Un clamoroso caso di abuso edilizio al cantiere Tav della Maddalena? L’accusa viene lanciata dall’associazione Pro Natura (a firma del presidente Mario Cavargna) e dal senatore Marco Scibona, che hanno presentato una denuncia alla Procura, e per conoscenza anche al Corpo Forestale e ai Carabinieri, per segnalare alcune anomalie.
La questione tocca i due ultimi edifici costruiti nella zona del cunicolo esplorativo di Chiomonte: uno viene utilizzato come caserma per le forze dell’ordine, l’altro come centro direzionale di Ltf. Due casermoni in cemento, dalla cubatura di circa 1200 mc.
Il problema é che, secondo i No Tav, entrambi i palazzi sarebbero stati realizzati al di fuori dell’area di cantiere ufficiale (deliberata dal CIPE), e tra l’altro in due zone sottoposte a ben tre tipi di vincoli: quello ambientale, quello autostradale e quello archeologico.
Il tutto, senza prima ottenere dal Comune la concessione edilizia e i permessi per costruire.
Le prove di queste accuse, arriverebbero dal confronto preciso con gli elaborati tecnici e le mappe dell’area della Maddalena: “Ció risulterebbe dall’esame e dal confronto degli elaborati progettuali specifici – spiegano Cavargna e Scibona – e dall’elenco ditte soggette ad occupazione. In tali schede la ditta proprietaria dei terreni risulta essere l’ANAS, ed è assoggettata ad un’occupazione d’urgenza parziale e non di tutte le aree. Ai numeri l’occupazione dei terreni riguarda 18.835 mq., su di una superficie totale di 32.589 mq. Gli edifici sono stati presumibilmente realizzati nei terreni non soggetti ad occupazione, così come emerge dal Piano particellare, con sovrapposizione sul Piano Regolatore di Chiomonte”.
Altra questione non di poco conto per i due edifici? La mancanza di licenze edilizie e autorizzazioni a costruire. “Non risultano esserci gli atti di concessione edilizia, o simili, del Comune di Chiomonte, con le relative autorizzazioni della Sovraintendenza ai beni Ambientali e Sovraintendenza ai Beni Archeologici. Mancherebbero anche gli atti autorizzativi relativi all’esecuzione delle movimentazioni di terreno ed al taglio di piante eseguiti.
Nella denuncia, Pro Natura e Scibona chiedono formalmente sia alla procura, sia all’ufficio tecnico del Comune, di accertare le presunte violazioni edilizie e, in caso affermativo, di valutarne la rilevanza penale con tutte le decisioni e i provvedimenti conseguenti.
mi pare che lo stato quei casi di costruzione abusiva con il cittadino , esegue con sfratto e demolizione coatta, adesso vedremo se queste persone avranno il tattamento dei cittadini ho particolareggiato come sempre.!!!
Al cantiere come tutti sanno, esclusi i giudici impegnati a costruire la vendetta e gli amministratori locali impegnati a leccare il culo di ogni potente di turno, è permesso tutto, vige l’assoluta l’impunità…