A BARDONECCHIA CASE AL FREDDO, PROBLEMI AL TELERISCALDAMENTO: “IN CASA 15 GRADI, IL COMUNE INTERVENGA”

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di GIANFRANCO COLOMBO

BARDONECCHIA – Vorrei segnalare la critica situazione riguardo al teleriscaldamento nel comune di Bardonecchia. Pur pagando cifre incredibili, il servizio non funziona, con temperature che vanno dai 15 ai 18 gradi massimo. Alla mia segnalazione in Comune, all’ufficio preposto mi è stato risposto che si ci sono dei problemi, ma che pare non risolvibili. Ma che risposta è? Allora tanto vale non pagare più. Grazie”.

LA COMUNICAZIONE DEL COMUNE DI BARDONECCHIA SULLE CASE AL FREDDO

Ci dispiace comunicare che – nonostante la disponibilità al dialogo da parte dall’Amministrazione Comunale – la comunicazione con la società concessionaria del servizio di teleriscaldamento, appare, anche, in questi giorni, impossibile e che, ad oggi, il Comune, non possiede le informazioni necessarie da trasmettere all’utenza sui disservizi nell’erogazione del calore e quali siano le azioni previste per risolvere tale difficile situazione. Perseguiamo, pertanto, ogni iniziativa finalizzata al ripristino, da parte della Società Lumina, del corretto servizio ed alla individuazione delle eventuali relative responsabilità. Ci attendiamo un segnale chiaro e costruttivo dalla Società in una logica volta alla risoluzione dei problemi in vista dell’imminente avvio della stagione turistica.
Auspichiamo inoltre la rapida predisposizione di un numero telefonico a cui i cittadini possano direttamente rivolgersi.

“IN CASA 15/18 GRADI: IL COMUNE RISOLVA IL PROBLEMA”

Testimonianza della signora Elisabetta: “Io abito a Les Arnauds e specialmente negli ultimi giorni non supero i 15°, nelle camere da letto 14°, visto i costi dell’energia elettrica si dovrebbe cercare di risparmiare con l’elettricità ed invece causa questo mal servizio accendiamo al massimo le stufe elettriche per avere almeno in qualche stanza 17°. Noi cittadini non possiamo fare nulla, sta al Comune imporsi e cercare di risolvere questa problematica.

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11 COMMENTI

  1. Purtroppo sono anni che il teleriscaldamento a Bardonecchia funziona a singhiozzo con Lumina adesso e metanalpi prima….che poi sono sempre gli stessi. Nonostante le cause indette negli anni passati. Nonostante la relazione del politecnico di Torino che dava ragione al comune e a noi poveri contribuenti nulla è cambiato sempre solo scuse pur di continuare a fatturare sempre a loro favore. Il comune deve darsi una mossa….e chei se non loro affinché questa situazione annosa ormai finisca.
    Questo impianto non è adatto a sostenete le richieste di calore di una stazione sciistica a 1300 m.
    Andrebbe bene in Liguria con temperature miti.
    In casa mia adesso ci sono poco più di 15 gradi…dovrò accendere le stufe elettriche con quello che costa.

  2. Quindi per riavere ristoro le persone devono cercare la via legale e chiedere i danni a Lumia?
    Tutto ciò al 7/12?
    Questa storia rischia di finire al Tg1. Oltre che in tribunale a Torino chiaramente.

  3. Tecnicamente l’impianto del teleriscaldamento dovrebbe sempre avere in centrale una caldaia di riserva in grado di sopperire a queste tipologie di guasto; meglio ancora dovrebbe avere una piccola centrale di riserva, ad esempio al fondo di Borgo Vecchio, in grado di integrare e sopperire alle problematiche dell’impianto, in modo da soddisfare il pieno carico delle seconde case nei periodi festivi o in piena stagione sciistica. Altra problematica sono i guasti sulle tubature, ma gran parte di questi sicuramente sono dovuti alla cattiva posa in fase di costruzione, che personalmente ho visto fare: il riutilizzo del pietrisco di scavo può danneggiare l’isolante dei tubi che, quindi, permette l’infiltrazione di acqua e la corrosione del metallo. Sul Comune vorrei solo dire che forse ha delle armi a Sua disposizione: la Concessione, , permessi e controlli vincolanti sugli interventi stradali con rispetto delle tempistiche, qualità del lavoro e relative penali in caso di inadempienze e forse, non ultimo, pensare all’interruzione di pubblico servizio?; infine non concordo sul fatto che siano i cittadini a dover telefonare a questa società, la cui arroganza è dimostrata dalla mancata risposta al Comune stesso gestore di immobili pubblici (scuole, asili, turismo, amministrazione, ecc.), figuriamoci ai cittadini.
    Credo infine che Il Comune debba muovere dei passi per rendere appetibile a Società di prestigio tipo quella di Torino o Brescia per intenderci (gara per titoli?), utilizzando anche parte del notevole gettito IMU delle seconde case, che sicuramente hanno dietro di se la capacità di superare in breve tempo qualsiasi tipo di disservizio.

  4. Mentre sui giornali nazionali promuovono l’inizio della stagione, chi sborsa regolarmente da anni soldi per gas, luce, imu e tari si ritrova al 7 dicembre (alla vigilia di quello che poteva/doveva essere un lungo ponte di vacanza) a non poter andare a casa propria.
    Se non si risolve a stretto giro va da sé che partiranno le cause. Scandaloso.

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