dall’UFFICIO STAMPA DEL COMUNE DI AVIGLIANA
AVIGLIANA – Il Comune tenta la carta dell’articolo 42 bis sugli espropri, un nuovo strumento giuridico che consente di rientrare pienamente in possesso della Baia Grande: se l’opera ha una funzione sociale quello che prevale sulla proprietà è l’interesse pubblico
Avigliana, 25 settembre 2019 – Il contenzioso sulla Baia grande tra la società I tigli del lago rotondo e il Comune di Avigliana è ormai noto e va avanti da alcuni anni. Nel 2017 era stato firmato un protocollo d’intesa che nel corso dell’estate 2019, il 3 agosto scorso, la società ha interrotto con un’azione di forza: l’area è stata prima recintata, impedendo di fatto ai turisti di concludere la passeggiata intorno al Lago grande, e successivamente riaperta.
Nel Consiglio comunale di questa sera al punto 9 è stato affrontato il tema dell’acquisizione al patrimonio del Comune dell’area in questione, di circa 5mila metri quadri, già utilizzata da oltre vent’anni per scopi di interesse pubblico. Quando infatti esistono aree private che in maniera evidente hanno una destinazione di fruizione pubblica, lo Stato, attraverso i suoi enti, può rientrarne in possesso giustificandone l’uso pubblico attraverso un procedimento rafforzato di esproprio.
«Per iniziativa unilaterale dei Tigli del lago rotondo – spiega il sindaco di Avigliana Andrea Archinà– si è interrotto il tavolo in corso. La società il 3 agosto scorso ha deciso di rientrare in possesso dell’area in modo non legale e violento, creando non pochi problemi alla promozione turistica del Comune. L’Amministrazione non ha indugiato a trovare strumenti legali per rientrare nella disponibilità di quell’area».
Il primo tentativo di esproprio del 1999-2001 non è andato a buon fine per irregolarità formali: il documento era stato infatti firmato dal sindaco anziché dal dirigente del settore. Inoltre la data di conclusione della procedura di pubblica utilità era fissata al 30 luglio 2001, mentre i documenti riportano la data di settembre 2001, quando i termini erano già scaduti. Il decreto di esproprio era stato quindi impugnato e, in seguito a ricorso, il Tar aveva obiettato sui termini. La società ha quindi vinto il ricorso prima al Tar e in seguito al Consiglio di Stato. «Nonostante il ricorso sia stato vinto – ha spiegato il sindaco in Consiglio comunale – la restituzione della proprietà dal Comune alla società non può avvenire su semplice richiesta. È infatti necessario un ulteriore passaggio: una nuova decisione da parte del giudice per rimettere il possesso dell’area, che quindi è sempre rimasta in capo al Comune».
Si tratta tuttavia di un’area verde attrezzata fin dagli Anni ’90, vincolata nel Piano regolatore e intestata al Comune di Avigliana nelle mappe catastali. Ora il Comune prova quindi a rientrarne in possesso legittimamente. E lo fa attraverso lo strumento giuridico dell’articolo 42 bis, introdotto nel Testo unico degli espropri a seguito di una lunghissima vicenda giurisprudenziale che ha riguardato il caso di espropriazioni illegittime, con usi di fatto di terreni privati su cui sono state realizzate opere pubbliche. La nuova formulazione prevede il “serio ristoro“, ovvero il risarcimento del valore del bene in seguito all’esproprio. E secondo il Comune si parla di una cifra intorno ai 25mila euro comprensivi del valore dell’area e del risarcimento.
L’esproprio
L’area è vincolata a parco da tempo ed esiste al suo interno un passaggio obbligato dell’anello del parco, un’area attrezzata. «La procedura dell’esproprio – si legge nella delibera – deve valutare se esistano alternative che consentano il passaggio pubblico intorno al Lago grande. E le alternative non ci sono in quanto il collegamento della pista circumlacuale senza interruzioni è fisicamente realizzabile solo verso la via Monte Pirchiriano. Inoltre l’individuazione di un’area attrezzata paragonabile sulla restante parte di circonferenza del Lago comporterebbe costi di acquisizione e allestimento nettamente superiori, tenuto conto delle caratteristiche fisiche dei fondi e delle destinazioni in atto». Quale valore ha l’area? Si tratta di valori agricoli medi di 2,55 euro al metro quadro (stabiliti dalla Commissione espropri della Città Metropolitana di Torino), circa 12mila euro. Applicando il risarcimento la somma prevista è di circa 25mila euro. In seguito all’uscita della delibera di esproprio approvata nel Consiglio comunale di questa sera, l’area torna quindi nella disponibilità del Comune. Alla proprietà sarà versato il valore dell’area con un deposito alla Cassa depositi e prestiti. Contestualmente la deliberazione sarà trascritta e la proprietà trasferita.
La Baia grande
L’area della Baia grande si trova sul Lago grande di Avigliana ed è la zona più adatta a ospitare un pubblico accesso al Lago grande. Si tratta di una spiaggia sul lago e di una parte del sentiero all’interno del Parco dei Laghi di Avigliana che completa l’anello della passeggiata intorno al Lago grande. L’area ha una grandezza complessiva di circa 5mila metri quadrati. Fin dagli Anni ’90 è inserita nel Piano regolatore comunale come area attrezzata, sulla quale il Comune ha eseguito opere pubbliche restituendola ai cittadini. Amministrazione comunale ed Ente Parco, nel corso degli anni hanno infatti eseguito alcuni interventi, installato panche e tavoli, recinzioni e sistemato il passaggio.
Se la soluzione era così semplice perché non adottarla 20 anni prima? E perché il Comune ha perso sia al Tar che al Consiglio di Stato? E per le spese, a cominciare da quelle legali, ed i danni da corrispondere al privato e legati a quei due “errori formali” qualcuno pagherà o i costi resteranno a carico della collettività?
Forse un articolo che si dilunghi solo sulla posizione dell’amministrazione senza verificare le ragioni del privato e le motivazioni delle sentenze non contribuisce a fare chiarezza.
Ma siete tutti imparentati con questa famigerata “proprietà” di cui tutti parlate… ma il “bene comune” di chi è? Comune o della proprietà? Peraltro più che chiacchierata?!