BARDONECCHIA – Sono giorni cruciali per il futuro del campeggio comunale Bokki. Sabato 30 settembre sarà l’ultimo giorno di apertura. Le sentenze del tribunale hanno dato ragione al Comune e la società deve lasciare la struttura. L’erogazione di energia elettrica durerà fino a domenica 1 ottobre per consentire a tutti di concludere il weekend. “Poi il campeggio chiuderà – hanno spiegato gli ex gestori in una lettera ai campeggiatori – fino al giorno in cui un nuovo gestore vincitore di un bando di gara ne assumerà la direzione”.
“Da domenica 1 ottobre tutti i beni e le strutture entreranno nel pieno possesso dell’amministrazione comunale – aggiungono dalla società – sarà questa ad occuparsi del periodo di transizione verso una nuova gestione nei termini che riterrà più idonei, sia per la conservazione degli impianti che per la tutela degli equipaggi dei campeggiatori”.
“Ringraziamo i campeggiatori tutti – scrivono gli ex gestori del Bokki – quelli che hanno creduto nel progetto portando la roulotte nel luglio del 1973 laddove non c’era ancora nulla, quelli che – arrivati bambini – hanno voluto poi portarci i loro figli. E naturalmente grazie anche agli ultimi arrivati, a cui auguriamo insieme a tutti gli altri di poter godere ancora a lungo di questo angolo di paradiso”.
Dal canto suo il Comune non sta a guardare: il sindaco Avato aveva già annunciato a ValsusaOggi le iniziative che l’amministrazione intende intraprendere per risolvere il problema e soprattutto per non far morire il camping. Due giorni fa il sindaco Avato ha pubblicato una lettera ai campeggiatori annunciando le soluzioni temporanee, a partire dai primi giorni di ottobre: “Abbiamo lavorato alla preparazione di un atto amministrativo che renda la parte pubblica e voi campeggiatori compartecipi nello svolgere le attività di presidio del campeggio in assenza di gestore – spiega Avato – tenendo conto che ciascuna delle parti sarà chiamata ad assumersi alcune responsabilità”.
“Consapevoli che ciò che vi sta maggiormente a cuore è poter frequentare le vostre case mobili e roulotte – aggiunge il sindaco – abbiamo lavorato e stiamo lavorando per renderlo possibile. Tuttavia sarà necessario attenersi ad alcune nuove disposizioni che verranno specificate”.
Sarà quindi attuata un’ordinanza provvisoria che consentirà ai campeggiatori di sorvegliare e frequentare il campeggio già da ottobre. Una soluzione di emergenza che durerà alcuni mesi, perchè i tempi tecnici di un bando pubblico per assegnare la gestione di un campeggio non sono brevi. “Ciò accadra solo al termine di una procedura che non potrà concludersi celermente” spiega Avato.
E farne un bel prato?
Il campeggio aiuta la micro economia della zona. Inoltre i prati circostanti, fatto salvo il campo da golf, sono poco curati e infestati da roseti selvatici segno di abbandono . La fienagione ormai non interessa più a nessuno.
Secondo me un campeggio sotto una diga non ha molto senso…i prati circostanti sono usati anche per il pascolo, ogni tanto però si trovano sfalci di siepi e macerie lungo la riva del torrente (dubito che sia qualcuno di Bardonecchia), infine secondo me i campeggiatori arrivano già con ogni genere di roba senza contribuire alla micro-economia del paese.
Lei signor Elio è molto prevenuto e mal informato. Sono da oltre 30 anni che siamo presenti come campeggiatori, le posso garantire che abbiamo a cuore l’ambiente ed usufruiamo spesso dei negozi presenti in Bardonecchia per ogni necessità. Le piste da sci invernali e per mountan byke estive non sono certo per noi gratuite. A Bardonecchia poi si mangiano delle ottime pizze e vi sono ottimi ristoranti che le consiglio.
Saluti da domenico
Secondo me , campeggi di “seconde case di residenti” non dovrebbero esistere
Frequento da anni il Campeggio Bokki con la mia famiglia d’estate. Mi dispiace molto se chiude. E’ un posto bellissimo dove ho sempre trovato pace, e persone simpatiche. E’ anche un luogo di scambi culturali molto interessanti,con i vari meeting, ne ricordo molti; forse perché è un posto di frontiera dove le comunicazioni fra le culture diverse sono più facili in un posto che ha una natura bellissima.
Se il campeggio chiude Bardonecchia perde molto, dal punto di vista economico, ma specialmente perde una tradizione radicata: il Bokki è sempre stato un luogo di interscambio culturale. Una realtà soffusa e sottovoce, che non si mostra molto, come nelle tradizioni di montagna, ma produce idee, relazioni, e progetti che durano.
Un luogo magico.
La presa di posizione del sig Elio è molto radicale, non tenendo conto delle varie tipologie di turismo esistente,all’estero fanno a gara per avere strutture sempre all’avanguardia nel settore del plen air, Campeggi , aree di sosta per camper, si stanno moltiplicando per offrire a questo tipo di turismo sempre più opportunità. Qui invece si chiude, come successo anni fa per il campeggio val troncea, a Pragelato. Guarda caso sempre nei posti più belli.Non è vero che il campeggiatore o camperista non “consuma” , anzi, le strutture vengono utilizzate , ristoranti , e negozi , specialmente nelle vacanze “lunghe ” sono utilizzati alla grande , e nei week end la maggior parte dei campeggiatori , per non cucinare, si appoggiano a pizzerie e ristoranti. basta guardare quanti allogii rimangono sfitti per le richieste esose , e invece l’offerta di posti nei campeggi è sempre al di sotto della domanda.
Ben vengano i campeggiatori e camperisti , ma qui abbiamo solo roulotte , che non si muovono da 30 anni con annessi piccoli chalet fissi (di proprietà) tutto questo secondo me ha poco in comune con lo spirito del campeggiatore, le vedo come seconde case a basso costo.
Un campeggio è costituito da strutture stanziali, non fisse, e strutture mobili come camper e roulotte. Sicuramente il sig. elio non sa cosa significa vivere in un campeggio! Provi e dopo ne riparliamo… E’ un’esperienza belissima.
Assunta
Sicuramente Assunta, quelle sono strutture fisse (le cassettine in legno) le roulotte di conseguenza lo diventa essendo alcune vecchie e senza poter più poter transitare per strada .
Per Assunta: mi può spiegare le casette in legno come possono considerarsi mobili? In quanto tempo riuscite a spostarle e come? Giusto per curiosità..grazie
Non conosco il campeggio in questione, ma leggendo le varie opinioni posso solo aggiungere che si nota in modo eclatante che il Sig Elio è sicuramente un valligiano vecchio stampo con una mentalità un po’ arretrata dove la NON condivisione vive sovrana! La valle è nostra e non la apriamo a nessuno!
Posso solo aggiungere che Bardonecchia e posti limitrofi sono luoghi incantevoli da far conoscere all’intero turismo europeo
Apriamo questa valle ad un turismo itinerante non chiudendo strutture ricettive come questo campeggio, che come dite è ad oggi più per turisti stanziali, ma modificandole, pubblicizzandole per attirare sempre più turisti in modo che questi posti possano essere ammirati da tanti!!! Sentiamo parlare apertura globale verso l’Europa e lei Sig Elio dice di trasformare un campeggio in un pascolo….non ho parole!!!
Spero che tutti conoscono la differenza tra bene mobile e bene immobile, le casette in legno sono beni mobili, smontabili in 24 ore come previsto dalla legge! Una parte dell’economia di Bardonecchia gira intorno alle famiglie che il fine settimana si recano nei soli due campeggi esistenti, ai turisti che sostano nei soli due campeggi esistenti, che vanno a fare la spesa, vanno dal parrucchiere, al cinema eccc. Non credo sia una cosa furba togliere i campeggi e fare prato…. Sig. Elio ci pensi!!!!!