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di ANGELO FRANCO
AVIGLIANA – Nei giorni scorsi, dopo la nostra intervista alle sorelle Passa (proprietarie del negozio “Scarabocchi”, che nel mese di giugno chiuderà a seguito di una lunga attività svolta presso corso Laghi), le voci di altri storici commercianti della zona non hanno tardato ad unirsi al coro di chi riserva forti dubbi sulla crisi del settore e perplessità sulla costruzione del nuovo centro commerciale di corso Europa.
Dubbi relativamente all’impatto che il nuovo centro commerciale potrebbe avere sul lavoro quotidiano di chi, più o meno faticosamente, opera tra i “piccoli“, presso i negozi e le vetrine che rendono vivo e operativo il centro della città e che già combattono contro l’influenza dei grandi store aperti ad Avigliana negli ultimi anni. “Bisognerebbe invogliare i cittadini a passeggiare per le vie del centro, piuttosto che a rinchiudersi dentro ai centri commerciali” dicono alcuni negozianti a ValsusaOggi.
Abbiamo interpellato altri commercianti di Corso Laghi: c’è chi non si rassegna all’idea di una Avigliana che nonostante le sue perle e tutto quanto il suo appeal, continua a riscontrare tangibili problemi nel realizzarsi sul piano commerciale. Non ha dubbi la signora Paola, titolare della profumeria Florida, negozio operativo in città da oltre 25 anni: “La città è talmente bella, abbiamo un centro storico che da 23 anni non smette di affascinarmi, il giro del lago è qualcosa di meraviglioso, che riempie il cuore, e c’è una natura pazzesca, dovremmo valorizzare tutto questo, tutti insieme, con la voglia di fare. Avigliana è l’unico posto che ha un centro commerciale proprio nella piazza principale della città (in Piazza del Popolo ndR), io non sono un genio della finanza…esamino la realtà“.
La signora Paola forse non è un genio della finanza, ma gestisce un negozio in centro da un sacco di anni. Cosa è cambiato rispetto al passato, con il proliferare della grande distribuzione? “Ci sarà la guerra tra centri commerciali – risponde la negoziante – il negozietto non può competere se parliamo di prezzi, orari e spesa a domicilio, tendenza sempre più diffusa, ma noi possiamo continuare a contraddistinguerci per il nostro servizio e per la qualità dei prodotti che offriamo, per le novità, trasmettendo al cliente la consapevolezza che nel “piccolo” non avrà mai a che fare con la commessa stressata che quando entra nemmeno lo saluta, come spesso accade nei centri commerciali”.
“Ma il problema non è soltanto questo – tiene a precisare – è cambiato il modo di spendere i soldi, adesso con internet e con le applicazioni ti arriva la cena direttamente a casa, a volte viene a meno persino il piacere di uscire“.
In questi 25 anni immagino sia comunque riuscita a consolidare e stringere attorno a sé una clientela molto affezionata….
“I miei clienti affezionati non sono ragazzini, i giovani si aggiustano diversamente, su internet, mentre a noi piccoli commercianti viene proprio a mancare il ricambio generazionale“, e parlando della sua esperienza prosegue, “un sacco di fatica la faccio tutt’oggi, i tempi sono cambiati, ma quando c’è movimento e mi entra la gente, nessuno esce senza comprare, non lo dico per presunzione, e non sono una venditrice assillante“.
Ma a proposito di Corso Laghi? La pedonalizzazione potrebbe aiutare i negozi?
“Il passaggio manca – replica la commerciante – sono anni che manca, e intervenire sulla pedonalizzazione del centro è un po’ complicato ad Avigliana, se non impossibile”. Su questi aspetti interviene anche Manuela, commessa presso l’erboristeria Ape Maia di corso Laghi, in attività ad Avigliana da ben 31 anni: “La zona è piena di auto, ma priva di pedoni…non c’è parcheggio. Una sera, un corriere al telefono mi ha detto “sono fermo da mezz’ora in corso Laghi, ma che problemi avete in questo paese?”…è pura follia”.
Poi riferendosi alla Valle di Susa ha modo di ricordare: “L’autostrada ha portato via la maggior parte del passaggio sulla statale, ricordo che quando ero giovane e con i miei andavamo a Bardonecchia nel fine settimana, il viaggio era costellato da soste fatte di paese in paese, partivamo da Pianezza, poi facevamo colazione a Susa e così via fino in montagna“.
A proposito della nascita di nuovi centri commerciali, Manuela si lascia scappare un’indiscrezione: “Ho sentito dire che in corso Laghi sta per chiudere persino un ristorante – svela – se continuano a costruire i centri commerciali nella zona della circonvallazione, è chiaro che se uno arriva e trova tutto nei mega store, poi non va altrove“. La commessa lancia una proposta al Comune: “Perché l’amministrazione non valorizza in modo strategico il percorso pedonale che collega la stazione ferroviaria a corso Laghi e poi con la zona medievale?” .
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Collegare di più anche i laghi al centro, soprattutto nelle giornate festive e di bel tempo, quando arrivano tante persone da fuori Avigliana?
La situazione commerciale di Avigliana è vecchia di almeno mezzo secolo.
Il centro storico è affascinante ma deserto in quanto non ci sono praticamente negozi di prossimità . La situazione precipitò quando anni addietro le varie amministrazioni decisero di spostare il commercio residuo dal centro storico e trasferirlo su corso laghi e piazza del popolo , poi da corso laghi alla statale 25 ora – con il nuovo centro commerciale- dalla statale 25 alla variante alla statale 25 ( circonvallazione). Fra qualche anno la genialata sarà la circonvallazione della circonvallazione della variante con un nuovo grande mega-iper-giga centro commerciale.
L’ unica speranza per il commercio reale aviglianese fatto di centinaia di posti di lavoro e micro aziende ( e dei comuni vicini Almese, Ferriera, Sant’ Ambrogio ecc. ecc.) è che il fiume Dora Riparia faccia il suo dovere e senza ammazzare nessuno gli infanghi per benino il cantiere così da farli riflettere.
L’ amministrazione comunale di Avigliana ha fatto le sue scelte . Il Sindaco si è dispiaciuto per il trasferimento di Amazon. Si sarà mai chiesto se i posti di lavoro creati da Amazon abbiano bilanciato quelli annientati da Amazon ?
Chissà, magari gioirebbe all’ eventuale apertura di una sala bingo mangia soldi che porterebbe alcune decine di posti di lavoro e impoverirebbe alcune centinaia di nuovi ludopatici ?
Per Luca Giustozzi Quando parlo di scelte dannose per la città, non mi riferisco alla pedonalizzazione del centro, ma alla desertificazione del centro, attuata tramite una pedonalizzazione sconsiderata, che ha scontentato sia commercianti che i residenti, basata sulla folle acquisizione del Park Sì che alle 8,30 del mattino è già pieno delle auto di chi lavora in centro (sicchè non c”è mai spazio per chi dovrebbe venire in centro a fare qualche acquisto, a prendere un aperitivo o simili).