ADDIO AI GHIACCIAI DELLA VAL SUSA, LE NOSTRE MONTAGNE SONO SEMPRE PIÙ ARIDE / GUARDA LE FOTO DALL’ALTO

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20150829 volo TO Aeroclub

“Non ci sono più le stagioni di una volta”… Benché sia la frase preferita da molti pensionati, dobbiamo ammettere che si tratta di pura verità!
Ce ne siamo accorti grazie ad una ricerca attuata da Nimbus, la più autorevole società a livello nazionale che si occupa dello studio e della divulgazione di informazioni metereologiche, climatologiche e glaciologiche.
A fine agosto, grazie alla disponibilità dell’Aero Club Torino e del suo pilota Danilo Spelta, Nimbus ha spedito su un motoaliante tra le Alpi occidentali Daniele Cat Berro: l’audace reporter ha così potuto fotografare lo stato in cui versano i ghiacciai della zona.
Il risultato è a dir poco sconcertante: la forte ritirata dei ghiacciai è un chiaro segnale di allarme, soprattutto se si pensa che questi costituiscono di gran lunga il più grande serbatoio d’acqua dolce sulla Terra. Inoltre, neve e ghiaccio riflettono più luce solare rispetto alla terra nuda o all’acqua: ciò significa che una minore superficie bianca porterà a un maggiore riscaldamento (che causerà a sua volta la fusione di ancora più ghiaccio, innescando un circolo vizioso). Infine, lo scioglimento del ghiaccio terrestre può provocare – anzi, sta già provocando – una crescita del livello del mare.
Sembrerebbe che anche i ghiacciai della Valsusa stiano scomparendo, soprattutto dopo una stagione estiva come questa appena terminata, “eccezionalmente negativa per la criosfera alpina”. Insomma, non si respirava dal caldo!
Iniziamo dal re indiscusso della valle, il Rocciamelone: a detta dei ricercatori di Nimbus, la situazione risulterebbe particolarmente negativa per il suo ghiacciaio, ritrovandosi completamente privo di nevato e addirittura frammentato da numerosi affioramenti rocciosi, nonostante l’esposizione nord-occidentale con bacino collettore che giunge a 3.300 metri.

Ghiacciaio del Rocciamelone - vetta a destra, 3.538 metri, ripresa in direzione dell'Italia
Ghiacciaio del Rocciamelone – vetta a destra, 3.538 metri, ripresa in direzione dell’Italia
Ghiacciaio del Rocciamelone e Vallée du Ribon (Haute Maurienne, Savoia)
Ghiacciaio del Rocciamelone e Vallée du Ribon (Haute Maurienne, Savoia)

Poco a sud del Colle del Moncenisio, ecco sbucare timido il Lago della Savine, sovente battuto dai venti e spesso ghiacciato ancora ad inizio estate: nella foto in basso, “appariva ancora fangoso verosimilmente a seguito dei violenti temporali del pomeriggio del 14 agosto scorso, che hanno attivato colate detritiche e vasti alluvionamenti della piana al bordo sud-orientale del lago stesso”, come ci spiegano da Nimbus.

Lac de Savine
Lac de Savine

Ed ecco un’altra spettacolare immagine: la grande calotta del Ghiacciaio della Vanoise, al di sopra di Termignon (Haute Maurienne), composta dai ghiacciai “du Pelve”, “de l’Arpont” e “de la Mahure”. Potete osservare come neve e ghiaccio stiano scomparendo anche nella nostre vicine montagne francesi.

Ghiacciaio della Vanoise
Ghiacciaio della Vanoise

In Val di Susa, rimangono solo più due modesti ghiacciai, quello del Lamet (Moncenisio) e quello dell’Agnello, che qui vediamo annidato alle falde settentrionali della Punta Ferrand (3.348 metri): alimentazione molto scarsa, pochi nevai residui. Il lago a sinistra, contenuto dal cordone morenico frontale della Piccola Età Glaciale, si è formato probabilmente alla fine del XIX secolo.

Punta Ferrand (.3.348 metri) e Ghiacciaio Agnello
Punta Ferrand (.3.348 metri) e Ghiacciaio Agnello

Un ultimo sguardo oltre il confine italo-francese, sulle vaste morene abbandonate dal Ghiacciaio del Sommeiller, ridotto ormai a piccole placche, appena visibili sul centro-sinistra dell’immagine.

Ghiacciaio del Sommeiller
Ghiacciaio del Sommeiller

“Il Ghiacciaio Galambra (al di sopra di Exilles), si può invece considerare estinto o ridotto ad un modestissimo glacionevato al margine del lago che nei primi decenni del XX secolo era ben più vasto e soggetto a svuotamenti”, concludono da Nimbus.

Ghiacciaio Galambra
Ghiacciaio Galambra

Per maggiori informazioni, visitate il sito ufficiale di Nimbus:
http://www.nimbus.it/ghiacciai/2015/150831_vologhiacciaialpiW.htm

 

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