AVIGLIANA – Allo stabilimento Azimut di Avigliana, una delle più importanti fabbriche di yacht di lusso a livello Europeo, dopo anni di difficoltà si torna a sorridere. Lo ha reso noto la Cgil questa mattina a Condove, durante l’incontro organizzato per affrontare la crisi del lavoro. Oltre ai casi difficili, a partire dalla Savio, l’Alcar, la Beltrame, ecc. in Val Susa ci sono anche modelli positivi. A partire proprio dal “salvataggio” della Lucchini ex Vertek di Condove, e dalla Azimut di Avigliana. Dopo anni di rottura totale, il 17 marzo l’azienda e i sindacati
hanno sottoscritto un nuovo accordo tra le parti: “Si torna a trattare sulla base del tipristino delle relazioni – hanno spiegato dalla Cgil – con un nuovo Piano Industriale discusso con il sindacato. Che prevede ad Avigliana investimenti per nuovi modelli e internalizzazione di alcune lavorazioni, per saturare gli impianti di Avigliana, con possibili nuove assunzioni”. Finalmente si riparla quindi di assunzioni nel grande stabilimento alle porte della città, dopo anni di crisi e di scontri per licenziamenti ed esuberi. “Fino a poco tempo fa, la politica aziendale di Azimut ad Avigliana era basata sullo sfruttamento dei modelli in essere, con il solo restyling per il contenimento dei costi – dicono i sindacalisti – la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il mancato rinnovo dell’integrativo aziendale, con gli esuberi nel personale di Avigliana”. Sono anni difficili, tra il 2013 e il 2015: l’opposizione dei lavoratori e dei sindacati è forte, si rompe totalmente il tavolo delle trattative. Scioperi e blocco della produzione, con un clima caldo. “Ma la forte opposizione sindacale a queste scelte, e non solo, ha prodotto una retromarcia della proprietà, che cambia manager e linea” hanno spiegato dalla Cgil. Forse non è stato casuale il ritorno al timone del patron Paolo Vitelli, che a fine 2015 lascia lo scranno del Senato per tornare in azienda. “Abbiamo ripreso il dialogo e siamo arrivati all’accordo aziendale sottoscritto il 17 Marzo. Per la parte economica prevede l’apertura di un tavolo paritetico di verifica sugli inquadramenti professionali. Inoltre è stato ridefinito ed aumentato il premio di risultato, con maggiorazioni per lo straordinario”. Aspetto ancora più importante è quello della formazione: sui temi della sicurezza negli ambienti di lavoro, Azimut sperimenta un modello di attività congiunta al sindacato, e soprattutto è stato introdotto il “Welfare aziendale”, con benefici aggiuntivi a quelli già previsti dallo Stato.
Tornando invece al tema principale dell’incontro di oggi a Condove, sono state lanciate nuove proposte per affrontare la crisi del lavoro in Val Susa. A partire dal “potenziamento” dell’Osservatorio sul Lavoro istituito da tempo all’Unione Montana Val Susa, a Bussoleno. Ne ha parlato l’assessore delegato Ivano Fucile, insieme ai sindaci di Condove e Vaie.
Tornando invece al tema principale dell’incontro di oggi a Condove, sono state lanciate nuove proposte per affrontare la crisi del lavoro in Val Susa. A partire dal “potenziamento” dell’Osservatorio di Valle sul Lavoro istituito da tempo all’Unione Montana Val Susa a Bussoleno. Ne ha parlato l’assessore delegato Ivano Fucile, insieme ai sindaci di Condove e Vaie. “L’Osservatorio sul Lavoro potrà essere allargato alle categorie dei lavoratori, in base alle esigenze che ci sono in Valle e i temi da affrontare, dai metalmeccanici e non solo – aggiunge il responsabile della Cgil in Val Susa, Maurizio Poletto – fondamentale, per le aziende in crisi, è poter garantire dei progetti di formazione per i lavoratori che rischiano i licenziamenti. Così come viene fatto in Francia, garantendo il bilancio delle competenze. Questo è possibile anche in Val Susa, i sindacati sono pronti a fare la loro parte, ma i dirigenti e le proprietà devono dare la loro disponibilità”.