dalla FONDAZIONE AIEF
TORINO – Grazie alle donazioni ricevute da privati e aziende, si prevede nei prossimi giorni l’acquisto e la consegna di numerosi e ulteriori dispositivi. Continua così, dopo due missioni umanitarie che hanno visto portare in salvo in Piemonte 138 profughi di cui 97 bambini, l’impegno della Fondazione AIEF a sostegno dell’emergenza ucraina.
In molti casi i nuclei familiari giunti in Italia sono composti da una mamma con più di un figlio e con a disposizione solo un telefono con sim ucraina. Questo impedisce, mentre si attende o durante il primo periodo di frequenza nelle scuole italiane, soprattutto nei nuclei familiari numerosi, attività didattiche e di studio che le scuole delle città d’origine continuano a proporre, anche al fine di non perdere i contatti e interrompere i percorsi costruiti negli anni con gli studenti.
“Quello all’istruzione è uno dei tanti diritti violati dei bambini ucraini – spiega il Presidente AIEF Tommaso Varaldo – grazie ai tablet donati dalla Fondazione AIEF molti di loro avranno sia un supporto didattico aggiuntivo per agevolare l’inserimento nelle scuole italiane, sia la possibilità di potersi collegare con la didattica a distanza che le scuole ucraine stanno cercando di mantenere. Sarà, inoltre, una possibilità, che oggi molti di loro non hanno, per rimanere quotidianamente in contatto con i propri amici e compagni di scuola”.
Già questa mattina i primi gruppi che hanno ricevuto i tablet si sono connessi con le proprie classi ucraine. “Avendo solo il cellulare di mia mamma io e i miei tre fratelli fino ad oggi non abbiamo potuto seguire ogni giorno la didattica a distanza delle nostre scuole – racconta Katia, studentessa di sedici anni ospite in una struttura a Torino – La nostra è una classe di venticinque studenti, i nostri professori trasmettono le lezioni dalla scuola di Kryvyj Rih e molti di noi si collegano dall’Italia, dalla Germania e dalla Polonia. Grazie al tablet potrò collegarmi tutti i giorni con loro, non perdere i nostri rapporti di amicizia e il percorso di studio fino alla fine dell’anno scolastico”.
“È importante per i nostri figli restare connessi con quella che fino a un mese fa era la loro quotidianità, la loro scuola e il loro compagni di classe. Oltre ad andare a scuola in Italia è davvero importante non perdere i rapporti che i nostri figli hanno in Ucraina. Per questo avere i dispositivi per la connessione è qualcosa di prezioso per tutti noi” – commenta alla consegna dei tablet una mamma ucraina, di professione insegnante.
È possibile sostenere l’impegno concreto della Fondazione AIEF attraverso delle donazioni cliccando direttamente il sito www.fondazioneaief.org.
Il TG3 regionale ha detto che sono per collegarsi in DAD con le loro classi e compagni in Ucraina.
Quindi sono scappati da un posto dove la vita e le lezioni proseguono ?
Per Domanda…chapeau!
Esattamente, bravo.
Chi emigra all’estero continua l’educazione del paese originario? Ma quandomai, se non in itaglia ovviamente
Concordo con Chiamare, eccellente… Domanda!!
Tutto molto bello
Però quando il Covid ci ha bloccati in casa io ho dovuto comperare due tablet per la dad delle mie figlie e pagarmi Rolo perché dove vivo non c’è nemmeno internet….. nonostante le tesse pagate sempre nessun regalo per noi anzi…..
Viva la sinistra!!!
Be’ se draghi e Salvini e Renzi sono di sinistra, mi sono perso un passaggio
Jeans, sei di sinistra?
Su Salvini posso darti ragione, ma Renzi sulla carta e di sinistra e Draghi è osannato dalle sinistre.
E x i bimbi italiani che i tablet non se li possono permettere?
Governi veramente inadeguati gli italiani poveri sono quelli che ci rimettono sempre soprattutto i loro figli
Che dire, come al solito si ritrovano i classici commenti penosi e stomachevoli tipici dell’ignoranza, della grettezza e della pochezza di animo.
Punto primo, degnatevi di capire chi ha donato cosa: non è un intervento statale, bensì di una fondazione benefica (che sarà ben libera di procedere come meglio crede e supportare le iniziative che ritiene opportune).
Punto secondo: prima di scrivere, informatevi. Io sto accogliendo delle persone, pertanto so di cosa si sta parlando. C’è la DAD? si, per quanto possibile molti istituiti ucraini stanno cercando di erogare servizi di teledidattica.
Punto terzo: ben non ci fosse la DAD, cari microcefali, non riuscite a comprendere che questi bambini possono aver bisogno di uno strumento per facilitare il primo grande scoglio linguistico?
Chiudo il mio intervento, cari minus habens: oggi loro, domani noi. Pregate che ad accogliervi non ci sia gente della vostra levatura morale.
Vergognatevi.
Giovanni, in quanto a vergogna, ignoranza, grettezza e pochezza d’animo…parli di te stesso?
@Curiosità: la tua risposta è sintomatica più totale assenza di argomentazioni. Ribadisco il concetto: quando sarà il tuo turno, se esiste un karma o una giustizia divina, ti auguro che ad accoglierti ci sia gente della tua stessa levatura morale e disponibilità verso il prossimo.
Bravo Giovanni, Santo subito.
Ottimo commento Giovanni, sono perfettamente allineato con te, lascia ragliare gli ignoranti
Giovanni…tu che hai tante argomentazioni e soprattutto sei mosso da infinità bontà, sei tanto inclusivo e così ben disposto verso il prossimo…perché insulti e auguri disgrazie a chi esprime opinioni diverse dalle tue?
Franco 1 ( e gli altri)…hai scritto proprio bene…”perfettamente allineati”…
Perché questa discriminazione verso il popolo russo? E verso i russi ucraini? E verso kenyani, congolesi, albanesi? Slavi, siriani, libici e altri immigrati dalle guerre?
@Curiosità
————————
1) ti ho augurato di essere aiutato da un tuo consimile in termini di levatura morale, non una sciagura. Se lo ritieni una disgrazia lascio a te le valutazioni del caso.
————————
2) Sono ben disposto verso tutti i bisognosi. Contestualmente sono sinceramente indisposto verso qualsiasi forma di discriminazione, razzismo, supposizione di precedenza nei circuiti di assistenza (il classico “prima gli italiani” mi fa venire il voltastomaco)
————————
————————
@Marcello
Personalmente mi sono sempre adoperato (sia umanamente che economicamente [in maniera più che sostanziale]) per aiutare chiunque. Non ho mai fatto distinzione di colore, nazionalità o chissà quale altro criterio.
Nella mia vita ho aiutato direttamente diversi connazionali in gravi difficoltà (economiche e sociali), ragazzi ospitati in centri di permanenza temporanea, supporto economicamente enti per la ricerca, ong per il soccorso dei profughi in mare, emergency che opera in tutto il mondo e in tutti i conflitti. Questo per dire solo ed esclusivamente che, se vuoi fare del bene, lo fai a 360 con chi ti rendi conto possa avere bisogno del tuo aiuto.
Detto questo, non vorrei mai che al tua fosse una provocazione di “benaltrismo”: te Marcello, quanto ci metti ogni mese (in termini di tempo, impegno e soldi) per aiutare il prossimo?
Giovanni, non lo misuro perchè non mi interessa vantarmene. E comunque la mia domanda non era riferita a te ma all’ente che fa regali inutili e inflazionati dalla propaganda.
Ma te continua pure a elencare quanto sprechi soldi, mentre gli stati cui versiamo patrimoni di tasse causano guerre che provocano profughi. Tra l’altro per il tuo primo post, quello dei microcefali: credi che la scuola ucraina in DAD insegni a questi ragazzi a superare il primo scoglio, l’italiano e quindi l’integrazione? Ripeto: mai successo. Ti lascio al tuo piedistallo d’oro, augurandoti buona vita e tante medaglie. Se ne hai per me che non arrivo a fine mese fammi sapere a chi scrivere grazie
Le tue Marcello mi sembrano veramente osservazioni senza senso: che problemi hai se una fondazione benefica regala 65 tablet a dei bambini in fuga dalla guerra? onestamente, cosa ti urta?
Non voglio stare su nessun piedistallo, da bambino o conosciuto la miseria vera, so cosa vuol dire stare dalla parte degli ultimi. Se ora la vita mi ha regalato delle soddisfazioni professionali, tali da consentirmi di aiutare il prossimo, perché non dovrei farlo?
Marcello, prova a dare il tuo IBAN a Giovanni, non si sa mai.
Giovanni…giustizia divina…microcefali…minus habens…stomachevoli…grettezza…Ignoranza…grettezza d’animo…ho fatto le considerazioni del caso e se non sbaglio queste parole le hai usate tu? Sono termini che fanno parte del linguaggio della non violenza, della tolleranza e dell’inclusività? Immancabilmente dopo queste gentili parole ecco che subito ti giochi il jolly con la solita dichiarazione di maniera di essere contro razzismi e discriminazioni?
Le parole vanno contestualizzate e per primo ammetto con massima schiettezza che non sopporto minimamente chi discrimina, schernisce o sminuisce situazioni di emergenza e/o assistenza.
Non sono un santo: ti posso assicurare che quando mi trovo faccia a faccia con chi la pensa come te, non le mando a dire.
Sostanzialmente Giovanni si vanta di aver contribuito con entusiasmo e soddisfazione alla devastazione generale degli ultimi decenni.
in che modo? illuminami ti prego. però cerca di argomentare, fai un piccolo sforzo.
Giovanni, argomenti già tu per tutti.
Giovanni, non parole, ma insulti e minacce…vanno contestualizzati anche quelli? Quindi la mia è ignoranza, grettezza ecc, invece la tua è solo una maniera un po’ colorita di esprimerti? Sei uno di quello che hanno la superiorità morale per diritto divino? Sei sempre dalla parte giusta? In altri tempi si sarebbe detto… GIOVANNI HA SEMPRE RAGIONE.