dalla CITTÀ DI GIAVENO
GIAVENO – Era il giugno del 2008 quando il giavenese Giuseppe Gioana conobbe Rita Drago. Infermiera torinese, residente in Kenya già da molti anni, gli raccontò della missione dove viveva, e di Matiri, villaggio nella brulla regione del Tharaka. Gli descrisse quel mondo formato da gente semplice, che vive sul commercio di capre e che coltiva il suo orticello intorno a casa, nella speranza che le piogge arrivino a tempo e ora. Gli parlò di tutti i suoi bambini, da lei accolti perché soli e orfani nella “Ca’ di Cit”, la casa famiglia da lei fondata affinchè ognuno di loro potesse crescere protetto e avere l’opportunità di studiare e avere una vita dignitosa.
Pochi mesi dopo quell’incontro, Beppe Gioana decise di partire. Si recò a Matiri per la prima volta nel gennaio 2009 e, nell’estate di quello stesso anno, portò con sè le giovani figlie Denise e Heidi. Da allora è trascorso quasi un decennio, e non c’è stato anno in cui il giavenese, e con lui le figlie e tanti volontari, non siano tornati in quell’angolo di Kenya. E non è trascorso anno, una volta rientrati nella propria quotidianità, che non abbia organizzato mercatini, pranzi, concerti per sostenere la “Ca’ di Cit”.
Ora quest’esperienza decennale è racchiusa in un libro scritto dallo stesso Beppe Gioana, edito da Periale Edizioni dal titolo “La Ca’ di Cit – Una grande famiglia nel cuore del Kenya”. Nelle sue pagine, corredate da diverse fotografie, con uno stile semplice e spontaneo, Beppe ci riporta i volti e i cammini di crescita dei bimbi di Rita, diventanti nel frattempo ragazzi e adolescenti, ma anche aneddoti, emozioni e situazioni che valicano i cancelli della missione di Matiri per portarci tra i colori del mercato di Kathwana, con i “buoni figli” dell’ospedale di Chaaria, nelle aule senza cattedre della scuola di Gakuiu o a bere una birra nella canteen di Regina giocando su un biliardo che sta insieme per misericordia. Pillole di quotidiana realtà che fanno toccare con mano la bellezza estrema del Kenya e le sue laceranti ferite.
“Il libro di Beppe Gioana ha un significato particolare, perché testimonia valori importanti come la solidarietà e l’altruismo, filtrandoli attraverso i ricordi e i racconti di chi ha vissuto il volontariato umanitario non solo come una passione ma come una missione di vita. Questa serata sarà un’imperdibile occasione di arricchimento personale e di scoperta di nuovi entusiasmanti orizzonti culturali” – dichiara Edoardo Favaron, Consigliere delegato alla Cultura della Città di Giaveno.
Il volume sarà presentato venerdì 14 dicembre alle ore 21, a Villa Favorita di Giaveno in una serata patrocinata dalla Città di Giaveno. Dialogheranno con l’autore, il consigliere comunale con delega alla Cultura Edoardo Favaron e l’editor Maria Teresa Carpegna. I proventi derivanti dalla vendita del libro saranno in parte devoluti a Rita e alla sua grande famiglia.