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ALPIGNANO – In Via Venaria n. 39 giovedì 18 maggio aprirà al pubblico il nuovo supermercato Coop!
Nei primi giorni di apertura verranno offerti omaggi a tutti i clienti che faranno la spesa in negozio e ulteriori promozioni saranno dedicate a chi sceglierà di diventare Socio Coop o di sottoscrivere un contratto domestico per la fornitura di energia elettrica o gas naturale con EnerCasa Coop.
Il supermercato Coop sarà aperto dal lunedì al sabato con orario 8.30 – 20 e la domenica dalle 8.30 alle 13,30.
(foto di Rebecca De Bortoli)
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Considerato che non esistono più i piccoli negozi di prossimità e quindi non regge più il discorso sui prezzi , sugli orari infiniti di apertura o sulla vastità della scelta, c’ è da sperare i cittadini di Alpignano e dintorni comincino a mangiare e a lavarsi il doppio se non il triplo rispetto a prima perché altrimenti il nuovo supermercato non potrà fare altro che rubare clienti agli altri supermercati già esistenti. Morale della faccenda i “nuovi” posti di lavoro metteranno in crisi “vecchi” posti di lavoro pertanto il bilancio sarà pari a zero. Finiti di sbranare i pesci piccoli, ora si passa alla fase 2 dove a sbranarsi sono i pesci grossi fra loro. Quando rimarrà un unico pesce super-mega-gigante ( vendita on-line) a essere sbranati saranno i consumatori finali che non potranno più scegliere e mancando ogni tipo di concorrenza saranno in balia di “cartelli” su prezzi, qualità e disservizi. Buona fortuna a tutti noi. l
Certo che non ti lasci proprio mai scappare l’occasione di commentare a caso su cose di cui non capisci granché. Il commercio non è un gioco a somma zero in cui la torta resta sempre la stessa e viene divisa tra tutti. Aprendo un nuovo supermercato si amplierà anche la torta, perché aumenterà la tipologia di offerta. Oltretutto ogni supermercato ha un numero minimo di persone necessarie a farlo funzionare, per cui i dipendenti di 3 supermercati saranno sempre di più di quelli di 2, a prescindere da tutto. Sarebbe ora che tu iniziassi ad occuparti del tuo mestiere invece di ergerti a esperto di qualunque cosa si parli. Se ci tieni tanto a pagare la merce di più nei “piccoli negozi di prossimità”, sei liberissimo di farlo, così come altri sono altrettanto liberi di preferire la grande distribuzione che garantisce grandi risparmi nel medio e lungo periodo.
Spettabile Sig. Enrico:
1) impari l’ educazione e mi dia del lei , perchè non credo che ci siamo mai dati tanta confidenza.
2) La mia opinione ( che rimane tale) può legittimammente non piacerle , ma questo non l’ autorizza a usare toni da presa in giro o al limite dell’ offesa.
3) Io non so che mestiere lei faccia, ma ” il sarebbe ora ” rivolto ad altri con tanto livore non è una bella cosa per tutti quelli che lavorano.
4) Non mi ritengo assolutamente un esperto di qualunque cosa si parli. Esprimo la mia opinione . Se le da fastidio non so cosa dirle.
4) Io credo che la grande distribuzione in realtà genera acquisti compulsivi di merci inutili e quantitativi destinati allo spreco e tali negatività ( secondo me ) si contabilizzano proprio nel medio e lungo periodo
5) come vede non è difficile commentare le idee altrui senza essere prepotenti e mancare di rispetto. Distinti saluti
Se vuoi che qualcuno ti dia del lei, smettila di commentare su giornali e social. Sei nel posto sbagliato per certe pretese da primadonna.
Le tue non sono opinioni, ma continue sentenze sull’operato altrui dall’alto della tue competenze su non-si-è-ancora-capito-cosa.
Smettila di fare il tuttologo, anche perché non si è ancora trovato un argomento su cui tu riesca a dire delle cose sensate, e non ci fai propriamente delle belle figure.
Occupati del tuo mestiere, sempre che tu ne abbia uno.
Spettabile Sig. Marzo.
Secondo me non ci sono luoghi dove la maleducazione sia consentita. Compresi i social.
Evidentemente a lei piace questo tono, a me no.
Sono sempre molto attento su quello che scrivo e sono certo di non aver MAI sentenziato sull’ operato altrui. Può darsi però che io e lei abbiamo un concetto diverso sul significato della parola “sentenza”.
Le belle o le brutte figure, da lei a me attribuite, non mi preoccupano. Quello che mi preoccupa è tacere per compiacere, per ubbidire o per sindrome da scodinzolamento .
Quindi si rassegni . io continuerò a scrivere i miei punti di vista indipendentemente dai suoi giudizi.
P.S. dopo questa risposta, indipendentemente da suoi attacchi, non le dedicherò più spazio in risposte evidentemente inutili per quanto educate, nel rispetto degli altri lettori ai quali non interessano queste beghe da condominio.
Le auguro una serena notte.
TAV Rip
A parte il fatto che il suo commento ripetitivo è off topic,le ricordo che alla data attuale sono stati scavati 32 km complessivi di galleria e di questi 11 fanno parte del tunnel di base.Non proprio RIP,le pare?
E in effetti in quella zona il piano commerciale non è così ben congegnato. Ci sono esercizi troppo simili per tipologia. Sarebbe stato sensato avere negozi differenti tra loro al fine di creare un centro commerciale sparso… Ma si sà di fronte ad una richiesta nessuno si sarebbe tirato indietro.
Lo ha spiegato John Nash parecchio tempo fa.
https://youtu.be/G-zKN1qymS4
https://www.ted.com/talks/jac_de_haan_why_do_competitors_open_their_stores_next_to_one_another?language=it
Consumatori in biologia:
In biologia, un consumatore è un organismo che consuma altri organismi o materia organica. È così che ottengono la loro energia. Nel regno animale, ad esempio, i consumatori predano altri organismi perché non possono produrre la propria energia. Né possono ottenere energia da fonti inorganiche. In questo senso, un essere umano è un consumatore biologico. Per ottenere energia, mangiamo altri organismi.
Forse dovremmo smettere di essere “consumatori” lasciando ad altre discipline il corretto utilizzo di questo concetto.
Identificarsi in questo ruolo è quantomeno umiliante, associarsi per sentirsi più forti è anche peggio, ma da questo pulpito non possiamo lamentarci di chi trae profitto dalla nostra pochezza.
Il problema è che a parole siamo tutti quanti a favore dei piccoli negozietti sotto casa (anche io), a patto però che il portafoglio che si usa non sia il proprio (anche io)
L’argomento che anima appassionatamente Galliano interessa anche a me, e qualcosa ne capisco perché mi è stato motivo di plurime occasioni di lavoro.
Vorrei pertanto precisare al Signor Marco che acquistare significa fare scelte diverse anche in conseguenza del luogo e delle modalità con cui si acquista.
Limitarsi alla ricerca del minor prezzo esposto su uno scaffale non è il miglior modo di acquistare ma lo è per essere “consumatori” (categoria che come ho già esposto non ha per nulla la mia stima), i quali potranno ulteriormente perfezionare se stessi acquistando on line, alla faccia dei centri commerciali vecchi e nuovi, ma restando sempre preda di pulsioni d’acquisto costruite a tavolino (subliminali) che botteghe di vicinato e mercati rionali fortunatamente (e onestamente) non attivano ancora.
Provare per credere, osservando i carrelli della spese in uscita dai supermercati: stracolmi di prodotti in gran parte non essenziali, imballati in involucri che arrivano sino al 70% del contenuto del carrello.
Imballi irrimediabilmente destinati a diventare i rifiuti di “consumatori/compratori al 70% di rifiuti”.
Ognuno tragga le proprie conclusioni anche badando con attenzione al proprio portafoglio.
Sono d’accordo, infatti anche io come tanti altri vorrei comprare più spesso sotto casa, ma alla fine del mese la differenza su una famiglia di 4 persone che sta già attenta ad altre cose non è poca, purtroppo anche chi non è “consumatore” sempre più spesso lo deve diventare; la mia era più che altro una battuta su chi piange quando chiude uno dei tanti negozietti, senza però esserci mai entrato negli ultimi anni
La solita sharazadata.Le persone sono libere di spendere i loro soldi come meglio credono.Non tutti hanno il portafoglio a fisarmonica.
Il 70% del contenuto del carrello?
Ma è sicuro di quello che scrive?
Mi faccia degli esempi,per cortesia.
Ma da dove è schizzato fuori questo enrico marzo?
Il commento del Signor Marzo a riguardo di Nash è assolutamente pertinente.
Era necessario aprirne un altro, non bastano quegli altri che già ci sono? Avete notato poi, apre un nuovo grande distributore e, magicamente, anche parte dell’area circostante viene riqualificata (asfaldo, marciapiede, verde limitrofo e, ovviamente, l’immancabile ampio parcheggio auto). Quante volte l’abbiamo visto in giro? Poi pensi alle scuole ed altri luoghi pubblici non degni evidentemente di eguale attenzione e te le fai due domande critiche sul modello di società in cui viviamo.
Gent.mo Merovingio,
si affacci alla finestra e guardi una volta tanto il mondo reale.
Con o senza fisarmonica il portafoglio si svuota in larga parte per percorsi di spesa già scritti prima ancora di cominciare il mese.
La libertà di spendere i nostri soldi come meglio crediamo ce l’hanno tolta da un pezzo lasciandocene sono una piccola particina, le fetta più grande ha già i suoi padroni prima dell’accredito dello stipendio.
Libertà rimane:
Cappotto e scarpe nuovi per i bambini o qualche serata in più in pizzeria?
Ad osservare l’affollamento nelle pizzerie, presto vedremo di nuovo rivoltare i vestiti e risuolare le scarpe all’infinito come nel celebre ventennio (non quello di Berlusconi).
Io nel mondo reale ci vivo.Lei è fortunato perché vive nel suo mondo immaginario ambientato nell’antica Persia…
Immaginari possono essere i nickname e quello che vorrebbero evocare, il mio come il suo.
Per nulla immaginari sono i contenuti dei commenti, tutti nessuno escluso, da quelli urlati od offensivi a quelli esposti con fervore (i Suoi) o con divagante narrazione (i miei).
Anche i commenti peggiori, quelli infarciti di insulti e attacchi personali, offrono sempre uno spazio per riflettere e un bell’esempio del mondo reale in cui tutti, volenti o nolenti, viviamo.
Qualsiasi punto di osservazione è buono, importante è non restringere troppo il proprio orizzonte.