dall’UFFICIO STAMPA DEL COMUNE DI AVIGLIANA
AVIGLIANA – Un prato di circa 1.600 metri quadrati che si trova in via Pinerolo, tra il Lago Piccolo e il Lago Grande, sarà convertito in parcheggio per rispondere alle necessità turistiche del fine settimana. L’area è una rimanenza dei terreni utilizzati dall’agenzia Torino 2006, nel periodo in cui è stata realizzata la variante della strada provinciale 589 dei Laghi di Avigliana (SP589). In particolare la rotonda, di proprietà di Città Metropolitana, è stata concessa al Comune a seguito di accordi tra i rispettivi uffici patrimonio, con l’autorizzazione a realizzare il parcheggio.
Al momento non sono previste opere di trasformazione dell’area. Eventuali interventi più strutturali saranno valutati nella prossima stagione invernale, anche a seguito della risposta in termini di fruizione da parte dell’utenza. L’apertura è prevista già per il prossimo fine settimana.
“Con questa operazione – afferma l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Remoto – portiamo a casa un buon risultato per la fruizione della zona dei laghi. Una risposta immediata alla necessità di parcheggio che si verifica soprattutto nel fine settimana, quando i laghi sono meta dei numerosi turisti che scelgono Avigliana quale luogo per trascorrere il proprio tempo libero. Valuteremo nel seguito, anche a fronte della risposta in termini di fruizione da parte dell’utenza, i passi successivi per implementare i servizi della zona e rendere l’area maggiormente utilizzabile, con un occhio di riguardo rispetto all’inserimento nel contesto ambientale”.
“L’area è una rimanenza dei terreni utilizzati dall’agenzia Torino 2006, nel periodo in cui è stata realizzata la variante della strada provinciale 589 dei Laghi di Avigliana (SP589). In particolare la rotonda, di proprietà di Città Metropolitana, è stata concessa al Comune a seguito di accordi tra i rispettivi uffici patrimonio, con l’autorizzazione a realizzare il parcheggio.”
Ma siamo matti? i terreni erano stati espropriati e se non servono più vanno RESTITUITI, vuol dire che ne avevano espropriati troppi.