ANCHE GLI INFERMIERI DELLA VALSUSA E DI RIVOLI ALLA PROTESTA DI TORINO

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COMUNICATO DI NURSIND ASL TO3

TORINO – Gli infermieri del sindacato Nursind hanno dato vita questa mattina in piazza Castello a Torino, davanti al palazzo della Regione Piemonte, a un flash mob di protesta. I manifestanti si sono presentati con le mani incatenate e con sacchi dell’immondizia al posto dei camici, gettati a terra, per denunciare le condizioni di lavoro degli ultimi mesi di emergenza sanitaria e chiedere il giusto riconoscimento economico per quanto fatto, come promesso dalla Regione stessa.

Anche i nostri RSU ed i colleghi della To3 hanno partecipato a questa bellissima e commovente iniziativa. Nursind per gli infermieri. Grazie a tutti.

di FRANCESCO COPPOLELLA (NurSind Piemonte)

Questa mattina a Torino, in piazza Castello, gli infermieri hanno manifestato per inviare un messaggio forte e chiaro alle istituzioni. Abbiamo voluto rappresentare e ricordare ciò che è stato perchè dopo tanti elogi e promesse, tutti sembrano aver dimenticato gli eroi.

Gli infermieri, gli oss e il resto del personale sanitario, sono stati l’unica vera prima linea in questa emergenza e lo sono ancora. I 23.000 infermieri piemontesi rappresentano oltre il 60% del personale sanitario, sono quelli dell’assistenza diretta, quelli che hanno permesso di gestire con tutte le difficoltà e le criticità questa emergenza.

Non è un caso che oltre il 45% del personale sanitario contagiato è rappresentato da personale infermieristico. Un prezzo altissimo cha ha visto tra le fila della categoria più numerosa e significativa del sistema sanitario, morti, ricoverati e ammalati su tutto il territorio nazionale. Cicatrici e ferite che difficilmente potranno essere rimarginate. Gli infermieri sono quelli le cui competenze saranno messe in campo per dare una risposta ai bisogni di salute dei cittadini sia in ospedale ma soprattutto sul territorio e a domicilio dopo anni di tagli dei precedenti governi regionali.

Abbiamo manifestato non solo per ricordare ciò che è stato ma anche per chiedere il giusto risarcimento. Certo nessun bonus e nessuna premialità potranno curare le ferite non solo fisiche ma almeno un segnale di rispetto pensiamo di meritarlo.

Il governo Italiano dopo tante promesse di riconoscimento, sin dalla prima ora, sembra quasi aver dimenticato e non ci sono ancora tracce di quelle dichiarazioni che parlavano addirittura di revisioni strutturali degli stipendi degli infermieri che ricordiamo essere i più bassi in europa. Non si vede ancora neanche l’ombra di quel bonus o premialità nazionali che solo qualche settimana fa pareva dovessero arrivare con certezza.

Siamo lieti che la Giunta Regiomale del Piemonte abbia stanziato ulteriori 37 milioni per finaziare una premialità al personale della prima linea che riconosca il rischio e il disagio di questi lunghi due mesi.

Ringraziamo il Presidente della Giunta Regionale Alberto Cirio per avreci ricevuto ed aver ascoltato con attenzione le nostre rivendicazioni. Il Presidente ha dato la sua piena disponibilità quale interlocutore sui grandi temi. Durante l’incontro ha chiamato e chiesto all’Assessore Icardi di fissare subito un incontro con la direzione regionale della sanitá e nursind al fine di garantire un tavolo di discussione e confronto costante relativamente alle nostre proposte per l erogazione dei fondi destinati alla premialitá del personale.

A lui abbiamo chiesto il massimo impegno per accelleare la trattativa e quindi l’erogazione dei fondi destinati. Abbiamo chiesto la massima garanzia di tutelare e valorizzare il lavoro svolto dagli dal personale della prima linea in questi due mesi. Abbiamo chiesto di riconoscere il lavoro dell’assistenza diretta , della presa in carico e della continuità assistenziale.

Abbiamo inoltre chiesto l’impegno di intercedere insieme ad altri Presidenti di Regione presso il governo nazionale affinché agli infermieri possa essere riconosciuto il valore del lavoro svolto ieri, oggi e domani. Abbiamo ricevuto disponibilità di un impegno dei punti trattati.

Noi, intanto continueremo a lavorare con secrificio e abnegazione come abbiamo sempre fatto.

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