AVIGLIANA CERCA UN GESTORE PER L’OSTELLO DEL CONTE ROSSO, CHE SPENDA 220MILA EURO PER RIQUALIFICARLO

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AVIGLIANA – Ad una ventina di chilometri da Torino, nel centro storico di Avigliana, sorge l’ostello del Conte Rosso, che prende il nome dalla piazza in cui si trova. Siamo in un caratteristico borgo medievale della bassa Valsusa: è qui che da anni sostano turisti e pellegrini, curiosi di scoprire le bellezze del nostro territorio. Dieci camere per cinquanta posti letto, l’ostello di Avigliana è una struttura di accoglienza e promozione culturale, artistica, sportiva e sociale, che però ora ha bisogno di una riqualificazione e di un nuovo gestore. Di proprietà del Comune di Avigliana, la casa per ferie al civico 20 di piazza Conte Rosso, chiuderà il 31 ottobre, in attesa del nuovo bando di affidamento di gestione dell’amministrazione Patrizio, che si concluderà all’inizio dell’anno nuovo.

Il progetto definitivo dei lavori di riqualificazione del fabbricato, redatto dall’ufficio tecnico a firma dell’ingegnere Anselmi e approvato a metà ottobre, è composto da svariati interventi, quali la realizzazione di un punto ristorazione con adeguamento cucina, nuovi arredi e adeguamento normativo, per un costo complessivo di 220.000 euro, che il concessionario dovrà sostenere, ma la proprietà dell’immobile resterà del Comune.

La necessità di trovare un nuovo gestore per l’ostello, nasce dal fatto che la concessione amministrativa ha una durata di 15 anni non rinnovabili: entro metà gennaio 2017 si saprà chi vincerà la gara pubblica per il servizio di gestione nel periodo 2017-2032. Adesso è già noto il canone di concessione, stabilito in 4.740 euro: il nuovo concessionario dovrà inoltre rispettare delle precise linee guida redatte dal Comune.

Si tratta di elementi da inserire obbligatoriamente nella bozza di convenzione per la gestione dell’ostello, ad esempio il gestore dovrà applicare tariffe agevolate e non potrà installare apparecchiature per il gioco d’azzardo né all’interno del bar, né in qualsiasi altro locale sito all’interno della struttura. Altre linee guida sono l’applicazione di buone pratiche energetico ambientali, quali il patto dei sindaci (e relativo SEAP), l’allegato energetico, il “Green public procurement” (APE), oltre all’utilizzo di prodotti ecocompatibili tipo “Ecolabel europeo” e la registrazione EMAS.

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