di DANIELA FERRERO
AVIGLIANA – In riferimento all’articolo pubblicato su ValsusaOggi dal titolo “Rumori dell’autostrada: fumata nera ad Avigliana” ed a seguito dell’incontro avvenuto il 24 luglio presso il Comune di Avigliana, ci sembrano doverose alcune precisazioni.
Alla riunione erano presenti, oltre agli Assessori Crosasso e Salzone, all’Architetto De Vecchi e all’Ingegnere Neri (rispettivamente consulente e rappresentante Sitaf), una rappresentanza di circa trenta residenti delle Borgate Malano e Grangia di Avigliana.
L’incontro è stato indetto a seguito dell’esposto per inquinamento acustico presentato al Comune a suo tempo da un ben più ampio numero di cittadini (recentemente integrato) e per presentare i risultati dei rilevamenti acustici effettuati dal 14 al 28 maggio dai consulenti Sitaf presso abitazioni situate in punti significativi di Borgata Malano.
I risultati non sono stati confortanti per gli abitanti della zona, in quanto sembra che il rumore rimanga di poco al di sotto delle soglie limite previste dalla Legge Quadro del 1995.
Al di là delle conclusioni, attendiamo con grande positività il tavolo di confronto previsto a settembre,
fiduciosi che i nostri Amministratori ed i Dirigenti Sitaf prenderanno in considerazione ben più importanti
elementi di valutazione della situazione e non solo semplici numeri.
L’inquinamento acustico prodotto dal traffico veicolare della A32 fra Avigliana Est ed Avigliana Ovest, aggravato peraltro dall’abbattimento degli alberi che erano una barriera naturale a protezione dell’abitato, ha superato infatti la normale tollerabilità, arrivando a ledere il diritto alla quiete domestica ed alla salute.
Crediamo fermamente che per trovare una soluzione al problema, i nostri interlocutori non si possano fermare a considerare solo normative amministrative obsolete, ma che siano tanto lungimiranti da considerare come prioritaria la tutela della salute pubblica (le linee guida OMS Europa 2011-2018 sui livelli accettabili di esposizione al rumore prevedono soglie di limite massimo ben più basse della normativa italiana vigente), del territorio, della fauna e della flora della “Statio ad fines”, la zona archeologica più importante di Avigliana: le nostre borgate.
Questi temi non sono solo moda, ma obiettivi per raggiungere una concreta sostenibilità per la realizzazione di una comunità resiliente.
Per il Comitato spontaneo “Statio ad fines”.
Daniela Ferrero