Continua senza sosta la caccia dei carabinieri del Comando provinciale di Torino ai truffatori che compiono le loro imprese sul web. Nel corso dell’attività investigativa dodici persone sono state denunciate per aver effettuato altrettante truffe in rete ai danni di cittadini di Torino e provincia.
Marco D., 52 anni, di Pescara ha messo in vendita una stufa al costo di 580 euro, pagata da un chierese che non ha ricevuto in cambio la merce.
Un altro truffatore delle rete, Vittorio L., 36 anni, di Palermo, ha intascato 440 euro per un telefono cellulare mai consegnato.
A Santena, Paolo C., 52 anni, di Napoli, ha raggirato una 45enne affittandole per 180 euro una casa fantasma a Bardonecchia.
Massimo C., 36 anni, di Napoli, ha venduto per 160 euro un computer che, ovviamente, si è guardato bene dallo spedire dopo aver incassato i soldi. A
Pino Torinese, due donne residenti in provincia di Milano, hanno raggirato una 43enne affittandole per 800 euro una casa fantasma a Marina di Campo dell’Isola d’Elba.
Un altro truffatore, Matteo S., 23 anni, abitante in provincia di Piacenza, ha intascato 600 euro per un telefono cellulare mai consegnato.
Due truffatori di 30 e 43 anni, di Milano, sono stati denunciati per aver venduto un cellulare al prezzo di 550 euro che non è mai arrivato.
A Santena, una truffatrice di 46 anni, abitante a Milano, ha postato un falso annuncio di vendita di una macchina e dopo aver intascato 300 euro, quale anticipo per le spese di voltura, è sparita. Scovata anche la coppia che vendeva articoli vintage sul web.
Christian D., 30 anni, abitante a Avellino, e Stefan N., 61 anni, abitante a Torino, hanno venduto un giradischi introvabile. Una volta intascata la caparra di 250 euro, sono spariti.
A Chieri, il noto Stefan N., 61 anni, di Torino ha raggirato un 21enne di Torino affittandogli per 200 euro una casa fantasma a Courmayeur (AO).
I consigli dei carabinieri
Per limitare i rischi degli acquisti on line vi sono alcune regole semplici da applicare. Il primo consiglio è quello di controllare i feedback del venditore lasciati da precedenti acquirenti: più sono positivi meno si rischia di essere incorsi in un truffatore. Un altro campanello di allarme è il prezzo del bene messo in vendita: se è troppo basso rispetto a quello di mercato potrebbe rivelare merce contraffatta o rubata. Una ulteriore tutela è offerta dalla provenienza italiana del venditore, poiché in caso di frode sarà più agevole per i carabinieri intervenire e identificare il colpevole.