BARDONECCHIA E LA CHIUSURA DEL CAMPEGGIO: NIENTE MEDIAZIONI AL TAR, LA REGIONE CHIEDERÀ CONTO AL SINDACO

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di MARIA GRAZIA FEY (portavoce petizione campeggio Bokki)

BARDONECCHIA – Ieri si è svolta l’udienza per il ricorso al Tar, da parte dei gestori Bokki srl, che chiedono una sospensiva, per far sì che il campeggio non chiuda. Il giudice della causa ha proposto al Comune di non discutere la sospensiva, fissando una discussione nel merito a gennaio 2017. Fatto che avrebbe consentito di espletare le procedure di gara, così ha detto il giudice, fino al 2017. Bokki Srl, sarebbe rimasto alla gestione del campeggio. L’avv. Vecchione per il Comune non ha accettato ragione per la quale si è discussa la sospensiva, e il TAR si è riservato di decidere.
Appare evidente che il Comune non accetta mediazioni.

Nel pomeriggio le porta voci della petizione, “NON CHIUDETE IL CAMPEGGIO BOKKI DI BARDONECCHIA, Alessandra Pavesio e Maria Grazia Avataneo Fey hanno avuto un incontro con l’assessore regionale alla Cultura e Turismo, Antonella Parigi e il consigliere regionale Raffaele Gallo.
L’assessore ha affermato di essere già a conoscenza del problema, di cui si stava già occupando. Alla luce del resoconto approfondito nel corso della riunione, e di tutta la documentazione sottoposta, si è impegnata a svolgere un approfondimento.
Il consigliere Raffaele Gallo ha espresso un vivo interesse al problema. L’assessore Antonella Parigi intende chiedere chiarimenti al Sindaco Borgis sulla vicenda, e ha dichiarato che farà tutto il possibile per il Campeggio Bokki, come luogo di interesse sociale e interscambio multiculturale.

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7 COMMENTI

    • Sono un campeggiatore trentennale del Bokki, il problema non sono le frane ma che cosa vuole fare dell’area il comune….come già ben scritto in un articolo dalla Sig.ra Nocera, una variante al piano regolatore prevederebbe l’insediamento di resort turistico di alto livello….altro che frane…..il problema è che il Comune è sempre stato poco chiaro ed evasivo al proposito, anche con noi campeggiatori. Vorrà dire che, se ci costringeranno, i nostri soldi li porteremo in una ben più accogliente Valle d’Aosta, regione sicuramente meno miope nei confronti dei turisti che la frequentano da tanti anni con passione ed affetto.

  1. Da Roma stiamo seguendo la vicenda con apprensione. Da informazioni ricevute pare sia proprio così. L’attuale amministrazione di fatto vuole chiudere il campeggio, come dimostra la chiusura di ieri al Tar, che oggi ha emesso la sentenza contro la richesta di sospensiva. Quindi il campeggio chiude. Ai campeggiatori stanziali stanno facendo promesse che non potranno mantenere, e per noi stagionali le porte saranno chiuse. Complimenti Sindaco Borgis! Lei è il vero responsabile di tutto cio! Così si distruggono le piccole realtà in Italia, e si mettono alla fame intere famiglie.Cosa faranno i dipendenti? e i commercianti? Un danno economico di 6.000.000 di euro alla comunità. E ha ancora il coraggio di candidarsi. Dovrebbe dimettersi, altro che candidarsi! VERGOGNA!
    VERGOGNA!VERGOGNA!

  2. Si Sig.Toto, sono 6.0000.000 di euro e forse anche di più. Il calcolo è stato fatto in base a dei dati statistici di una ricerca dell’Università di Torino del 2012, che abbiamo illustrato in un incontro pubblico a Bardonecchia il 14 maggio. La media di spesa giornaliera pro capite del turista in montagna nella provincia di Torino, senza pernottamento è di 46,24 euro. Se considera che al Bokki in alta stagione estate/inverno, fra campeggiatori stanziali e stagionali, soggiornano una media di 1000 persone, faccia un po’ lei i conti.
    Cordiali saluti.
    Maria Grazia Avataneo Fey (portavoce petizione “Non chiudete il campeggio Bokki”)

    • Quindi sig. Maria Grazia se una famiglia di 4 persone viene per un mese in vacanza al campeggio viene a spendere più di 5700 euro !!!
      Guardando sul sito un anno costa molto meno, quindi le statistiche lasciano il tempo che trovano o sbaglio..comunque anche io voglio che il bokki non chiuda saluti

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