AVIGLIANA, PATTO D’AMICIZIA CON COLLEFERRO IN CIOCIARIA

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AVIGLIANA – Un Patto di amicizia è stato siglato domenica 23 giugno tra il Comune di Avigliana e il Comune di Colleferro, in provincia di Roma. A firmarlo i sindaci di Colleferro Pierluigi Sanna e di Avigliana Andrea Archinà, alla presenza del presidente del Consiglio comunale di Colleferro Emanuele Girolami, dell’Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Avigliana Andrea Remoto, del Consigliere Regionale Paolo Ruzzola, del sindaco di Cavour Sergio Paschetta (che già nel 2023 ha stretto un analogo patto con Colleferro) e della vicesindaco di Buttigliera Alta Laura Saccenti.

“Sigliamo questo patto – afferma il sindaco di Avigliana Andrea Archinà – per stabilire più stretti legami tra le due città, con l’obiettivo di avviare una collaborazione efficace e solidale tra le due comunità nei vari settori della vita civica. Si tratta non solo di un ulteriore passo verso il progetto di valorizzazione del complesso del Dinamitificio Nobel, oggetto nel prossimo futuro di importanti investimenti, ma di un vero e proprio percorso di rilettura di questo luogo come motore del progresso della nostra città sul piano economico, e soprattutto sociale. Come per il Sudafrica, Sanremo e di riflesso Karlskoga in Svezia, continuiamo così a intessere importanti relazioni con i territori più o meno direttamente influenzati dalla figura di Nobel e dal suo operato, con l’aspirazione di creare un vero e proprio circuito di luoghi a lui dedicati. Un ringraziamento particolare va a Silvio Amprino dell’associazione Amici di Avigliana e a Manuela Massola del Filo della memoria, il cui contributo è stato fondamentale per raggiungere questo risultato”.

Dopo la firma del patto, una lapide è stata posta al cimitero di San Pietro per ricordare gli aviglianesi che, trasferitisi a Colleferro, persero la vita nel polverificio Bpd che contribuirono a costruire. Sulla lapide è scritto: “In ricordo degli aviglianesi che, agli inizi del secolo scorso, lasciarono questi luoghi per contribuire con il loro lavoro, ideali, fede, costumi, speranza, alla fondazione della nostra Città. Con gratitudine l’Amministrazione comunale di Colleferro”. I nomi degli aviglianesi sono Francesco Borla, Margherita Elisabetta Brunatti, Maria Brunatti, Domenico Buggio, Alfredo, Attilio e Oreste Gallo, Giovanni e Paolo Girardi.

La storia è interessante ed emozionante: a Colleferro infatti nel 1912 fu convertito in fabbrica di esplosivi uno zuccherificio. La nascita del polverificio segna l’inizio di una fase pionieristica, che vede il sopraggiungere di operai da tutta Italia, anche per sopperire alla mancanza di manodopera specializzata nel territorio, fino ad allora caratterizzato da una vocazione fortemente agricola e pastorale. Furono quindi molti gli aviglianesi, già esperti montatori ed esplosivisti grazie al lavoro presso il Dinamitificio Nobel, che si trasferirono a Colleferro, portando con sé la propria esperienza, ma anche ideali, fede, costumi e speranza e contribuendo alla fondazione della Città. La storia volle ulteriormente rinsaldare i destini delle due comunità, unite dalla tragedia più grande avvenuta nella fabbrica di Colleferro, quando la mattina di sabato 29 gennaio 1938, nello stabilimento persero la vita 60 persone e ne rimasero ferite più di 1500, molte delle quali giunte da Avigliana.

Il patto evidenzia «le comuni, profonde, radici operaie delle città, motivo di orgoglio della comunità colleferrina e aviglianese, riconoscenti per sempre per l’incessante opera dei lavoratori, divisi tra la sofferenza di turni di lavoro massacranti e il tramandare del loro sapere, sia ai contadini del territorio, che vennero reclutati in massa, sia alle donne, per operazioni da svolgere con delicatezza e mano leggera”. Grazie all’accordo potrà essere attivato un programma di scambi e iniziative tra le due città di Avigliana e Colleferro, che favoriscano il senso di amicizia e la collaborazione, promuovendone le tradizioni, nonché conservando e tramandando alle future generazioni la memoria storica degli eventi sopra ricordati, che hanno perennemente unito le due comunità.

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