ACSEL RIFIUTI, IL NUOVO PRESIDENTE È IL TOSCANO CIACCI. VINCE LA LINEA DI PLANO E I NO TAV: HA AVUTO IL 59% DEI VOTI DEI SINDACI 

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È il toscano Alessio Ciacci il nuovo presidente dell’Acsel, società consortile della raccolta comuni in Val Susa. È stato eletto questa sera dai Comuni della Bassa Valle più Oulx ed Exilles, con il 59,46% delle preferenze delle quote azionarie optate dai sindaci. Per guidare la società farà il pendolare ogni settimana da Rieti (dove è stato eletto una settimana fa presidente di un’altra società pubblica) e Lucca (suo paese di residenza).

Lo sfidante Garbati (candidato dei sindaci di alta valle e di alcuni di centrosinistra e centrodestra della bassa valle)si è fermato al 37.36%, mentre il 4.1% si sono astenuti (Mompantero, Venaus, Rubiana e Mattie).

Una vittoria per i sindaci No Tav del centrosinistra e delle liste civiche, che avevano proposto il candidato toscano fin dall’inizio. In bassa Valle, invece, lo sfidante Garbati è stato votato da Sant’Antonino, Bussoleno, Chianocco, Bruzolo, San Giorio, Rosta e Buttigliera. 

La nomina di Ciacci faceva parte di un accordo politico siglato a suo tempo tra il sindaco di Susa Plano, vari sindaci No Tav del centrosinistra in bassa Valle (Avigliana, Condove, ecc.), e quelli delle liste civiche vicine al Movimento contro la Torino-Lione (Almese, Sant’Ambrogio, ecc.). Era lui il prescelto, e un eventuale voto alternativo avrebbe messo in discussione anche la presidenza e la maggioranza di Sandro Plano nell’Unione Montana Val Susa.

D’altronde, il Pd aveva già ottenuto due poltrone, da parte di amministratori vicini al partito di Renzi: quella di Carena in consiglio di Città Metropolitana e quella di De Marchis al Conisa (servizi sociali).

Alessio Ciacci è un candidato di alto profilo nel settore dei rifiuti, la cui competenza è stata riconosciuta a livello nazionale. Dopo essersi occupato di Messina, ora dovrà sistemare la municipalizzata di Rieti e presiedere pure il consorzio della Valsusa. In ballo non c’è solo la raccolta rifiuti, ma anche il servizio di sgombero neve nei ricchi Comuni dell’alta Val Susa e lo sviluppo di nuovi progetti.

I sindaci hanno discusso in riunione sui costi che si dovranno sostenere per Ciacci. Legati soprattutto ai rimborsi dei viaggi che dovrà effettuare da Rieti, Lucca e la Valsusa, come previsto per legge, ma il fatto ha creato perplessità.

Altra questione riguarda i poteri che il neo presidente Ciacci dovrà avere rispetto all’amministratore delegato Borbon, perché vari sindaci ora vorrebbero aumentarglieli.

Per arrivare a quell’obiettivo, sarà portato un apposito documento da votare nella prossima assemblea, ma in realtà sarà necessario cambiare lo statuto della società, e ci vorrà tempo. Sarà comunque difficile assegnare a Ciacci tutti i poteri che contano, perché tali modifiche statutarie sono fattibili solo con il 2/3 dei Comuni a favore.

Riguardo i costi del Cda, ora ammonteranno a 32.000 euro annui lordi, di cui Ciacci ne prenderà 12mila lordi. A cui si aggiungono i 10mila euro massimi per i suoi rimborsi viaggi, e altri 10mila euro stimati per le indennità di missione e le trasferte. Il neo presidente costerà quindi circa 32.000 euro all’anno (2600 euro lordi al mese). Non sono previsti rimborsi per il pernottamento e il vitto, anche se Ciacci ha promesso di venire in Val Susa almeno due giorni a settimana, e gli altri tre “lavorerà in videoconferenza” da Rieti o Lucca.

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