BARDONECCHIA – Voleva a tutti i costi arrivare in Francia, passando dalla Valsusa: Mamadou, un ragazzo del Mali di 27 anni giunto in Italia con un gommone a Lampedusa, ha tentato di attraversare il Colle della Scala a piedi, tra Bardonecchia e Briançon. Gli hanno appena amputato i piedi, all’ospedale di Briançon: la notizia è stata pubblicata oggi sul quotidiano locale francese Le Dauphiné.
Non aveva che un semplice paio di scarpe da ginnastica e pantaloni leggeri: senza precauzioni nè esperienza, l’uomo ha percorso trenta chilometri al freddo nella neve, proprio quelli che separano Bardonecchia da Briançon.
Il fatto è avvenuto a marzo: Mamadou pensava che bastasse la sua volontà di fuggire, ma non ha fatto i conti con il freddo e i rischi legati alla montagna d’inverno. Il 6 marzo è partito per il Colle della Scala, con un regolare permesso di soggiorno. L’uomo infatti, non aveva bisogno di fuggire, ma ha voluto intraprendere questo percorso per aiutare e accompagnare un ragazzo minorenne della Guinea. I due, sprovveduti, respinti alla frontiera di Claviere-Monginevro, si sono diretti a Bardonecchia, per passare dal Colle della Scala e giungere così in Francia.
“C’era tantissima neve, non avevo mai visto la neve. Non sapevo che bruciasse così tanto. Era terribile. Passato in Val Clarea, ho incontrato una donna sugli sci di fondo, che mi ha aiutato per salvare il mio amico, chiamando i soccorsi”, spiega Mamadou al giornale locale Le Dauphiné.
“I soccorritori hanno portato il mio amico in elicottero all’ospedale di Grenoble. Oggi non so nulla di lui, spero che sia in vita. Io ho continuato a camminare, fino all’ospedale di Briançon. Ero gelato ma non sentivo il dolore, non ho mai pensato di fare marcia indietro, anche quando avevo la neve fino in vita. Volevo raggiungere la Francia, era il mio obiettivo. Ci sono arrivato”.
Ma alla fine del cammino, Mamadou ci è arrivato senza piedi: l’ha pagata cara la sua libertà.
“Certo che ho paura, certo che non sono felice: non so se potrò mai dimenticare, ma qui le persone sono gentili con me, ricevo delle visite, gli abitanti di Briançon vogliono aiutarmi, e grazie a loro che vorrei ancora di più restare, integrarmi, lavorare. Vorrei anche imparare a leggere e scrivere, perché non sono mai andato a scuola. Non voglio tornare a Mali, non voglio fare la guerra, non voglio fare i conti con la miseria. Ho accusato mia madre, ma lei mi capisce”.
Mamadou è arrivato all’ospedale di Briançon il 7 marzo, con i piedi congelati e senza forze, dopo aver camminato una notte intera. I medici lo hanno subito ricoverato, perché era in ipotermia. Per oltre un mese, hanno provato a trattare il congelamento ai piedi: soltanto a inizio maggio, i medici di Briançon hanno stabilito che i piedi avrebbero dovuto essere amputati.
Inizialmente il ragazzo sperava che gli venissero asportate le dita, invece gli rimangono solo le caviglie e i talloni.
Ecco…ora mi aspetto qualche commento ignorante dalle solite persone…attendiamo…
Speriamo di no… non c’è molto da commentare, povero ragazzo… speriamo almeno che possa in qualche modo integrarsi in Francia e vivere una vita se non normale, almeno accettabile…
Ci dispiace molto per Mamadou. Quest’inverno in una gita con i nostri bambini avevamo visto le sue tracce, la sua valigia abbandonata nella neve ed i suoi documenti bruciati nell’ultima galleria prima di arrivare al pianoro forse in un disperato tentativo di riscaldarsi. Speravamo fosse riuscito a raggiungere la sua meta. Abbiamo immaginato la sofferenza di una persona non abituata a queste condizioni climatiche ma animata dalla forza della disperazione ma non pensavamo finisse così. Questa notizia ci ha riempito di tristezza. Coraggio Mamadou!