di TONI SPANÒ (capogruppo di “Adesso Avigliana”)
AVIGLIANA – Quella della Baia Grande è una vicenda emblematica del modo di agire, senza una chiara visione e senza l’ampio confronto che sarebbe necessario, di chi guida Avigliana in rappresentanza di una maggioranza assai relativa. Sin dalla campagna elettorale, e poi con atti in consiglio, abbiamo chiesto un percorso partecipato e trasparente. Si è preferito negare il problema fin quando possibile, poi sottoscrivere un accordo impegnativo, degno contrappasso per un’amministrazione che considera cittadini e privati come controparti, in assoluta perniciosa continuità con quelle dello stesso colore che l’hanno preceduta.
Nella nota diramata dall’amministrazione per annunciare l’accordo siglato con la proprietà, si scrive che: “L’esproprio è stato ritenuto nullo con sentenza del Consiglio di Stato e la società avrebbe quindi avuto titolo a rientrarne in possesso. Tuttavia, essendo proprietaria anche della gran parte della restante area sottoposta a vincolo parco, si è resa disponibile a sospendere qualsiasi azione di reintegrazione al fine di valutare congiuntamente una linea progettuale di interventi sull’intera area che misura circa 5 mila metri quadrati. In base al protocollo d’intesa, infatti, le parti si incontreranno nei prossimi sei mesi per valutare e condividere eventuali ipotesi di un progetto d’uso, di valorizzazione e riqualificazione delle strutture, sostenibile sotto il profilo ambientale e praticabile sotto quello economico”.
Parole certamente impegnative, sulla cui attuazione vigileremo tenendo presente l’interesse collettivo e i giusti diritti della proprietà. Con la forza e la determinazione con cui abbiamo portato alla ribalta tutta la vicenda. Ci spiace se il sindaco ne avrà a male, come tutte le volte in cui esercitiamo le nostre prerogative nel controllo e nella proposta.
Questa vicenda deve essere colta come opportunità di intelligente ripensamento della progettualità intorno al lago e della vocazione della città: può diventare un laboratorio di partecipazione e sinergie. Non faremo mancare il nostro contributo d’idee, tristemente consapevoli di come quelle di Archinà e soci siano poche e confuse.
Chi ha avuto lo scettro di comando deve amministrare. Chi è alla minoranza deve fare la minoranza punto……. nel bene o nel male