di LINO DI GIANNI
ALMESE – Bella inaugurazione del Festival Jazz dei due laghi di Avigliana, XXIII edizione, venerdì sera nella piazza di Almese. Due bambini giocano con la luce di mezza sera: potrebbe essere in Provenza, dove le strade strette che salgono al paese si aprono all’improvviso sulla piazza raccolta attorno a un bar, con i tavolini all’aperto. Lui suona il piano, inseguendo una sua segreta armonia come se saltellasse cercando di convincere una cassaforte ad aprirsi.
Un fratello si disossa le dita sul contrabbasso tenendo su il tendone con i grossi ritmi scanditi dai cuori degli astanti imbragati per l’ascesa, l’altro fratello simula i tam tam africani. Ma è jazz puro, quello che sostiene la voce di lei, la vocalist che tiene in pugno la platea ora in francese, ora in inglese, ora coi suoi vocalizzi in cui sale e discende dal cielo, con canto e contro canto. Vedere all’opera musicisti che usano gli strumenti, compreso il sax, come fossero chirurghi in un’operazione a cielo aperto, fa star bene, è come L’hymne a l’amour, versione jazz, cantata dal Kristin Marion Quartet.
(Foto Comune di Almese, di Marco Muzio)