AVIGLIANA, IL MAGICO CONCERTO DEI CORI DEI MARESCHI E GOITRE

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di ARIANNA COUTANDIN

AVIGLIANA – Domenica 3 Ottobre, nel teatro dell’asilo Picco di Avigliana, si sono esibiti il coro delle voci dei Mareschi e il coro giovanile del Centro Goitre in un concerto dal titolo “Il tempo della natura”. “E’ questo l’appuntamento conclusivo di un settembre dedicato all’arte, alla poesia, alla contemplazione della natura”, spiega la corista Carla Mattioli. Effettivamente, nel mese di settembre, le acque del lago Grande hanno ospitato l’originale opera galleggiante “Il fermarsi del tempo” dell’artista Luciano Cappellari, mentre, nella Chiesa di Santa Croce, situata nel cuore medievale del paese, l’artista aviglianese Vinicio Perugia ha curato l’allestimento della mostra collettiva “Il tempo dell’acqua”. L’acqua dalle infinite sfumature e i mille riflessi, che scorre vitale nel ruscello di montagna per un attimo fuggente o che giace immobile, in eterno, nel calmo e immenso lago; l’acqua che travolge all’improvviso con furore o cade goccia a goccia, scandendo un ritmo preciso. Le opere di 24 artisti si sono inserite in un affascinante percorso artistico al termine del quale anche “la voce”, dell’acqua e del tempo, ha suscitato forti emozioni. In occasione della chiusura della mostra, infatti, i due cori, diretti da Lorella Perugia, Serena Brunello e Serena Taretto, si sono addentrati nell’esplorazione del tempo circolare delle stagioni e della vita dell’uomo. Affiancando la musica alle parole dei poeti, hanno rievocato la dolcezza di un primo bacio, passato ma ancora vivo nel ricordo, e di un amore impossibile, quello ideale, che mai si realizzerà. I brani hanno poi ripercorso il susseguirsi incalzante delle stagioni e le meravigliose sinfonie hanno accompagnato perfettamente la desolante ma bellissima immagine di Pascoli dell’aratro dimenticata nel campo, le poesie di Leopardi e Levi e molto altro… fino a presentare con una canzone una simpatica ricetta, in tema autunnale, del noto cuoco Artusi e ricreare con un brano di squillanti “din-din” un caloroso brindisi. Con allegria e simpatia, i cori hanno dato dimostrazione di grande maestria, anche attraverso opere curiose e originali. Un’ impressionante armonia creata con battiti delle mani e dei piedi, schiocchi di dita e sussurii, ha dato vita ad un potente temporale, che, scemando poi in una leggera pioggerellina, ha infine lasciato spazio al fruscio del vento e ai deboli ticchettii delle ultime gocce. I colori, i tratti e le forme dei quadri e delle sculture esposte nella mostra avevano così finalmente assunto una voce. Era la voce dell’acqua.
L’esibizione si è conclusa con un ultimo forte scroscio: non di poggia, ma di applausi.

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