MONCENISIO – Dall’ipotetico passaggio di Annibale e anche ben prima, fino all’arrivo di Napoleone Bonaparte, il lago è rimasto lo stesso. Sembrava molto grande, ma in realtà misurava solo un chilometro per due. Una prima diga nel 1912 di fronte all’Ospizio ne triplicò la superficie, una seconda nel 1921 la quintuplicò. Ma è soprattutto la gigantesca diga costruita all’inizio degli anni ’60 a sconvolgere questo paesaggio millenario. In ammirazione per quest’opera titanica per l’epoca, alcuni tuttavia si resero conto che la storia avrebbe dormito nel fondo del lago.
Così un pugno di persone (insegnanti, avvocati, medici, notai, storici, amministratori, operatori locali, ecc..) si riunirono da Torino a Chambéry e fondarono l’Association degli Amici del Moncenisio. L’obiettivo primario era quello di affermare il ruolo eminentemente costruttivo che il Moncenisio ha avuto nella civiltà latina e il posto che era chiamato a ricoprire nella costruzione dell’Europa. Dobbiamo molto a questi pionieri che hanno salvato la Storia e in particolare alla creazione di un museo che abbiamo arricchito negli anni, di un giardino alpino, di una Casa Italo-Francese (già solo il nome ne definisce la vocazione) e alla pubblicazione di numerosi lavori di ricerca.
Quest’associazione, che è riuscita a riunire da Chambéry a Torino e anche oltre, ha attraversato decenni fino all’anno scorso, quando il suo Presidente, Gilbert Pilloud, morì accidentalmente. Ma alcuni fedeli e amici del Moncenisio hanno deciso di prendere in mano la fiaccola affinché questa magnifica e importante opera non raggiungi la storia nel fondo del lago. Ecco perché siamo qui oggi per ricreare questo legame che unisce le due facce di questo spazio mitico che è il Moncenisio.
La nostra speranza è che il lavoro generato dalla nuova squadra venga portato avanti da Morienesi, Savoiardi, Segusini, Piemontesi che amano la Montagna e desiderano approfondire costantemente le nostre conoscenze nei campi più diversi, dalla storia al clima, dalla flora alla fauna, e molto di più. La nostra porta è aperta a voi affinché possiamo lavorare insieme per mantenere questi legami e arricchire questo magnifico patrimonio culturale, storico e umano che sono le Alpi in generale e il Moncenisio in particolare.
Ma a proposito mi dirai: “dov’è il monte che porta il nome di Cenisio?”. Salendo da Lanslebourg si raggiunge il punto più alto della strada, a 2.083 metri di altitudine: siete al Colle del Moncenisio. Ma il Monte che porta il suo nome non esiste, così come il Galibier che è il nome di un passo e non di una montagna. È qui che il nome Moncenisio assume il suo pieno significato. Il Moncenisio era questa vasta pianura a 2.000 metri di altitudine e il suo lago. Era questo sentiero di pietra, quindi questa strada, che conduceva viandanti e pellegrini dalla Savoia al Piemonte, da Parigi a Roma, dall’Occidente all’Oriente. Erano queste frazioni di La Posta oppure Gran-Croce con le loro locande. Fu anche questo grande ospizio che ha fatto costruire Napoleone Bonaparte. Sono stati tutti questi personaggi che hanno fatto la Storia e che sono passati di lì lasciando un segno. Furono queste alternanze di pace e guerra a lasciare ferite enormi. Sono state anche queste popolazioni montane appese su entrambi i lati di queste montagne a permeare questi luoghi con la loro civiltà.
Infine, è questa storia condivisa tra Lanslebourg, La Ferrera e Novalesa che, per secoli, hanno fatto da staffetta, portando conforto e umanità a questi viaggiatori eterogenei. Quindi se non esiste un monte chiamato Cenisio, dobbiamo riconoscere che il Moncenisio è tutte queste cose allo stesso tempo; un luogo di incontro con la storia, proprio quella che abbiamo il dovere di non dimenticare, soprattutto da quando gli uomini vi costruirono, in nome del progresso, un’enorme diga che trasformò il piccolo lago in un immenso lago artificiale. È questa Storia che infesta le profondità di questa immensità blu che dobbiamo mantenere viva oggi e per le generazioni a venire.
Gli Amici del Moncenisio terranno la loro Assemblea Generale nel pomeriggio di sabato 31 agosto alle ore 15 presso la Casa Italo-Francese del Moncenisio. Vi accoglieranno con piacere per sviluppare progetti insieme. Per maggiori informazioni e iscrizioni contattare il signor Francis Buffille ai numeri telefonici 0033(0)6 60 54 54 15 e 320-6347337 oppure scrivere una mail all’indirizzo buffille@ica-net.it
Là in quel lago artificiale intrappolata la storia come l’ energia in un’ enorme batteria ecologica , l’ antica via per oltrepassare le Alpi , il portale della transizione industriale dal carbone e vapore all’ energia elettrica , dal mulino ,la macina alla turbina e come un turbine il mondo è cambiato ma è ancora più affamato di energia , come potremo ricaricare questa prodigiosa opera senza la neve ,il ghiaccio e le lacrime di agonia che da esso sgorgano , ma quella piramide come chiesa preghiera e devozione per chi comanda la natura ,ci conceda una deroga al cambiamento climatico….