GUARDA LA TESTIMONIANZA DI MAURA BRONDOLIN
Picchiate tra le mura domestiche, violentate per strada, vittime di persecuzioni e stalking o uccise dai loro partner: purtroppo è diventata una vera piaga sociale, quella della violenza sulle donne.
Nel 2015, tre donne su dieci hanno subito vessazioni e in troppe ancora non le denunciano: oggi, 25 novembre, è la “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”, data simbolo per far riflettere sulla gravità di un fenomeno che non accenna ad arrestarsi.
È proprio quello che abbiamo fatto anche noi di ValsusaOggi, questa mattina presso il palazzo delle feste di Bardonecchia, promuovendo un incontro pubblico insieme ad oltre 200 studenti provenienti dal liceo Des Ambrois di Oulx, Norberto Rosa di Susa, il Frejus e le scuole medie di Bardonecchia, che hanno partecipato attivamente al convegno organizzato da ValsusaOggi, spiegando realtà critiche del mondo, come le “spose bambine” nei paesi in via di sviluppo, le diverse tipologie di violenze ed i problemi legati alle nuove tecnologie, sempre più invasive (stalking, cyberbullismo, mobbing,ecc…).
L’incontro è stato moderato dal direttore di ValsusaOggi, Fabio Tanzilli.
Grazie alla collaborazione col Comune di Bardonecchia e con l’associazione “Svolta Donna”, abbiamo ragionato su questo problema quanto mai attuale, ascoltando anche la testimonianza diretta della bardonecchiese Maura Brondolin, vittima di maltrattamenti, oltre ad alcuni famosi casi di cronaca, primo fra tutti quello della giovane Chiara Insidioso, ridotta un vegetale dall’ex fidanzato.
I dati fondamentali, li ha forniti Alda Cosola, vicepresidente del centro antiviolenza Onlus “Svolta Donna”, presente in 109 Comuni della zona.
Sono 516 i casi di violenza registrati in 12 mesi: se pensiamo che un anno è formato da 365 giorni, non possiamo che dedurre la gravità dei numeri in questione.
6,7 milioni donne (pari al 31% della popolazione femminile), tra i 16 ed i 70 anni, almeno una volta nella vita sono state vittime di violenza da parte di un uomo, che sia il marito, il partner, l’ex marito o un amico: purtroppo sono ancora troppe le donne che nascondono, che non vogliono parlare, sotterrando anche i soprusi, gli schiaffi, i pugni.
“Svolta Donna” da anni porta avanti la lotta contro la violenza sulle donne e aiuta le vittime, ma queste devono avere il coraggio e trovare la forza, prima di tutto, di parlare.
Proprio per questo, l’associazione ha attivato un numero verde gratuito, che garantisce l’anonimato, come ci spiega Alda: “L’accoglienza telefonica è un passo fondamentale per supportare le vittime; il primo atteggiamento verso la violenza è il parlarne, perché molto spesso il problema della violenza viene normalizzato. Dal 2014, abbiamo ricevuto le chiamate di 168 donne, e grazie a questi contatti telefonici, siamo riusciti a migliorare la vita a molte di loro”.
Anche il sindaco di Bardonecchia Roberto Borgis ha preso parte al convegno, spiegando ai ragazzi l’importanza dell’educazione: “Bisogna partire dall’educazione al dialogo ed al confronto, che deve nascere dalle famiglie ma poi continuare anche a scuola: così è nata l’idea di farvi venire in questa giornata simbolo, contro la violenza, per creare un momento di incontro e riflessione. Dobbiamo sicuramente tenere presente che la violenza, di qualsiasi tipo, è sbagliata a prescindere – conclude Borgis – e come tale dovete sempre avere il coraggio di denunciarla”.
E di coraggio ne ha avuto Maura Brondolin, picchiata da un vecchio compagno di scuola e lasciata agonizzante a bordo della sua auto: occhi pesti ed ossa rotte, mesi di riabilitazione in ospedale, terrore di rivedere il numero dell’aggressore comparire sul cellulare, ma Maura oggi era sul palco davanti al grande pubblico presente al palazzo delle feste, per denunciare l’orrore che ha vissuto, proprio per non doverlo rivivere mai più.
Coraggio da insegnare alle giovani donne, alle studentesse presenti questa mattina, ma anche alle loro madri, zie, vicine di casa o amiche: tutte devono imparare a non avere paura, come precisa anche Daniela Ruffino, vicepresidente del consiglio regionale e da sempre attiva nel campo della difesa dei diritti: “Sarei veramente felice di venire a trovarvi nelle vostre classi, portarvi materiale da analizzare, sul quale riflettere insieme e grazie al quale potrete capire l’importanza del confronto, soprattutto alla vostra età”, conclude rivolgendosi agli studenti.
Al termine del convegno, Ruffino ha consegnato a Maura una spilla con lo stemma della Regione, come omaggio per ricordarle che non è sola nella sua lotta.
Ricordiamo che l’associazione “Svolta Donna”, oltre al numero verde gratuito (800.093900), che dà a chiunque la possibilità di un ascolto, ha attivato in molti Comuni dei circondario degli sportelli ad accesso diretto in collaborazione con i pronto soccorsi, offre inoltre consulenze legali e sostegno psicologico.
Conclude con un buon proposito, la vicepresidente di “Svolta Donna”: “Vogliamo che sia zero il quantitativo di violenza. E lo vogliamo insegnare ai giovani, che sono il nostro futuro”.
Per maggiori informazioni, consultate il sito www.svoltadonna.it
Maura è una donna molto coraggiosa ma sappiamo tutti che oltre ad un educazione di base che dovrebbe esserci anche all interno delle scuole oltre che nelle famiglie purtroppo le nostre leggi non sembrano pensare a chi subisce queste violenze sennò non li metterebbe ai domiciliari anziché in galera x 20 anni almeno !!!!! Sarebbe bello vedere cosa farebbero questi giudici … avvocati … se succedesse una cosa del genere alle loro figlie …