In seguito all’appello della bardonecchiese Maura Brondolin, pubblicato tre giorni fa sul nostro giornale e riguardante la scuola materna di Bardonecchia e le fasce di reddito Isee da applicare alle famiglie meno abbienti, il sindaco di Bardonecchia Roberto Borgis, risponde: “Il Comune sostiene l’attività della Scuola dell’infanzia con un corposo contributo che permette a chi ne usufruisce di avere delle rette calmierate, a fronte di una scuola di eccellenza, mentre per chi rientra nelle fasce Isee previste, viene garantita la gratuità oppure una retta agevolata. Inoltre per quelle famiglie in difficoltà, pur non rientrando nelle fasce Isee, è possibile contattare gli assistenti sociali o il Conisa (Consorzio socio-assistenziale), che sono gli organi deputati per affrontare eventuali casi problematici (articolo 11 del vigente regolamento Isee ) – e conclude – L’idea che la scuola dell’infanzia diventi comunale, non è perseguibile in quanto, qualora anche ci fossero le necessarie risorse economiche, esiste ad oggi un blocco sull’assunzione del personale da parte degli enti locali”.
Anche Cristiano Paisio, il presidente del consiglio di amministrazione della scuola dell’infanzia “Mons. Bellando” di Bardonecchia, replica che “la scuola accoglie tutti i bambini e non persegue fini di lucro, rientra nel progetto della Federazione Italiana Scuole Materne, risponde ai principi di uguaglianza sociale e di pluralismo sanciti dalla Costituzione, ed è una scuola di ispirazione cristiana”.
Continua Paisio: “La Scuola consta di 12 dipendenti e la gestione “manageriale” viene svolta in maniera gratuita: questo è il senso del termine azienda privata. Il presidente ha, gratuitamente, il ruolo di rappresentante legale, è responsabile della sicurezza dei luoghi di lavoro, ha responsabilità civile e penale… Le rette della Scuola sono molto contenute ed alle famiglie bisognose, viene garantita l’applicazione delle Fasce Isee previste dal Comune”.