di LUCA CALCAGNO
AVIGLIANA – Altro giorno di sciopero, da 6 ore, per i lavoratori dell’Azimut dello stabilimento di Avigliana contro la decisione dell’azienda di licenziare 95 lavoratori diretti e indiretti. Questa mattina la manifestazione ha bloccato il traffico tra Avigliana e Ferriera.
I lavoratori sono partiti dai cancelli dell’Azimut attorno alle 11, risalendo via Martin Luther King e occupando con diversi giri la rotonda della SS25. Attorno alle 11:30 il corteo è poi tornato davanti ai cancelli, dove diversi esponenti della Cgil e dell’Rsu hanno parlato alla folla.
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Giovanni Milesi, della Filctem-Cgil, ha avvertito del rischio che di fronte ai 75 giorni di mobilità l’entusiasmo iniziale dei manifestanti possa scemare. Per questo invita a dosare meglio le forze. Un segnale importante di partecipazione, si è augurato, dovrà essere quello a Torino, in occasione dell’incontro al tavolo delle trattative con l’azienda all’Unione Industriale, che verrà fissato nella prossima settimana. “No ai licenziamenti – ha ribadito Milesi – e no all’esternalizzazione”.
“Siamo per l’occupazione non per licenziare – spiega Tommaso De Chirico, Rsu – Abbiamo già fatto della mobilità in periodi di crisi. Ma il piano di produzione è aumentato, mentre le forza diretta è sempre quella. Qualcosa non torna. Da tre settimane discutiamo con l’azienda, chiedendo una piattaforma integrativa che è stata proposta dall’Rsu, flessibilità degli orari e di fare marcia indietro su questi esuberi”.
Allo sciopero presente anche il Segretario generale di Torino della Cgil-Filctem Renzo Maso che commenta: “C’è consenso e partecipazione per questo sciopero. Vogliamo delle ragioni vere e non strumentali dall’azienda. Abbiamo fatto troppi sacrifici, mentre l’azienda esternalizza il lavoro. Queste persone che stanno scioperando sono lavoratori che lavorano davvero: 8 ore dentro le barche. Ma l’azienda non ha rispetto per loro”.