di ANGELO FRANCO / FOTO DI MATTEO BUSCIOLÀ
AVIGLIANA – Al consiglio comunale tenutosi ieri sera presso la sala consiliare del comune, il capogruppo di Adesso Avigliana Toni Spanò attraverso la mozione avente oggetto “Censura assessore Fiorenza Arisio in merito a manifestazione contro Amazon e successive dichiarazioni”, è tornato a sottolineare il suo assoluto disaccordo nei confronti della partecipazione, avvenuta lo scorso 25 febbraio proprio nel corso della campagna elettorale per le recenti elezioni, dell’assessora alle Politiche ambientali Fiorenza Arisio, al “picchetto”, è così che lo definisce scatenando un vociare di polemica dal pubblico e da parte di alcuni consiglieri, tenuto all’ingresso della sede aviglianese di Amazon, da una rappresentanza del partito Potere al Popolo e da un gruppo di dipendenti dell’azienda.
Posto che secondo Spanò “l’assessore deve rappresentare la comunità aviglianese nella sua interezza, non soltanto il proprio elettorato”, attraverso la mozione “il consiglio comunale pur ritenendo indispensabile la libertà di espressione, ma richiamando il principio di responsabilità e rappresentanza, censura il comportamento dell’assessore Arisio, invitando il sindaco a un richiamo formale a non utilizzare il suo ruolo come mero strumento di propaganda politica, poiché il bene comune è sempre superiore all’interesse di parte”.
Il sindaco, nel respingere la mozione premette che “prima di proporre mozioni di questo genere, sarebbe opportuno verificare le fonti sulle basi delle quali vengono elaborate; parlare di “picchetto” è fuorviante, poiché tale termine presuppone una disposizione dei manifestanti in blocchi utili ad impedire l’ingresso dei lavoratori, ma questo non è quello che è avvenuto davanti alla sede di Amazon” e argomenta, “non si può richiedere la censura di un avvenimento senza sapere come si sia svolto, tantomeno ricondurre anche attraverso i giornali, lo spostamento della sede di Amazon da Avigliana a Brandizzo, alla discussa partecipazione dell’assessora Arisio alla manifestazione in oggetto: un conto è richiedere semplicemente, attraverso un’azione simbolica, che dei diritti vengano rispettati, un conto è favorire l’estradizione di un’azienda”.
Ma il sindaco continua: “Azioni simboliche fanno parte di una modalità di comunicazione che le forze possono utilizzare sia in campagna elettorale che fuori, chi ricopre una carica istituzionale può altresì prendere parte ad azioni organizzate dalle parti politiche per cui parteggia”.
Voti contrari da parte dei consiglieri di minoranza e maggioranza, chi si astiene è Angelo Roccotelli di Avigliana Viva, mentre Tatjana Callegari del Movimento 5 Stelle spiega le ragioni del suo no: “Trovo sia pericoloso parlare di censura e limitare la libertà di espressione”, e dichiara anche di non credere alla connessione dell’avvenuto con lo spostamento della sede Amazon, ma Spanò precisa: “Abbiamo chiesto la censura soltanto perché, per regolamento, non potevamo chiedere le dimissioni”, mentre la consigliera Simona Falchero al fianco di Toni Spanò, risponde alla Callegari e al sindaco: “Non siamo noi quelli della censura”.
In conclusione Archinà ha letto la lettera protocollata ricevuta da Amazon, dove vengono esplicati i motivi secondo i quali l’azienda ha scelto di trasferirsi a Brandizzo: “Tale esigenza è derivata da specifiche scelte di tematiche business, poiché al fine di velocizzare e ottimizzare le consegne, valutiamo regolarmente la nostra rete di distribuzione per assicurarci che i nostri centri siano più vicino possibile ai clienti. Per quanto riguarda i dipendenti aviglianesi, il loro posto è al sicuro, e per raggiungere la nuova sede avranno a disposizione una navetta gratuita”.