AVIGLIANA – La Favola Beach di Avigliana è a rischio chiusura: ad annunciarlo sono i gestori del legale, Francesco Ferrara e Matteo Ienco, a seguito dell’ordinanza del Comune emessa dal sindaco Andrea Archinà, in cui si impone “l’immediata e totale cessazione delle emissioni sonore all’interno e all’esterno, comprese tutte le aree di pertinenza, alle ore 24 di tutti i giorni della settimana”.
Un’ordinanza ove il Comune spiega le ragioni del nuovo divieto (potete leggerle cliccando sul link) e ricorda i vari sopralluoghi fatti dall’autorità pubblica quest’estate all’interno locale, a seguito degli esposti di alcuni cittadini, giungendo così ad una soluzione estrema per un locale nato per animare le notti della Valsusa: sospendere la musica totalmente, già da mezzanotte.
Da un estremo all’altro insomma: se in passato alcuni cittadini si erano lamentati per i rumori provenienti dal locale, ora si passa al divieto totale anche nei weekend. Senza mediazioni. Non proprio un buon metodo “di dialogo” tra l’amministrazione comunale e gli imprenditori del territorio, che scelgono ancora di investire in Valsusa e ad Avigliana.
Il nuovo provvedimento adottato dal Comune, comprendendo il divieto assoluto anche nei weekend e non solo nei giorni feriali, in cui si obbliga il locale alla “totale cessazione delle emissioni sonore dalle ore 24”, rischia di far morire uno dei principali luoghi di ritrovo giovanile della Valsusa, rinato recentemente grazie a un grosso investimento da parte di privati, che ne ha consentito la riapertura al pubblico offrendo un luogo di ritrovo notturno ai ragazzi del territorio. Senza l’obbligo di spostarsi a Torino per divertirsi un po’.
Un locale che, come altri in Valsusa, non si è arreso nonostante la chiusura già imposta dal lockdown di pochi mesi fa e che è ripartito alla grande: in tanti lo definiscono “un fiore all’occhiello per il territorio e per Avigliana”, con eventi che hanno attirato centinaia di giovani provenienti anche dal mondo della movida torinese.
“Il nostro locale rischia di chiudere i battenti e di non riaprire infrangendo il sogno di tanti giovani che lo frequentavano – spiegano i gestori – faremo in modo di garantire l’occupazione ai nostri lavoratori perché è il nostro dovere, e sopratutto per senso di responsabilità faremo di tutto per evitare la chiusura” dichiarano Francesco Ferrara e Matteo Ienco. I due imprenditori sono attivi sul territorio da parecchi anni, hanno riaperto e rilanciato vari locali del territorio e danno lavoro a circa 120 persone: “Oltre il 50% sono ragazzi della Valsusa” ricordano.
A forza di tirare la corda prima o poi ci si impicca…… Era solo questione di tempo. Adesso mi raccomando andate a dire che il comune di Avigliana si è accanito….
I più maligni?? Ma se Amazon si è trasferita a Torrazza perchè Avigliana non disponeva dei 110.000 mq necessari all’impresa! Cosa dite??
Dico che purtroppo abbiamo Azimut….. tutto detto.
Avere la ditta leader mondiale nel settore yacht che dà lavoro ad un migliaio di famiglie può essere un “purtroppo”?
Be mi stai confrontando Azimut con Amazon…… E poi parlando con chi vi lavora non è che l’ambiente siano proprio tutte rose e fiori. Comunque meglio di nulla
E’ vergognoso pensare di far chiudere un locale che non solo è un luogo di ritrovo e di sano divertimento per i ragazzi ma anche luogo di lavoro e fonte di reddito per dipendenti! Talvolta la capacità altrui di far funzionare le cose si trasforma in rabbia e invidia per altri. Vergogna al comune di Avigliana che di fronte ad un’attività che rilancia il paese e che dà spazio ai giovani preferisce la chiusura e la monotonia del nulla.
é’ vergognoso invece NON rispettare le regole imposte alla sua apertura. Non si può semprre fare le vittime quando poi si continua a fare i propri porci comodi.
Anche chi abita nelle vicinanze del locare ha i suoi diritti.
Ricordati che “la tua liberta’ finisce dove comincia la mia”
Ci va rispetto da parte di tutti
E’ vergognoso pensare di far chiudere un locale che non solo è un luogo di ritrovo e di sano divertimento per i ragazzi ma anche luogo di lavoro e fonte di reddito per dipendenti! Talvolta la capacità altrui di far funzionare le cose si trasforma in rabbia e invidia per altri. Vergogna al comune di Avigliana che di fronte ad un’attività che rilancia il paese e che dà spazio ai giovani preferisce la chiusura e la monotonia del nulla.
Ma tu e tania i messaggi ve li mandate in copia e incolla o li scrivete insieme, fammi capire?
A giudicare dalla profondità che scrivete, comunque, andare dovuto lavorare insieme per costruire un pensiero così arido ed egoista.
Un giorno forse capirete di non essere i soli esseri esistenti sulla terra, voi e quelli che con voi hanno bisogno di coltivare un sogno così fondamentale per la vostra esistenza come “la favola”
Siamo notoriamente un paese “di vecchi” .. ma a quanto pare non e’ solo un problema demografico.. A troppi adulti i giovani danno fastidio..Eppure sono loro “il futuro”, e il nostro compito sarebbe quello di accompagnarli non ostacolarli.. siamo noi a dovergli dare il buon esempio ma ormai spesso .. sono loro ad insegnarci qualcosa. caro sindaco di Avigliana mi chiedo se davvero, un amministrazione ke fa chiudere le attivita’ del proprio paese, che fa perdere il lavoro a ragazzi ventenni e poco piu’, che rinnega in qualche modo la vita nelle sue piu’ ampie sfumature comprese divertimento, musica e socializzazione , puo’ pensare di contribuire a forgiare il domani dei nostri figli..
Mi dissocio da tutti quegli adulti ke ricoprendo un ruolo di potere, annientano le idee portatrici di crescita e innovazione tipiche dei ragazzi.
Svegliati Avigliana
E’ da anni ormai che dormi!!!!
È vergognoso pensare che un locale possa impedire il riposo notturno di chi vive nelle vicinanze. Il chiassoso ritrovo giovanile fatelo dove non rompe le palle ai residenti. E al Comune sono già i manica larga perché avere nelle vicinanze un locale del genere che tutti i giorni fa casino fino alle 24 è comunque un supplizio.
Amministrazione sinistra che devasta il territorio, l’occupazione e chi da lavoro in valle. Si tenga i residenti primitivi che detestano il turismo e lo sviluppo e vanno a dormire dopo il Tg Regionale! Ha ragione Gio a citare il caso di Amazon. All’epoca solo contestazioni e la solita scelleratezza amministrativa… col risultato di centinaia di possibili posti di lavoro persi per la zona… Peró solo in una cosa hanno ragione il Comune di Avigliana e molti altri comuni oscurantisti della Valle: gira e rigira alle elezioni qualcuno li vota sembra questi insipienti!
Scusate Gabriele e Tania (o hai delle crisi d’identità oppure sei un Giano bifronte), analizziamo la questione: luogo di aggregazione ok ci sta…per i giovani, ok ci sta, ma proprio in questo periodo luogo di aggregazione? Ma i giornali, ammesso che siate capaci, non li leggete? O meglio li capite? Luogo di aggregazione. Altro argomento, provate ad andare a vivere in una delle abitazioni presenti lì in zona, non parlo del rumore che già dopo una certa ora dà fastidio, parlo della completa inciviltà degli avventori del locale che buttano le auto dove capita lungo tutta la strada, infischiandosene dei cancelli e degli accessi, per non parlare dei rifiuti e degli schiamazzi. Adesso di questo non incolpo i gestori del locale, ci mancherebbe, però per il bene di un azienda devo avere il malcontento di tutto il resto dei cittadini? Non credo che possiate vantare altre ragioni, Tania o Gabriele ammesse che vi chiamate davvero così. Provate voi a dovervi svegliare alle 4 di mattina per recarvi al lavoro e non poter dormire… Provate…. O forse siete troppo occupati a sovvenzionare il “vostro luogo di ritrovo”?
Chissà che lavoro fa Darkman? Quasi nessun ambiente di lavoro è rose e fiori ormai…con la testa dei valligiani, farebbe bene Azimut a trasferirsi altrove!
A chi si scandalizza, ricordo che esiste il rispetto per gli altri, oltre ad una normativa nazionale sul rumore che impone dalle 22 limiti più restrittivi. Passeggiando per il lago la sera si sente distintamente la musica, per cui con livelli sonori ben oltre la legge.
Dovrebbe chiudere alle 22 oppure rispettare i residenti limitando le emissioni sonore al di sotto dei limiti.
I ragazzi di possono divertite a volumi più bassi, nel rispetto di chi ci abita vicino e non vuole essere disturbato dal rumore.
Basta cambiare nome in Circolo Arci
Anche il circolo arci è soggetto alle stesse regole della “la favola beach”, “centinaia di giovani che arrivano dalla movida torinese” dove notoriamente circola non solo buona musica ma anche “pessima droga”
il Covid ha fritto il cervello a questi messeri, probabilmente il loro erario gode di ottima salute, visto che potrebbero poi venire a mancare entrate come Imu,Rifiuti ed altro, senza contare i dipendenti quindi l’Inps mancati contributi.
Questo è uno dei tanti casi, chissà quanti altri ve ne saranno, un sincero sostegno ai titolari e ai giovani.
“danno lavoro a 120 persone”?
Ma se non pagano a malapena lo stipendio!
A fare i furbetti prima o poi se ne pagano le conseguenze e questo è il risultato.
“danno lavoro a 120 persone”?
Ma se non pagano a malapena lo stipendio!
A fare i furbetti prima o poi se ne pagano le conseguenze e questo è il risultato..
Strano, Gabriele e Tania la pensano nello stesso identico modo, non saranno mica la stessa persona?
Leggendo l’ordinanza si capisce che il comune ha dato mille possibilità agli imprenditori, che a quanto pare non vogliono rispettare le leggi e dopo un sacco di violazioni si lamentano pure. Fare impresa è difficile ma le normative vanno rispettate altrimenti è far west, altrimenti vuol dire delinquere.
Un appunto a questo giornaletto: ricevendo pubblicità dal locale in questione è possibile fare informazione corretta?
eretico60 – mi piacerebbe sapere quanti sono i dipendenti del beach in regola con i contributi
Rischio chiusura? “ad annunciarlo sono i gestori del legale, Francesco Ferrara e Matteo Ienco, a seguito dell’ordinanza del Comune emessa dal sindaco Andrea Archinà, in cui si impone “l’immediata e totale cessazione delle emissioni sonore all’interno e all’esterno, comprese tutte le aree di pertinenza, alle ore 24 di tutti i giorni della settimana”.
Non mi sembra che imponga una qualche chiusura, solo il rispetto delle regole concesse per l’apertura, nulla di meno.
Io essere contro giovani rumorosi come scimmia andate a coltivare patate e accoppiare con pecore fare dormire uomo di caverna fuori da terra selvaggia uomo bianco di città
Fra le 120 persone cui La Favola da’ lavoro sono compresi anche carabinieri, vigili e tecnici arpa che ha fatto scomodare?
È vero che è un paese di “vecchi e intolleranti” ma non facciamo di tutta l’erba un fascio, ci sono delle norme da rispettare!
Per di più immagino che tipo di “””musica”””passi…Servirebbe un altro locale con posteggio grande e lontano dalle case…di solito i locali per ballare hanno queste caratteristiche.
Di solito sì, ma basta dire che farai una cosa per avere i permessi e poi fai tutt’altro. Per uomo libero, sono un addetto delle FDO.
La musica si sente fin da via Benetti, che è ben lontana dai laghi… Posso capire chi abita lì vicino e ha necessità di dormire… Ci si può divertire nel rispetto degli altri. Era ora che il comune intervenisse
La musica si sentiva fin da via Benetti quindi ben lontano dal locale. Immagino le case nelle vicinanze… Il comune ha fatto benissimo. Ci si può divertire nel rispetto degli altri.
Chiaramente un articolo scritto dai gestori.
Da via dell’orologio si sentiva distintamente cosa diceva (urlava) il dj.
E non tirino fuori la solita lagna della gente che lavora.
Nessuno vuole mandare via giovani, ma si può anche semplicemente tenere più basso il volume, non credo che nessuno scapperebbe via dal locale.
L’impressione di tutti è che si tratti di una gestione dell’attività, come spesso in quell’ambiente, tronfia e menefreghista, alla “io so’ io e voi…”
Finalmente una presa di posizione da parte dell’Amministrazione Comunale. Grazie Sindaco!
Grazie per consentire a noi tutti, bambini anziani e persone che lavorano di tornare a dormire almeno dopo la mezzanotte. Ci siamo solo riappropriati di un diritto sacrosanto: il riposo nelle ore notturne. Diritto calpestato da cosiddetti imprenditori incuranti di tutto e tutti.
Rispetto delle regole e delle persone pari a zero.
Ben detto!