dall’ENTE DI GESTIONE DELLE AREE PROTETTE ALPI COZIE
SALBERTRAND – A Salbertrand, sabato 3 marzo alle ore 21.00, nell’ambito della rassegna culturale “Chantar l’uvern 2017/2018: frammenti di cultura occitana, francoprovenzale e francese”, presso la sede del Parco naturale del Gran Bosco, in via Fransuà Fontan n.1, verrà presentato il Cahier n. 28 dell’Ecomuseo Colombano Romean “Anâ a la chasë. La caccia al selvatico nella tradizione contadina dell’Alta Valle di Susa”.
Il cahier, frutto della fattiva collaborazione tra il Consorzio Forestale Alta Valle di Susa e l’Ente Parchi Alpi Cozie che gestisce l’Ecomuseo, è stato scritto da Renato Sibille, con contributi di Roberto Musso e Romano Nuvolone.
“Il tema proposto è quello della caccia, o meglio – scrive nella prefazione Massimo Garavelli presidente del Consorzio Forestale AVS – dell’andare a caccia, espressione che raccoglie maggiormente il senso e lo spirito degli abitanti dell’Alta Dora che hanno praticato questa attività per secoli, direi fino al Secondo Dopoguerra. Si è trattato non solo di un’integrazione del reddito disponibile ma di un vero e proprio interagire con lo spazio che li circondava e ne forgiava il carattere. Ne erano prova l’ammirazione per la fauna locale, in particolare il camoscio, il rispetto per le proprietà private, allora interessate da estese coltivazioni fino alle quote estreme, e della socialità che in molti casi contraddistingueva l’attività venatoria». Stefano Daverio, presidente delle Aree Protette Alpi Cozie aggiunge «Sono un cacciatore di montagna. Non esistono cacciatori di serie A o B, esiste solo un rapporto diverso con l’ambiente che ci ospita, con la Natura che ci circonda e sono l’ambiente e la natura a forgiare colui che vive tutto l’anno tra queste Montagne» e ricorda un consiglio ricevuto «Non esistono buoni cacciatori. Rispetta le nostre tradizioni e la nostre consuetudini, rispetta le norme e le leggi, stai lontano dagli sparatori balordi e dai vili bracconieri, spara per uccidere ma sempre senza gioia, ricorda: la tua preda non deve soffrire, la devi rispettare da viva e da morta, ma soprattutto spara solo a ciò che poi potrai mangiare, sicuramente non diventerai un buon cacciatore ma solo un uomo migliore”.
Il nuovo lavoro di ricerca e restituzione culturale presentato dal Consorzio Forestale Alta Valle Susa e dall’Ecomuseo Colombano Romean, raccoglie, nelle varianti occitane locali, aneddoti sulla caccia, usanze relative alla vendita e alla concia delle pelli, leggende riguardanti i selvatici e ricette tradizionali con la cacciagione. Presenta un glossario essenziale dei termini in occitano relativi all’attività venatoria, i nomi dei selvatici nella parlata locale, i proverbi e i toponimi dell’Alta Dora relativi alla caccia e ai selvatici. Contiene un capitolo dedicato alla letteratura occitana del cacciatore altovalsusino e agli scritti del poeta ulciense Ernesto Odiard des Ambrois, appassionato cacciatore di inizio Novecento; e uno dedicato alla storia della caccia nell’Alta Dora e alle vicende riguardanti la scomparsa o il ripopolamento dei selvatici. Integrano la ricerca un contributo di Roberto Musso dedicato al Comprensorio Alpino di caccia CATO 2 e un intervento di Romano Nuvolone che racconta la caccia a Melezet (frazione di Bardonecchia) ieri e oggi. Nel cahier sono inoltre pubblicate numerose fotografie d’epoca.
Il nuovo cahier è un ulteriore prezioso tassello che l’Ecomuseo Colombano Romean raccoglie come preziosa memoria dell’Alta Valle di Susa.