DAL COMUNE DI ALMESE
ALMESE – La variante parziale n° 18 che è stata approvata durante il Consiglio comunale del 5 luglio, ha concluso il suo iter istruttorio. Il passaggio in Consiglio Comunale era necessario, nella data individuata, per rispettare le tempistiche previste dalla norma e per evitare così di dover rifare completamente tutto l’iter previsto dalla legge.
La Variante ha ottenuto anche il parere della Città Metropolitana di Torino: piena conformità al Piano Territoriale di Coordinamento ed alle sue norme, senza prescrizione od osservazione alcuna.
Un risultato molto importante poiché tale parere ha confermato, di fatto, la validità della scelta della Variante di operare una completa ricognizione dei vincoli già esistenti sul territorio da decenni, predisponendo una carta unica dei vincoli imposti da leggi sovraordinate. Si tratta di una carta finora assente, ma obbligatoria.
“Si dimostrano infondate le accuse di illegittimità della variante mosse dalla minoranza Almese Viva – spiega il vice sindaco, Claudio Piacenza – circa la decisione di operare tale ricognizione vincolistica. Per quanto riguarda le zone Eb la Variante esprime una misura atta ad evitare che si prosegua nell’azione di cancellazione del patrimonio edilizio minore di memoria storica collocato sui versanti di Almese, così come già accaduto nel corso degli ultimi anni in virtù di una norma che, consentendo la demolizione e ricostruzione e spostamento di cubatura ha, di fatto, smembrato gli impianti originari di detti luoghi e, talvolta, ammesso ricostruzioni edilizie spesso incoerenti con il contesto e con i caratteri costruttivi del luogo. Nonostante non siano edifici ‘monumentali, tutelabili con vincoli puntuali, quelli ancora integri e non manomessi da ristrutturazioni incoerenti, potrebbero però classibilicabili quali beni culturali locali ai sensi della L.r 35/95 della Regione Piemonte, che “valorizza e tutela i caratteri tipologici costruttivi e decorativi con significato culturale, storico, architettonico, ambientale degli edifici e loro pertinenze”, incentivandone il recupero anche in termini di sostegno economico. La riscrittura delle norma per le Zone Eb, pertanto, va nella direzione di tutelare i caratteri tipici degli edifici ancora integri evitando che scompaiano del tutto dal panorama paesaggistico almesino”.
Obiettivo del futuro è quello di portare avanti, proprio per le zone Eb, uno studio dettagliato di questi luoghi, così da poter definire una disciplina puntuale degli interventi sugli edifici e le loro pertinenze, per poter garantire la tutela dei caratteri integri e la giusta trasformabilità di edifici incongrui o non più recuperabili.
La norma ha dunque l’obiettivo, nell’ottica di un interesse diffuso e collettivo, di salvare i caratteri testimoniali di edifici che, se recuperati con capacità e perizia progettuale, potranno diventare non solo occasione di vanto per il territorio, ma opportunità per l’avvio di attività agricolo ricettive che fanno di queste caratteristiche la loro peculiarità, come testimoniato da diverse esperienze avviate in alcuni comuni della valle di Susa.
Si ricorda che venerdì 14 luglio dalle 9 alle 13 su appuntamento (011/9350201 int. 1 o almesechevorrei@comune.almese.to.it) prenderanno il via gli incontri per il laboratorio di territorio “Almese che Vorrei”, a breve sarà attivo un link sulla homepage del sito www.comune.almese.to.it, con tutte le info e il questionario per le proposte e suggerimenti. Il questionario sarà anche disponibile in forma cartacea presso l’ufficio anagrafe.
E’ una occasione da non perdere.