dall’UFFICIO STAMPA AZIMUT YACHTS
AVIGLIANA – Non poteva esserci miglior risultato per l’anno nautico del Gruppo Azimut|Benetti che, mentre festeggia il suo cinquantenario, chiude l’esercizio 2018-2019 con un valore della produzione superiore a 900 milioni di euro, in crescita di circa il 10% rispetto allo scorso anno. Inoltre sono ben 260 le unità consegnate, in continuità con la prestazione eccellente della scorsa stagione.
Per quanto concerne la ripartizione delle vendite, il primo mercato di riferimento è quello degli Stati Uniti, dove Azimut Yachts in particolare quest’anno è il primo brand per vendite nel segmento sopra i 40 piedi. Insieme agli altri paesi del continente, le Americhe pesano per il 50%, seguite dall’Europa (29%), dall’area Middle East e Africa con il 14% e l’Asia Pacific con il 7%.
Anche quest’anno i megayacht hanno giocato un ruolo centrale nelle performance del Gruppo, che ne ha venduti 51, 35 a brand Azimut Yachts e 16 a brand Benetti.
Il segmento dei megayacht è infatti cresciuto maggiormente della media del mercato della nautica da diporto (+ 16% vs 10%, secondo il più recente Deloitte Boating Market Monitor) e l’azienda ha saputo cavalcare questo trend, ampliando e rinnovando la gamma dei propri prodotti, secondo una strategia ormai consolidata che le ha consentito di essere per 19 anni in cima al Global Order Book, la classifica annuale di Boat International dedicata ai costruttori di megayacht.
Più in particolare, Azimut Yachts ha lanciato allo Yachting Festival di Cannes la nuova ammiraglia della collezione Grande, l’S10, barca iconica dei 50 anni ed emblema dell’attitudine alla sperimentazione e del carattere anticonvenzionale di questa linea. A quello dell’S10 si aggiungono i debutti assoluti dell’S8 e del 78 Fly, mentre il Verve 47 è in arrivo al Salone di Miami nel febbraio 2020 e il nuovo Grande Magellano 25, con la versione Art Yacht Project realizzato da Vincenzo de Cotiis, è previsto in lancio nella prossima primavera.
Ma il brand è già in fase avanzata nello sviluppo di nuove flagship: per la prossima stagione è infatti atteso un Trideck di 38 metri, la barca più grande in assoluto costruita ad oggi da Azimut Yachts, di cui sono già stati venduti 3 esemplari sulla carta, a cui seguirà l’ammiraglia della collezione Magellano, un 30 metri.
Per quanto riguarda Benetti, l’anno del Cinquantenario del Gruppo ha visto il record dei tre giga yacht varati in cento giorni, con l’ammiraglia del brand (108 metri) consegnata lo scorso mese di luglio e le altre due in fase di consegna.
Anche Benetti, che nei soli ultimi 60 giorni ha concluso ben dieci vendite, sta ampliando la sua gamma, arricchendola non solo di nuovi modelli ma anche di nuove famiglie di prodotto. La linea Class vedrà infatti nel 2020 la sua ammiraglia, il nuovo Diamond 145; a questa storica linea di successo del cantiere si affiancherà la nuova linea Oasis, ispirata a un concept di lusso glamour. Del suo primo modello, l’Oasis 40 metri, disponibile il prossimo anno, sono già stati venduti tre esemplari. Ma il fermento del brand non si ferma qui: Benetti è pronto infatti a cimentarsi con una nuova collezione omaggiando il suo storico retaggio. Dopo due anni di analisi progettuale con il progetto B.Yond, una linea di Smart Travellers perfetti per lunghe crociere, Benetti riscopre il fascino e il lusso proposti negli anni ’60 con i suoi yacht in acciaio e reinventa una categoria di prodotto che proporrà imbarcazioni senza tempo e destinate a restare attuali per tutta la vita. La collezione prevede tre modelli, di 30, 37 e 44 metri, con il 37 previsto in lancio nel 2021.
Per la realizzazione di questo ambizioso programma, il Gruppo, confermando la sua tradizionale abitudine di reinvestire in azienda gran parte dei profitti, stima di dedicare allo sviluppo di nuovi prodotti e al potenziamento della capacità produttiva 115 milioni di euro nei prossimi tre esercizi.
La combinazione di nuove soluzioni di design e tecnologia è un altro elemento chiave del successo dell’azienda. La sfida tecnologica dell’ufficio R&D, da sempre impegnato nella ricerca del miglior efficientamento possibile al servizio di comfort e sostenibilità, è attualmente focalizzata sullo sviluppo di un accordo con uno dei principali player internazionali del settore per la realizzazione di un innovativo sistema ibrido dedicato ai marchi del Gruppo.
“Sono felice e orgogliosa per questo anno meraviglioso che ci ha visti impegnati su così tanti fronti: nuove collaborazioni, nuovi prodotti, la Giga Season, il nostro Azimut S6 a Times Square e tanti momenti con i nostri clienti che, in ogni parte del mondo, ci hanno testimoniato la loro fiducia e la loro stima“. – ha dichiarato Giovanna Vitelli, Vice Presidente del Gruppo Azimut|Benetti. “Oggi più che mai sono grata a mio padre per aver saputo imprimere a questa azienda quelle caratteristiche distintive che ne fanno un unicum nell’industria nautica: stabilità, affidabilità, qualità e continuità. Con la collaborazione di un management competente e capace, ci apprestiamo ad affrontare una nuova stagione, confidenti che il nostro business model seguiterà a premiarci“.
Felice per i possessori di questi oggetti di lusso. Contento per il management azimut e per Benetti. Sconcertato dall’evidenza che non è stata spesa una parola per i dipendenti. Il capitale umano permette di creare queste navi. E non è il solo management. La mia è una vision diversa. Almeno nell’articolo andava data l’opportunità di emergere anche a chi lavora materialmente alla costruzione. Giusto per avere un riconoscimento quantunque affettivo alle persone seppure le commesse arrivino da altre persone “ facoltose”. Questa non è una rivendicazione sindacale; semmai un consiglio. Il senso di appartenenza all’impresa giova a tutti purché coltivato nella consapevolezza e nel riconoscimento dei ruoli. Buon lavoro a tutti. Bravi a tutti.
Hai ragione! Molta lavorazione lì dentro è anche pericolosa per la salute. Ma temo che il concetto di capitale umano sia desueto!!! In quest’epoca di nuova economia.