A CURA DEI SINDACALISTI AZIMUT
• Il 6 Ottobre l’Azimut Benetti di Avigliana ha dichiarato alle rappresentanze sindacali l’apertura delle procedure di mobilità per 49 dipendenti (27 impiegati e 22 operai indiretti). Ci stiamo avvicinando al termine dei 75 giorni previsti dalla legge per trovare soluzioni alternative, dopo di che, i 49 dipendenti troveranno sotto l’albero la lettera di licenziamento, il primo regalo offerto alle maestranze dalla nuova gestione aziendale. E questo, mentre nel reparto di laminazione stanno assumendo lavoratori precari per 6 mesi: “Modello Marchionne”.
• L’azienda inoltre ha dichiarato un esubero strutturale di 150.000 ore (circa 90 dipendenti) tra i lavoratori/lavoratrici diretti, questo prospetta un futuro (probabilmente più vicino che lontano) di nuovi licenziamenti, questa volta tra i diretti. Senza la garanzia di nuovi modelli “Marchionne insegna” il futuro dello stabilimento si metterà su di un binario morto, favorendo il lavoro in appalto e subappalto. Ricordiamo a tal proposito le vertenze vinte sull’intermediazione di manodopera ed il lavoro nero, un film già visto in Azimut negli anni 2007/08, con il responsabile di una ditta appaltatrice che apriva il bagagliaio dell’auto pagando i lavoratori con mazzette di denaro in contanti.
• La nuova gestione aziendale pretende più flessibilità: un orario multiperiodale di 48 ore settimanali per 6 mesi ma con media annuale di 40 ore settimanali, senza però poter programmare anticipatamente gli schemi di orario a minor prestazione lavorativa (come invece previsto dal CCNL di categoria) ed il blocco dei permessi individuali/ferie durante la prestazione a 48 ore.
In occasione di un incontro fatto in piscina, l’amministratore delegato dichiarava inoltre che “adotterà tutti i dispositivi di legge/contrattuali sugli orari di lavoro”, questo vuol dire che l’azienda potrà avvalersi del D.lgs 66/2003: “13 ore di lavoro e 11 di riposo”. “Modello Marchionne”.
• In questi ultimi mesi la nuova gestione aziendale sta procedendo unilateralmente cambiando mansioni a lavoratrici e lavoratori. Hanno iniziato dalla Tappezzeria con circa 10 dipendenti Comandati in laminazione, ed in questi giorni lo sta facendo anche con la Carrozzeria, altri 15 lavoratori da comandare sempre in VTR (salvo contro indicazioni mediche): “Modello Marchionne”.
E’ ormai chiaro che l’attuale Management (Luppi, Morelli, Simonetti), oggi con nuovi assunti arrivati anche loro dal mondo auto a rafforzare la flotta FIAT (responsabili di Produzione e Qualità), stanno attuando un modello organizzativo che fa acqua da tutte le parti: “stanno affondando il Titanic”.
Ma in Azimut si costruiscono barche o auto? E’ normale che se da una parte licenziano 49 dipendenti (dicono loro per motivi economici), dall’altra assumono due nuovi capi aumentando di fatto il costo degli indiretti? Guadagnano ciascuno più di 8 operai!
L’azienda sta mandando in questi giorni capi e capetti a promuovere incontri nei reparti per diffondere voci di facile ottimismo, ai lavoratori chiediamo solo di fare mente locale e ricordarsi di quanto quegli stessi pappagalli con galloni raccontavano loro non più di alcuni giorni fa sull’orario flessibile e su di un presunto esposto all’ASL: visto troppe volte lo stesso film incomincia a stufare!
Innanzitutto le problematiche di sicurezza sono estremamente importanti per la salute dei lavoratori e per questo non barattabili (non più tardi di due giorni fa c’è stato un infortunio in Vtr con una lavoratrice che si è rotta il coccige, con una prima diagnosi di 24 giorni dal pronto soccorso). Se l’azienda è in regola e rispetta la sicurezza non dovrà avere nessun timore, vorrà dire che le Rsu avranno preso un abbaglio.
Ciò che non permettiamo è raccontare balle: l’esposto è composto da 4 pagine (di cui 2 riservate a nomi e dati dei denuncianti) con 4 punti in oggetto, non 60 come va dicendo l’azienda con la sua solita arroganza.
L’azienda lamenta la mancanza di flessibilità ed un eccessivo costo del lavoro (e poi assume altri capi), ma anche a fronte di una eventuale concessione dell’orario multiperiodale, non è disponibile a tornare indietro sui licenziamenti ed a programmare nuovi modelli da produrre in Avigliana per sostituire quelli vecchi.
La Rsu esprime il suo totale disaccordo sulle politiche aziendali perpetrate dal nuovo Gruppo Dirigente. Sulla “comandata” relativa ai cambi di mansione, ci chiediamo a chi toccherà la prossima volta. Quanti saranno i prossimi licenziamenti e quanti accordi saranno ancora disdettati: “Premio di Risultato e Orari di Lavoro?”.
La vertenza rimane aperta, il 4 Dicembre si terrà l’incontro in Regione Piemonte come previsto dalla legge, e continua lo stato di agitazione.