di MARIA GRAZIA AVATANEO (portavoce della petizione per il campeggio Bokki)
BARDONECCHIA – “Se il campeggio chiude non potrò più fare le vacanze, perché è l’unico posto che mi posso permettere”. Si è concluso così l’incontro pubblico di sabato per la presentazione della petizione “NON CHIUDETE IL CAMPEGGIO BOKKI DI BARDONECCHIA, con un anziano signore in lacrime. “Ho fatto molti sacrifici per acquistare la mia casa mobile al campeggio, dove da molti anni trascorro le vacanze con la mia famiglia. Se il campeggio chiude non potrò più andare in vacanza, e non ho neanche i soldi per portarla via”.
Alla presenza dell’Assessore Guido Grisa e del Consigliere comunale all’opposizione Maurizio Pelle, delle Consigliere Regionali Rosanna Abbà del PD, e Francesca Frediani del MS5, sono state proiettate alcune slide per illustrare i motivi della petizione.
La petizione indirizzata al Comune di Bardonecchia e alla Regione Piemonte ha un duplice obiettivo: informare e sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica, sollecitare le istituzioni a trovare una soluzione affinché il campeggio non chiuda.
E’ stato dato ampio risalto al danno economico che la chiusura del campeggio porterebbe alla comunità di Bardonecchia e dell’Alta Val di Susa in base ai dati statistici di una ricerca effettuata dall’Università di Torino nel 2012, e al danno e al disagio dei campeggiatori.
La chiusura del campeggio avrà sicuramente dei riflessi anche sull’occupazione, con la perdita di posti di lavoro, specialmente fra le fasce deboli, i giovani e le donne, che normalmente sono occupati nel lavoro stagionale, andando così ad accrescere la lista dei disoccupati in Italia. A riguardo è stato evidenziato che, anche la chiusura di un sito turistico di un piccolo comune, incide negativamente sullo sviluppo turistico del Paese Italia. Il campeggio Bokki ospita ogni anno fra gli altri turisti di passaggio, prevalentemente stranieri, importanti raduni internazionali, e in questo momento non può prendere prenotazioni, con il risultato che molti hanno già deciso di recarsi nella vicina Francia, con un grave danno d’immagine per l’Alta Val di Susa.
Vi è inoltre il problema della sicurezza, poiché il campeggio chiuso rischia di diventare “territorio di nessuno” e possibile oggetto di atti vandalici e furti da parte di teppisti e malintenzionati, che potrebbero anche occupare le roulotte e le home camping.
E’ seguito un dibattito fra i partecipanti che si è svolto con toni pacati ma ricco di contenuti, con molti interventi dei presenti, campeggiatori e cittadini, oltre ai rappresentanti dell’attuale gestore Bokki Srl, e alla Vicepresidente del Comitato campeggiatori Bokki, Emanuela De Vecchi la quale ha sottolineato gli sforzi che il comitato sta compiendo, attraverso incontri con il Suap delle Valli e il Sindaco.
La chiusura del campeggio è la conseguenza di una controversia legale fra il Comune e il gestore, che è sfociata in un aperto conflitto dove, a pagarne le conseguenze sono i cittadini, che vedono calpestati i loro diritti, e ritengono che sia ingiusto, inaudito che siano loro a pagarne le conseguenze.
Sono state formulate delle ipotesi e delle proposte, e l’opportunità di coinvolgere le associazioni di categoria, ma resta che solo le istituzioni possono concretamente agire, trovando una soluzione legale per mantenere il campeggio aperto e il soggiorno in tranquillità e sicurezza. Al momento l’unica via d’uscita sembra essere una mediazione fra le controparti, che permetta agli attuali gestori di condurre il campeggio fino al nuovo bando di gara.
La raccolta delle firme è proseguita per l’intera giornata, con l’apprezzamento e il ringraziamento di molti commercianti, cittadini comuni e turisti di passaggio. La raccolta delle firme chiuderà il 20 maggio e saranno consegnate ai destinatari. I promotori della petizione continueranno nella loro battaglia civile, hanno in progetto delle manifestazioni pacifiche e scioperi della fame, fino a quando non sarà data una risposta certa e ufficiale.
Ciò’ che è stato scritto corrisponde alla realtà. Sono un campeggiatore da 35 anni. I miei figli sono ancora oggi presnti con i loro figli. Ringrazio coloro che prendono a cuore il nostro problema. Giusta la richiesta che l’attuale gestore sia presente sino prossimo bando perché è’ il minor male che evita di pregiudicare le vacanze di centinaia di famiglie. Spero con fiducia che tutti istituzioni comprese vadano in tal senso. Domenico Salerno
Sono una campeggiatrice stagionale, che frequenta il bokki da molti anni. Una di quelle che con grande rammarico quest’anno farà il suo piccolo raduno in Francia. E’ vergognoso che tutto ciò accada e profondamente ingiusto! Se un’amministrazione comunale non riesce a gestire questa cosa deve dimettersi e andarsene a casa.
Da Roma vi siamo vicini nella vostra battaglia. Bravi!!!