ALMESE E LA STORIA DEL CONSORZIO IRRIGUO BEALERA DEI PRATI

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di MARIO RAIMONDO

Per quest’anno – è proprio il caso di dirlo – ha dato sino all’ultima goccia d’acqua. Stiamo parlando del Consorzio Irriguo Bealera dei Prati di Almese, una realtà sconosciuta a molti, soprattutto alle persone stabilitesi in paese negli ultimi decenni, ma che ha in realtà una storia molto antica e che affonda le radici nei tempi delle comunità agricole e rurali dei secoli passati.

La sua nascita ufficiale rimanda all’anno 1885 quando, nero su bianco, venne messo in piedi il “Consorzio irriguo e di miglioramento fondiario bealera dei prati di Almese”. Il suo compito era semplice e vitale: garantire a tutti i consorzisti, secondo uno schema orario predefinito, la turnazione per l’accesso all’acqua necessaria all’irrigazione dei prati e dei campi. Una funzione che davvero era vitale in quei tempi, dal momento che l’agricoltura rappresentava quasi totalmente l’unica forma di economia (e di possibilità di sopravvivenza) della zona.

Nel corso della prima metà del Novecento, l’acqua gestita dal Consorzio poi fu utilizzata per produrre energia meccanica (alla manifattura prima, alla segheria ed al mulino poi). Nella seconda metà del Novecento e soprattutto a partire dagli anni Settanta, con l’inizio della grande colata cementizia che ha mutato il volto di Almese, il consorzio vivacchiò in un lungo periodo di oblio che si protrasse fino al nuovo millennio.

E fu proprio il nuovo millennio a dar – è il caso di dirlo – nuova acqua al Consorzio. Un nuovo statuto necessario per dar personalità giuridica al Consorzio, il rinnovo delle concessioni dell’acqua, la ricomposizione e la manutenzione della rete irrigua, furono il preambolo per il rilancio sul territorio del Consorzio per un’attività che non è solo la mera fornitura d’acqua a prati ed orti, ma che riveste funzioni ambientali importanti. La rete irrigua superficiale infatti non serve solo per irrigare, ma svolge una funzione molto importante nella regimazione delle acque in caso di intense precipitazioni come quelle accadute lo scorso anno proprio in questi giorni.

L’acqua piovana raccolta e convogliata dalla rete di fossi esistenti da una grossa mano all’evitare allagamenti nelle aree residenziali. Una funzione – questa – oggi sconosciuta ai più, ma che è di fondamentale importanza sul nostro territorio e che va implementata in primis mantenendo in ordine i fossi anche là dóve non si utilizza l’acqua per irrigare. Nel frattempo, anche in quest’ultimo anno, l’attività consortile della squadra del presidente Giorgio Dalmasso è proseguita all’insegna di svariate migliorie alla rete irrigua che porteranno un sicuro beneficio agli utenti ed una maggior sicurezza per tutti, soprattutto in caso di forti piogge.

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