di SANDRO PLANO (Presidente Unione Montana Val Susa)
Gli incendi dei boschi stanno devastando il versante nord della nostra Valle e i Vigili del Fuoco, i piloti dei Canadair e degli elicotteri, i Volontari AIB, la Protezione Civile, le Forze dell’Ordine e semplici cittadini si stanno impegnando al massimo per mettere al sicuro le persone, proteggere le abitazioni e spegnere le fiamme. Non si ricordano eventi di questa portata nella nostra storia recente. In questi casi, si deve dare la massima fiducia a chi conosce il territorio e le tecniche di intervento. Si dovrebbero accantonare le polemiche e aiutare, se richiesto, e per quanto possibile chi opera, senza dare consigli, proporre soluzioni o disquisire sui massimi sistemi di prevenzione, ricercare responsabilità. Tutto a tempo debito e a problema risolto.
Il ministro Pinotti ha offerto l’appoggio dell’esercito, gesto apprezzabile e da utilizzare per le eventuali ricostruzioni. In questo frangente però può essere pericoloso l’impiego di militari non addestrati ad affrontare i problemi che crea una barriera di fuoco su un versante scosceso, nell’oscurità. Questo intervento deve essere richiesto e coordinato da chi a livello regionale sta gestendo l’emergenza.
Il Commissario Paolo Foietta ha proposto l’utilizzo delle compensazioni per il TAV in opere di prevenzione e risarcimento. Lo ringraziamo per il pensiero, ma non condividiamo questa impostazione. La prevenzione dagli incendi, come dalle alluvioni e dal dissesto geologico, devono essere affrontate in Valle di Susa, come in Val Soana, come al Sud con specifici capitoli di spesa, indipendenti dal discorso relativo alla nuova linea ferroviaria. Vale per lo sviluppo economico, le rotonde, i teatri, e tutto ciò che nel resto d’Italia è definito contributo pubblico e qui è definito compensazione.
La popolazione è preoccupata per la cappa di fumo che incombe sulle case e sulle vie. L’ARPA Piemonte sta monitorando l’atmosfera e dai primi rilievi non sembrano emergere valori preoccupanti o tali da richiedere provvedimenti di evacuazione dei centri abitati. Sino a diverso avviso possono consigliare provvedimenti minimali: ridurre l’attività all’aperto specie per bambini, anziani e persone con problemi respiratori.
Ringraziamo ancora tutti coloro che hanno dedicato il loro tempo e le loro energie a fronteggiare questa calamità.
IL Presidente – Sandro Plano
“La prevenzione dagli incendi, come dalle alluvioni e dal dissesto geologico, devono essere affrontate in Valle di Susa, come in Val Soana, come al Sud con specifici capitoli di spesa, indipendenti dal discorso relativo alla nuova linea ferroviaria. ”
E allora, cosa aspettate a farlo???
Veramente insopportabile tutto il tono dell’articolo, fatto di frasi di circostanza (ringraziamenti ovvii, bla bla bla), con tono “dirigenziale” ma in sostanza vuoto di proposte concrete o alternative.
magari si aspetta che lo stato dia i soldi ? oppure li stampi tu stanotte e domani fai i bonifici …
Eh no, caro Dario! Non attacchiamoci alla scusa dei soldi, perché se veramente mancano, allora vanno bene anche quelli della TAV. “Pecunia non olet” dicevano i latini.
Il problema è il non conoscere i problemi, l’incapacità di programmare gli interventi e la volontà di attuarli, seguirli e doverne rendere conto.
Oltre al fatto che per decenni si sono trascurati, perché gli alberi e gli animali del bosco non votano e tanti signori, bravi solo in “politichese” riescono ad arruffianarsi le menti semplici con discorsi gonfi dii aria fritta come quello di Plano che stiamo commentando.
Emanuele i soldi PUZZANO, ECCOME !!! almeno per me. e se per te non puzzano mi chiedo cosa sarai disposto a fare o accettare per i soldi. NON ti invidio proprio.
Indubbiamente la situazione è molto grave. A Bussoleno stamattina l’aria era ammorbata dal fumo, appena uscita di casa ho cominciato a tossire e l’auto è coperta di cenere. Ma sicuramente a Mompantero la situazione è peggiore e spiace molto per chi in queste ore sta cercando di salvare le case e la montagna rischiando la propria pelle, non ci sono parole per ringraziare chi svolge questo lavoro. Però forse sarebbe il caso di essere un po’ meno orgogliosi, di accettare gli aiuti esterni, perché ci vorranno pure i capitoli per affrontare queste situazioni, ma al momento non pare che ci siano e non si può pensare di affrontare questa grave emergenza da soli, soprattutto se continua a soffiare il vento. Per quanto riguarda teatri, rotonde etc, a furia di contare sui propri finanziamenti, non si fanno proprio! Per dirne una, in tutta la valle non esiste più un cinema/teatro praticabile, per cui un valsusino che voglia vedere un film, è costretto a recarsi a Torino, e rinuncia, perchè alla fin fine è già caro il biglietto, se bisogna anche aggiungere benzina e autostrada, si rinuncia a un film di valore per stare in casa a imbottirsi il cervello con le trasmissioni demenziali che offre la tv, e così il livello culturale si abbassa sempre di più. E’ ovvio che al momento questo non è certo il problema più pressante, ora tutti gli sforzi vanno concentrati per affrontare questa terribile emergenza, ma una volta passato il peggio, bisognerà pur fare qualcosa per riportare questa valle ad un livello di vita accettabile, perchè la cultura non sarà la cosa più importante della vita, ma certamente la arricchisce. E che non si dica che quest’aria non fa male, perchè è come se si fosse costretti a vivere in una stanza dove tutti fumano, non fa di certo bene, anche se non si evacua la valle.
Piciu i militari servono x girare e vigilare nei boschi contro i piromani!! E sparare!
Gent.mo Presidente Plano.
In questa circostanza forse sarebbe opportuna una maggior determinazione, dichiarando lo stato di calamità per i Comuni più pesantemente interessati e chiedendo immediati interventi incisivi da parte dello Stato.
Se riesce (lo Stato) con facilità a spostare questurini antisommossa da Padova, Genova e altre città per un nonnulla, potrebbe ora fare altrettanto con Vigili del fuoco e Forestali o quel che di loro è rimasto con ruoli e competenze di recente inopinatamente soppressi o stravolti.
In quanto a ringraziare Foietta per il “pensiero” ci andrei cauto.
Siamo in presenza di un insinuante invito ad accettare condizioni vessatorie e patteggiamenti da sempre rifiutati approfittando di uno stato di necessità.
Un modo di agire che lascia affiorare qualcosa di simile all’istigazione alla prostituzione.
Un qualsiasi militare ha più competenze sul come fronteggiare le emergenze di quante ne ha lui nel fare il Presidente di Comunità, questo tizio quando apre bocca è solo per sparare cazzate, gente come lui sono la calamità sulla calamità
Ogni popolo ha i governanti che si è scelto, regola 1 della democrazia. Questi sono confermati da decenni, quindi altamente capaci, e meritevoli della fiducia cieca degli abitanti della valle che a forza di cercare fantasmi sbattono il muso sulla realtà che va un po’ più in la delle chiacchiere ripetute fino a farle diventare miraggi di realtà.