BUSSOLENO – Bussoleno ha anticipato, giovedì 8 febbraio, il GIORNO DEL RICORDO inaugurando in Piazzetta del giornalaio una panchina, la terza di quattro, dedicata a tutte le vittime delle foibe, in particolare a Norma Cossetto, ragazza ventenne picchiata, violentata e gettata viva nelle cavità carsiche. L’appuntamento è continuato in una Sala Consigliare gremita, dove i professori Gianni Oliva e Giuseppe Parlato, con il giornalista Marco Margrita a moderare il dialogo, hanno presentato la complessa situazione del confine orientale italiano durante ed alla fine della seconda guerra mondiale. Una narrazione approfondita, storica e non ideologica che ha consentito ai presenti di ascoltare una serena analisi sui tragici fatti giuliano dalmati. La serata si è conclusa con l’intervento di Dario Prodan dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia di Torino che ha, con l’aiuto di diapositive dell’istituto LUCE, ricordato l’esilio dei profughi e la nascita del Villaggio torinese di Santa Caterina.
A BUSSOLENO LA PANCHINA PER LE VITTIME DELLE FOIBE
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Finalmente dopo anni di opposizione della maggioranza che amministrava Bussoleno fino a ieri, è stata inaugurata la panchina dedicata Norma Cossetto, studentessa universitaria istriana, torturata, violentata e gettata in una foiba. È stata uccisa dai partigiani di Josip Broz, meglio conosciuto come Maresciallo Tito, nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943. La sua storia è emblematica dei drammi e delle sofferenze delle donne dell’Istria e della Venezia Giulia negli anni dal 1943 al 1945. Colpevoli spesso di essere mogli, madri, sorelle o figlie di persone ritenute condannabili dal regime, molte donne in quegli anni vennero catturate al posto dei loro congiunti, usate come ostaggi o per scontare vendette personali.
Che tristezza la storia dell’umanità…tante panchine per tante cause, tutte nobili, ma purtroppo la violenza continua, in Ucraina, in Israele, nella striscia di Gaza e in molte altre parti del mondo di cui non si parla, e pure sulle singole persone, in particolar modo le donne… Pare che l’essere umano non impari mai nulla dalle atrocità del passato…