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TORINO – Si sta svolgendo nella mattinata di oggi, lunedì 14 dicembre, la manifestazione dei maestri di sci del Piemonte organizzata dall’Associazione Maestri Sci Alpi Occidentali. Sono scesi in piazza circa trecento tra maestre e maestri per protestare contro la decisione del Governo sulla chiusura degli impianti di risalita e delle piste da sci durante le festività natalizie e del nuovo anno.
Come spiegato dal Presidente dell’Associazione dei Maestri di Sci del Nord Ovest e Sindaco di Sestriere Gianni Poncet si è trattata di “una decisione gravissima” con le scuole di sci piemontesi che non potranno essere operative a partire dalla settimana di Natale e sino all’Epifania. Un fattore che peserà più del 40% del fatturato diretto dopo che sono stati costretti a chiudere con due mesi di anticipo lo scorso mese di marzo e aprile. Il lavoro, l’economia e tutta quella derivante dall’indotto, è legato alla stagione invernale. Per questo motivi sono scesi in piazza per chiedere concreti ristori, maggior attenzione ed un aiuto dallo Stato e dalla Regione Piemonte affinché l’economia delle Scuole di Sci e dei Maestri possa contare su iniziative utili per sopperire alla situazione pesantemente negativa generata dal Covid-19 e che, come per le altre attività dalle Alpi e degli Appennini avrà pesanti ripercussioni negative che si rifletteranno anche nei prossimi anni dove bisognerà tornare a ricostruire un mercato mercato nazionale ed internazionale capace di generare un indotto turistico ed occupazionale di prim’ordine.
L’A.M.S.A.O ha voluto scendere in piazza per manifestare i propri diritti e quelli di tutti i lavoratori e delle aziende che operano direttamente e indirettamente nella filiera dell’industria delle neve e che rischiano di soccombere perchè, oltre ad essere privi di ammortizzatori sociali, sono privati della possibilità di lavorare, creare occupazione e sostenere l’economia delle Regioni Alpine e dell’intero Paese.
Numerose le scuole di sci presenti in piazza Castello, tra queste anche la Nord Ovest di Bardonecchia e la Sauze d’Oulx Project. “Siamo tutti uniti per una causa comune. Siamo scesi dalle piste in piazza, distanziati, ma uniti perchè vogliamo dimostrare a tutti che la montagna è viva ed è vitale, per noi maestri e non solo” spiega Luca Andorno, maestro di sci della scuola bardonecchiese.
“Anche noi maestre e maestri di sci e snowboard della Sauze Project ci siamo presentati numerosi alla manifestazione. L’obiettivo principale era quello di unirci ai nostri colleghi per far sentire, insieme, il battito dei nostri sci e snowboard” spiega Giulia Gros della Scuola Sci Sauze Project “A dieci giorni dal Natale abbiamo ancora troppe domande, poche risposte e pochissime certezze. Le strade a questo punto sono solo due. O ci danno la possibilità, tramite delle linee guida serie che ad oggi non sono chiare, di poter svolgere il nostro lavoro e di essere un’importante veicolo per allontanare le persone dai centri abitati in maniera sicura oppure farci stare fermi, ma senza essere dimenticati ed aiutati seriamente. Il Natale rappresenta quasi il 50% del nostro incasso. La stagione, qualora dovesse partire, avrá sicuramente un forte calo rispetto alla media delle stagioni passate quindi pensare di arrivare a dicembre 2021 con soli 2.000 euro, che oggi il Presidente della Regione Cirio ha garantito e che sono sicuramente meglio di niente, diventa davvero difficile, preoccupante e allo stesso tempo scoraggiante”.
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Quando si pagavano stagionali interi ( oltre 600 euro cadauno ) e abbonamento scuola sci per i ragazzi( 450) e a gennaio a Bardonecchia il tutto si svolgeva con 3 piste aperte x mancanza neve..nessuno di loro protestava. E alla richiesta di indennizzo……la risposta sia dalla Colomion sia dalle scuole era che non era colpa loro se non nevicava. Ma i soldi li prendevano al 100%. Chi ci rimettevano erano le famiglie. Ma così…andava bene. E non è successo un solo anno. Troppo comodo
sarebbe bello sapere il mestiere di questo signore se non è uno di quelli che lo stipendio gli arriva a casa , secondo me a questa gente il virus gli ha preso il cervello