di UGO BERGA, LINDA COTTINO, CHIARA SASSO, FRANCESCO CALABRÒ, FULVIO SENOR, LUIGI CANTORE, RAFFAELLA FUSARO e ROBERTO CANU (Presidente onorario e consiglio direttivo del ValsusaFilmfest)
CONDOVE – Quando è stato fondato il Valsusa Filmfest (1996) non c’era Facebook, internet era conosciuto da pochi, i cellulari non erano strumento di massa, in compenso erano in vita ancora tanti partigiani memoria storica di questo paese e insieme a loro (capitanati dal più giovane di tutti Bruno Carli), è stata costruita una manifestazione (sui temi dell’ambiente e della memoria) che è diventata una piattaforma a disposizione dell’intera comunità.
Impossibile elencare tutte le iniziative svolte (oltre al cinema, workshop, incontri, spettacoli teatrali e mostre), i servizi logistici offerti (sempre gratuitamente) alle scuole di ogni ordine e grado, alle amministrazioni comunali, alle associazioni del territorio. Caparbiamente abbiamo tirato avanti, fra successi e piccoli problemi. Oltre vent’anni di resistenza, ma anche di vera passione, e di incoscienza (sentimento che contraddistingue chi si lancia anima e corpo in queste imprese, senza mai farne motivo di lucro, anzi).
Quest’anno purtroppo, per la prima volta dopo vent’anni di attività, ci è stato negato il contributo dalla Regione Piemonte (legge 58).
Una decisione che ci pone di fronte a uno scenario difficile non solo per ripianare il bilancio, ma soprattutto per non perdere l’entusiasmo e continuare a far vivere un’impresa che crediamo sia importante per i riscontri avuti nel tempo dal territorio. Il meccanismo dei contributi per la cultura fa si che l’esito delle domande avvenga sempre a giochi fatti (per noi aprile), con margini di rischio alti e possibilità di pianificazione ridotta.
Negli anni si è costruita una rete, un gran numero di persone che ha offerto, e continua ad offrire idee, lavoro, progettualità, un vero patrimonio che ha permesso di “restituire” al territorio, una ricaduta per ogni euro incassato da contributi pubblici e/o privati investito sugli eventi. Tutto gestito con grande accortezza: il Valsusa Filmfest non ha mai pagato nessuno degli ospiti intervenuti, si chiama festival ma siamo lontanissimi dal glamour e tappeti rossi.
L’attenzione è sempre stata rivolta al sociale, alla denuncia, alla documentazione, al fare memoria. Per onestà intellettuale ci sentiamo di rivendicare la qualità dei contenuti e del lavoro fatto. La burocrazia e le tabelle dei bandi non tengono in conto di tutto questo: una valle diventata comunità, con una grande energia vitale, valorizzata in ogni incontro. Il mancato contributo è un inciampo. Ce ne faremo una ragione, e archiviato un poco di sconcerto riprenderemo il filo del discorso da dove l’abbiamo lasciato.
Abbiamo già ricevuto primi segnali che ci fanno capire che non siamo stati lasciati soli a gestire questo momento delicato dell’associazione. Grazie a loro e a quelli che vorranno sostenerci www.valsusafilmfest.it
NdR: per aiutare il Valsusa Filmfest, potete inviare un contributo a questo IBAN:
IT87B0501801000000000119186