A CURA DI METEO VALLE DI SUSA
La fase di maltempo annunciata è iniziata: da ieri mattina la pioggia cade su tutto il territorio. Per il momento, i quantitativi caduti sono modesti, si parla mediamente di 10-20 millimetri, giusto un’innaffiata insomma.
Sono attesi accumuli al limite dell’alluvionale, dell’ordine dei 150-250mm nella sola giornata di giovedì, ai quali si aggiungerebbero gli altri 50-100 attesi sulle nostre zone entro la serata di domani.
L’alto Piemonte resterà indubbiamente l’osservato speciale, a causa degli ingenti accumuli che sperimenteranno tali zone già entro il pomeriggio di domani (fino anche a 300 millimetri) e che, sommati a quelli attesi entro venerdì mattina potrebbero innescare seri problemi a livello idrogeologico. Il bollettino dell’ARPA Piemonte aggiornato alle ore 14 di oggi, e valido per le prossime 36 ore, emette un’allerta variabile fra 1 e 2 per tutta la regione (su una scala che arriva a 3), ponendo l’allerta 2 per l’alto Piemonte e le zone al confine con la Liguria e fra 1 e 2 per la Valle di Susa. Sembra scontato che, nell’aggiornamento di domani, che coprirà la giornata di giovedì (probabilmente la peggiore), l’allerta verrà confermata o ritoccata verso l’alto per alcune aree.
Alla luce di quanto sino ad ora detto, si può affermare come la giornata peggiore per la Valle di Susa sarà quella di giovedì: a partire dalla serata di mercoledì si scatenerà, infatti, un autentico diluvio che potrebbe perdurare per 24 ore, prima della provvidenziale attenuazione dei fenomeni attesa tra la serata di giovedì e la mattinata di venerdì (su questo punto sarà necessario aggiornarsi!). Gli accumuli pluviometrici previsti da alcuni modelli sono preoccupanti: l’esperienza (e la speranza), suggeriscono che tali valori potrebbero essere un po’ sovrastimati e che quelli reali possano rivelarsi almeno un po’ inferiori. In ogni caso, doveroso sottolineare quanto evidenziato, ad esempio, dalla cartina allegata che riassume le precipitazioni attese nella sola giornata di giovedì dal modello WRF (elaborato dal consorzio Lamma Toscana) sulla base del modello fisico-matematico ECMWF, elaborato all’università di Reading (Inghilterra): il modello suggerisce possibili picchi fino a 200-250mm/24h sui rilievi e fra 100 e 175 mm/24h tra bassa valle e pianura adiacente.
La QUOTA NEVE dovrebbe mantenersi su quote elevate ma non elevatissime: a 2000 metri dovrebbe riuscire a nevicare, seppur bagnato e con attecchimento irregolare. A 2500 metri potrebbe, invece, cadere 1 metro di neve. In ogni caso, una quota neve non troppo elevata dovrebbe aiutare a ridurre il rigonfiamento di fiumi e torrenti il che, unito al fatto che i terreni sono in grado di assorbire quantitativi d’acqua piuttosto elevati, dovrebbe scongiurare situazioni di crisi generalizzate sulle nostre zone.
Ci aggiorniamo domani dopo l’emissione del bollettino di allerta da parte dell’ARPA Piemonte.