Apprendo da “La Stampa” di martedì 8 settembre, nella cronaca di Torino a pag. 49, che la Smat sta attuando un progetto tecnologicamente all’avanguardia per dotare l’utenza di contatori on-line.
Si parte dal centro di Torino, con un migliaio di utenze, con un investimento da 5,6 milioni di euro.
Successivamente, anche accedendo ad un finanziamento europeo, si intende dotare tutta la rete servita da Smat (350.000 utenze sparse su 299 Comuni) di tali apparecchiature.
Lo scopo dichiarato è quello di ridurre i tempi di intervento per i controlli sulle perdite (1861 nel 2014 su tutta la rete) e le lamentele per l’aumento delle bollette da parte dei cittadini causata da disservizi (3392 nel 2014 su tutta la rete).
Vengo al punto.
E’ inevitabile il nostro apprezzamento per la volontà della Smat di porre rimedio a questa situazione generalizzata e gioisco per l’orgoglio espresso dall’A.D. Paolo Romano per aver perfino dissetato gli astronauti mandando acqua nello spazio.
Tuttavia, quando leggo che di quelle 1861 perdite 470 si sono verificate a Torino (con conseguente riduzione delle bollette!), mi assale un leggero moto di rabbia. Pur non pensando che Avigliana debba essere l’ombelico del mondo, non posso nemmeno pensare che gli aviglianesi debbano essere più fessi dei torinesi.
Non posso infatti fare a meno di rimarcare che da almeno tre anni la nostra rete idrica presenta perdite e criticità inaccettabili.
Le telefonate di protesta dei cittadini al Sindaco e agli uffici rischiano di trasformare l’Amministrazione Comunale in parafulmine circa responsabilità attribuibili ad altri.
A fronte di una richiesta dell’Amministrazione di valutare da parte di Smat almeno un rimborso dei danni causati all’utenza per questi disservizi attraverso una riduzione della bolletta, ci è stato risposto, per iscritto, che “…non si ritengono riconoscibili riduzioni dei corrispettivi fatturati”.
È evidente che Smat si è basata, per queste deduzioni, esclusivamente sulle segnalazioni al numero verde, al quale spesso i cittadini non si rivolgono nemmeno più, visto il frequente ripetersi di episodi di disservizio.
Non mi sembra una risposta corretta e alla luce di quanto riportato da La Stampa nemmeno coerente.
In conclusione invito l’A.D. Paolo Romano, in attesa delle soluzioni avveniristiche annunciate, di occuparsi personalmente anche del sistema di distribuzione dell’acqua potabile della nostra città, prospettando al più presto un piano di investimenti serio e tecnicamente qualificato che produca dei miglioramenti tangibili rispetto alla situazione attuale.
Al tempo stesso, se non altro per coerenza, lo invito a riconsiderare l’opportunità di restituire ai cittadini aviglianesi danneggiati un corrispettivo economico per l’aumento dei consumi dovuto a perdite e guasti che, alla luce dell’articolo pubblicato su La Stampa, appaiono un problema generalizzato al quale, purtroppo, vengono date responsabilità differenziate a seconda che si tratti della città di Torino oppure di un Comune della Valle di Susa.
Fiducioso in una risposta positiva che ci faccia escludere, come già annunciato, il ricorso ad iniziative legali per tutelare il diritto all’acqua potabile della popolazione aviglianese, auguro al Dr. Romano i migliori successi per i suoi progetti e le relative collaborazioni internazionali.
Il Sindaco di Avigliana Angelo PATRIZIO