dalla DIREZIONE DIDATTICA STATALE “P.P. LAMBERT”
ALTA VALSUSA – In occasione della Giornata della Memoria tutte le insegnanti della Scuola Primaria della Direzione Didattica “Lambert” ed anche le insegnanti della Scuola dell’Infanzia si sono attivate per condividere l’evento con i bambini ma soprattutto per “non dimenticare”.
Ai più piccoli di Oulx, nella scuola dell’infanzia, è stato necessario insegnare da principio cosa è una giornata della memoria, che cosa è stato l’abbandono e il distacco delle famiglie e dei bambini dalle proprie case in quel disperato momento storico. Le maestre lo hanno fatto attraverso il racconto di quanto è accaduto, cercando di utilizzare ovviamente un linguaggio semplice, adeguato ed attraverso attività grafico pittoriche e l’uso di materiali di lavoro diversi. Obiettivo fondamentale è stato quello di non recare traumi nei piccolini ma anche quello di dare la possibilità di crescere con principi di rispetto e legalità.
Più facile forse, ma solo all’apparenza, il compito delle Insegnanti della scuola primaria che in tutti i plessi, dai 2.000 ai 1.000 metri di altitudine si sono attivate per aiutare i bambini ad affrontare il giorno della memoria.
I plessi di Bardonecchia e Salbertrand ad esempio, avevano previsto di recarsi ad Avigliana, accompagnati dalla Dirigente Scolastica per visitare i luoghi in cui fu scritto “Se questo è un uomo”. In seguito alle restrizioni Covid-19, l’uscita didattica non si è potuta effettuare e ci si augura di provvedere quando si potrà tornare alla normalità. Bardonecchia quindi ha modificato il programma ed accolto nel suo plesso la dirigente Scolastica Barbara Debernardi. La Dirigente ha affrontato con i bambini di III, IV e V il tema della deportazione e dei Lager partendo da un testimone di eccezione, come Primo Levi, conosciuto da lei all’Università di Torino nel corso di un lavoro di ricerca dedicato alla raccolta dei racconti dei superstiti allo sterminio e alle loro strategie di sopravvivenza. Tale ricerca è poi confluita nell’opera “I sommersi e i salvati”, ultimo lavoro pubblicato da Levi nel 1986, poco prima della sua scomparsa.
Hanno fatto da sfondo al racconto l’Avigliana del primo dopoguerra, lo stabilimento “Duco”, la sua produzione di vernici, l’assunzione nel 1946 di Levi in qualità di chimico in quella “fabbrica in riva al lago”, come lui la definiva e che ha visto nascere la prima stesura di “Se questo è un uomo”.
“Tradurre” in linguaggio accessibile ai bambini la tragedia della deportazione è stato più semplice, proprio partendo dalla semplicità di una storia personale e dalla possibilità di far riferimento a luoghi già noti agli allievi e in parte visitati nel corso di precedenti uscite didattiche ai laghi di Avigliana.
Al termine dell’incontro la Dirigente ha consegnato a tutti i bambini la poesia “Avigliana” scritta da Primo Levi il 28 giugno del 1946 e dedicata a Lucia, la ragazza che divenne poi sua moglie e scritta proprio mentre ritornava a prendere il treno che da Avigliana, dove lavorava, lo avrebbe riportato a Torino, dove risiedeva.
Una splendida poesia che ha contribuito a offrire un volto diverso, di un giovane Levi innamorato, capace di scrivere parole d’amore negli stessi mesi in cui prendeva forma il racconto più celebre della vita nel lager di Auschwitz (e che ci fa riflettere sul fatto che, anche se nella vita ci sono periodi estremamente bui, non deve venir meno l’attenzione per ciò che c’è di bello e per i sentimenti).
I plessi di Claviere, Oulx, Salbertrand, Sauze d’Oulx e Sestriere hanno invece colto l’occasione per affrontare alcune letture tratte dal “Diario di Anna Frank” o “Otto. Autobiografia di un orsacchiotto” oppure di visionare i film di animazione “La stella di Andra e Tati” o i trailer di alcuni film quali “La vita è bella” o “Il bambino con il pigiama a righe”. Le classi quarte di Oulx hanno realizzato un ritratto di Anna Frank attraverso la PixelArt.
Il plesso di Cesana Torinese invece ha voluto dedicare un pomeriggio extra scuola alla visione del film “Un sacchetto di biglie”, ma non sono mancate le riflessioni fatte in classe e le letture collegate a questo particolare momento storico.
In quasi tutti i plessi verso i più grandi, si è tentato un inquadramento storico su nazismo, fascismo, leggi razziali, significato della Shoah, ma soprattutto, si sono cercati confronti e discussioni di gruppo tra gli alunni riguardo all’importanza della condivisione degli ideali, al rispetto e alla tolleranza degli altri.
In ogni caso, e questo valorizza notevolmente l’intervento, in tutti i plessi il lavoro non è terminato con la giornata del 27 gennaio, le insegnanti proseguono nei lavori e nello svolgimento delle attività in settimana e nel corso dell’intero anno attraverso i molteplici collegamenti interdisciplinari che le riflessioni nella giornata della memoria possono offrire.
“Favorire la crescita degli allievi in un contesto di reciproco rispetto, di tolleranza e di collaborazione, sviluppando una cultura dell’integrazione e della convivenza civile” è infatti uno degli obiettivi dell’offerta formativa proposta dalla Direzione Didattica Lambert.
Adesso l’orrore si ripete…ma a dividerli è una mascherina!
Bisognerebbe leggere Primo Levi e tutti gli altri scrittori protagonisti, purtroppo, di un evento drammatico che non avrebbero voluto. E, speriamo, che non si debba ripetere…..
Non so se per i bambini della materna sia una buona cosa, sono troppo piccoli e stanno vivendo gia’ un periodo difficile. Insegnare a bimbi di 5 anni che c’ e’ cosi’ tanto odio nel mondo non mi pare gradevole.Hanno tempo per capire questo aspetto della vita …Comunque e’ rincuorante per i genitori sapere che nelle scuole c’ e’ una profonda attenzione riguardo temi cosi’ importanti.Bravi!