CACCIA A CESANA, IL COMUNE VINCE IL RICORSO CONTRO LA REGIONE E IL COMPARTO ALPINO

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dall’UNIONE MONTANA VIA LATTEA

CESANA TORINESE – Il Tar, Tribunale Amministrativo Regionale, del Piemonte ha accolto il ricorso del Comune di Cesana Torinese e dell’Unione Montana Comuni Olimpici Vialattea, difesi dagli avvocati Paolo Scaparone e Jacopo Gendre, relativamente al mancato rinnovo dell’area di caccia specifica del Giassez che insiste sui Comuni di Cesana Torinese e dell’Unione montana Comuni Olimpici Vialattea.

Un ricorso fatto contro la Regione Piemonte e contro il Comprensorio Alpino To2 e To3. Infatti in data 6 aprile 2021 il Comitato di Gestione die Comprensori To2 e To3 aveva deciso di non richiedere alla Regione Piemonte il rinnovo dell’ACS del Giassez e pertanto la Regione Piemonte nella giunta del 23 luglio non aveva così rinnovato questa area di caccia specifica.

L’ordinanza del TAR conferma quindi la sospensiva della efficacia della DGR della Giunta regionale del Piemonte 23.7.2021 n. 34-3609. Nell’ordinanza il Giudice Estensore Silvia Cattaneo sentenzia l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, della deliberazione della Giunta Regionale e di tutti gli atti del Comitato di Gestione del Comprensorio Alpino To2 e To3 in merito. Viene quindi bocciata la deliberazione n. 12 del 06.04.2021, “con cui il Comitato di Gestione dei Comprensori Alpini To2 e To3 ha deciso di non richiedere alla Regione il rinnovo dell’area a caccia specifica Giassez, appare affetta da carenza di istruttoria e di motivazione, vizi che appaiono, conseguentemente, inficiare anche la deliberazione della Giunta Regionale; la circostanza che l’ACS sia stata istituita da molti anninon appare di per sé giustificare la decisione di non procedere al relativo rinnovo; parimenti non appare assumere rilievo determinante l’istituzione dei distretti di gestione; il Comitato di gestione non appare avere svolto una attività istruttoria che valutasse compiutamente – tenendo in considerazione anche i dati relativi al numero di galli forcelli presenti nell’area in questione e nei territori circostanti – il permanere o meno delle esigenze di tutela di questa specie e l’opportunità di preservare i risultati raggiunti nel corso degli anni; quanto al periculum in mora, l’istituzione dei distretti di caccia non appare di per sé sufficiente ad escludere il pericolo di un pregiudizio per la salvaguardia del gallo forcello”.

Plaudono con rammarico il Presidente dell’Unione Montana Comuni Olimpici Vialattea Maurizio Beria d’Argentina ed il sindaco di Cesana Torinese Roberto Vaglio: “Siamo lieti che il Tar abbia accolto il nostro ricorso, spiace però che si sia dovuti ad arrivare sino a questo punto, con conseguenti perdite di tempo e denaro, per l’ennesima infelice decisione presa dal Comitato di Gestione in palese contrasto con il buon senso ed il parere dei rappresentanti del territorio interessato, con conseguente danno di immagine del comparto, induzione in errore e danno economico per l’Ente Regione. Forse i tempi sono maturi affinché si torni ad una gestione autonoma dei CATO e comunque che il presidente Cenni faccia un passo indietro e tenga in maggior considerazione i suggerimenti di chi vive e amministra l’Alta Valle”.

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3 COMMENTI

  1. Se ai cacciatori piace tanto sparare che vadano al poligono,non in giro ad ammazzare tutto quello che si muove,altri cacciatori compresi…

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