AVIGLIANA – “In caso di elezione, lavorerete a tempo pieno o continuerete a svolgere il vostro attuale impiego?”. È stata una delle oltre 15 domande che Fabio Tanzilli, direttore di ValsusaOggi, ha rivolto ieri sera ai cinque aspiranti primi cittadini di Avigliana, durante l’incontro pubblico dedicato al “Futuro di Avigliana – Confronto tra i candidati a sindaco”. Nell’ambito della stessa questione, i cinque candidati hanno avuto un minuto di tempo ciascuno per dire in maniera chiara e sintetica se il loro reddito e quello dei loro candidati in lista dipenderà in larga parte dalla politica.
Iniziato il countdown, Roccotelli spiega al numeroso pubblico presente al teatro Fassino: “Per la tipologia del lavoro che faccio, qualche ora dovrò dedicarla a questo, perché il mio impegno si basa sull’aggiornamento e se non lo facessi, una volta finito il mandato mi ritroverei in mezzo alla strada. Non vivrò di politica, ho un lavoro e lo stesso dicasi della mia lista: tutti abbiamo un nostro reddito”.
Non è della stessa idea Spanò: “Se sarò eletto, farò il sindaco a tempo pieno perché credo che Avigliana abbia bisogno di questo. Il mio maestro mi diceva sempre che è meglio fare una cosa alla volta, ma farla bene. La mia vita di lavoro esula dalla politica: ho già rinunciato – come consigliere comunale – al gettone di presenza e se sarò eletto, non avrò difficoltà ad evolvere una parte della mia indennità a progetti con finalità sociali”.
Il microfono passa ad Archinà, già vice sindaco dell’amministrazione uscente: “Nel 2012, quando sono diventato assessore alla Cultura e al Turismo, sono diventato anche avvocato: per il senso di responsabilità legato al ruolo pubblico ricoperto, ho messo un po’ da parte la mia professionalità ma ho acquisito degli ulteriori strumenti, come il dottorato di ricerca, per mettere insieme le competenze giuridiche amministrative con quelle della cultura e cercare di diventare un professionista in quest’ambito. So quanto impegno ci va per fare il sindaco, per cui bisognerebbe sicuramente farlo a tempo pieno, ma ho una squadra che può supportarmi per mantenere gli spazi di aggiornamento, perché credo che a questi livelli non si possa essere prigionieri della politica, nel rispetto dell’impegno verso il bene comune”.
Callegari la pensa diversamente: “Io non ho mai fatto politica, mi sono avvicinata da poco, spinta da un senso di responsabilità. Da quando ho iniziato a lavorare, mi sono sempre mantenuta. Il mio impegno – se sarò eletta – sarà a tempo pieno, perché amministrare una cittadina di 12 mila abitanti è un impegno consistente. È chiaro che la politica non è un lavoro, ma di aria non si può vivere, perciò una volta eletto, il sindaco non si può dedicare ad altro e non può avere altri introiti. Nello stesso tempo, i candidati della mia lista hanno tutti un lavoro, quindi dipenderà dall’impegno di cui si avrà bisogno”.
Infine Picciotto risponde scherzando: “Il mio impegno politico supera già quello del sindaco, se sarò eletto avrò addirittura le ore ridotte! Nel mio gruppo non c’è nessuno che ha bisogno di altro reddito e per quanto mi riguarda, il mio compenso lo darò tutto alle persone bisognose del paese, perché io ho creato un’attività modello ad Avigliana e posso permettermi di essere presente o di non esserlo”.
Meglio un sindaco a tempo pieno e giovane, che un attempato scafato!
Abbiamo capito.
L’unico che non camperà di politica e non vive la carica come “prebenda” alle nostre spalle sarà Roccotelli.
Archinà sembra fare politica come mestiere. Gli altri sperano di farlo di mestiere (compresa la pentastellata)