CONDOVE – Dal 24 febbraio tutti assistiamo sui vari media a immagini tremende: spari, bombardamenti, famiglie divise in fuga, bambini sofferenti… I ragazzi, colpiti da quello che sta succedendo nel mondo, hanno espresso ai professori la volontà di organizzare una giornata ad hoc per riflettere, interrogarsi e cercare di capire. Una giornata in cui le lezioni classiche hanno ceduto il passo a diverse attività sulla pace e sulla convivenza civile.
I docenti della scuola secondaria di Condove, in accordo con la Dirigente Andretta, hanno pensato di proporre una “Giornata di mobilitazione per la pace”, coinvolgendo gli alunni in attività laboratoriali in cui si sentissero il più possibile, nel loro piccolo, ”costruttori di pace”.
Armati quindi di pennelli, forbici e voglia di imparare, già da qualche settimana i ragazzi si sono impegnati con le docenti di educazione artistica Bombaci e Iozzolino nella nella riproduzione del celebre dipinto di Picasso “Guernica” (relativo al bombardamento della città basca durante la guerra civile spagnola del XX secolo) e di un enorme arcobaleno della lunghezza di dodici metri, che hanno fatto da sfondo alla giornata del 30 marzo, dedicata alla riflessione e l’interiorizzazione di questo particolare momento storico, che ormai da tempo ci vede alle prese con crisi economiche ed ecologiche, conflitti bellici e ondate di pandemia.
Le attività sono state organizzate per classi parallele, in modo che tutte le allieve e gli allievi della stessa età affrontassero i medesimi argomenti e lavorassero sugli stessi contenuti, costruendosi così un bagaglio comune di valori ed esperienze.
Le classi prime hanno lavorato sul tema dei costruttori di pace: hanno eseguito musiche e canti in francese, inglese e italiano dedicate alla pace; hanno analizzato letture sui personaggi (alcuni giovani come loro) che hanno contribuito in modo significativo alla costruzione della pace, con relativa elaborazione delle loro “carte d’identità”; hanno realizzato dei segnalibri, che verranno inviati ai corrispondenti francesi e donati alle bilbioteche del territorio; infine hanno visto il film “La bicicletta verde”, ambientato in Arabia Saudita, dove Wadjda è una bambina che ama divertirsi usando di nascosto la bicicletta del suo amico Abdullah. Wadjda vorrebbe comprarsi una bicicletta tutta sua, ma sia sua madre, sia i professori, trovano sconveniente l’acquisto. Wadjda si deve così sottomettere alla chiusa mentalità del suo Paese; alla fine però riceve in regalo da sua madre quella bicicletta verde tanto desiderata, che nel contesto assurge a simbolo di ribellione. Le donne devono quindi sostenersi e collaborare attivamente per ottenere la giusta considerazione all’interno di una società fondamentalmente classista e maschilista.
Le classi seconde hanno invece lavorato su cosa significhi la guerra per la popolazione civile e sulla cultura della pace: letture e articoli su Gino Strada. A ricordo della giornata hanno realizzato un segnalibro e si sono dedicati al caviardage, un metodo di scrittura poetica, che aiuta a tirar fuori la poesia nascosta dentro di testo attraverso un processo creativo che parte da una pagina già scritta. A fine giornata hanno guardato il film “Il ragazzo che catturò il vento”: in un piccolo villaggio del Malawi del nord, nei primi anni duemila, William Kamkwamba è un giovane studente nato da una famiglia di agricoltori. Nel tempo libero, si diletta a sistemare radio e altri apparecchi elettronici appartenenti ad amici e vicini, recuperando i componenti necessari nelle discariche. Quando gli viene impedito di frequentare la scuola a causa dell’incapacità dei suoi genitori di pagare le tasse scolastiche, continua comunque a frequentare le lezioni e ad avere accesso alla biblioteca della scuola, dove apprende l’ingegneria elettronica e le tecniche di produzione dell’ energia.
William, per salvare il villaggio colpito da una carestia, escogita un piano per costruire un mulino a vento con cui si riesce ad alimentare una pompa d’acqua elettrica, che finalmente riporta il villaggio alla fertilità.
Le classi terze si sono invece dedicate al tema dell’informazione e della propaganda in tempo di guerra, con particolare riferimento ai profughi delle guerre e dei cambiamenti climatici e alle migrazioni. E’ stato prezioso l’intervento di Don Luigi Chiampo, che gestisce il il centro di accoglienza “Rifugio Fraternità Massi” di Oulx, destinato ai migranti di passaggio in alta Valle di Susa. I ragazzi hanno apprezzato la testimonianza di una realtàù che appartiene al loro territorio e sentito meno distanti le problematiche dei migranti che si trovano ad affrontare realtà dure, differenti e a volte tragiche. Come restituzione del lavoro svolto hanno realizzato un cartellone che è stato esposto nei corridoi della scuola. Durante le lezioni pomeridiane hanno dedicato del tempo alla visione del film “Il colore della libertà”, che racconta la storia di un nativo dell’Alabama, nipote di un membro del Ku Klux Klan, che a un certo punto della sua vita deve scegliere da che parte stare e si inserisce nel centro per il movimento dei diritti umani e civili nel 1961. Il film è ispirato a una storia vera, a Martin Luther King Jr., a Rosa Park e agli studenti di una scuola superiore locale che marciavano per protestare contro l’omicidio del contadino Herbert Lee.
Come conclusione della mattinata il Sindaco di Condove Jacopo Suppo e il vicesindaco Chiara Bonavero hanno portato agli alunni il loro saluto ribadendo la vicinanza delle istituzioni e il loro massimo sforzo per coinvolgerli e far loro conoscere il senso profondo del vivere in una comunità.
Dopo aver partecipato ad una giornata di questo tipo, le alunne e gli alunni della scuola secondaria di Condove faranno sicuramente tesoro delle riflessioni e delle esperienze vissute, così da essere anch’essi attivi e consapevoli promotori di una cultura di pace, di cui si sente, oggi più che mai, tanto bisogno.
Si proclamano superpipponi sulla pace e intanto si continuano a portare armi