di THOMAS ZANOTTI
BARDONECCHIA – Era da tempo che la stagione invernale non garantiva neve in abbondanza, quest’anno però le restrizioni in atto per contrastare la pandemia stanno limitando drasticamente le attività sciistiche e conseguentemente le migliaia di imprese del settore.
Da mesi una coppia bipartisan, la deputata di Italia Viva Silvia Fregolent e la collega di Forza Italia Claudia Porchietto, raccogliendo per prime le richieste delle aziende e delle comunità territoriali che fanno degli sport invernali un volano irrinunciabile per l’economia e l’occupazione locale, stanno portando avanti una battaglia per promuovere la riapertura degli impianti in sicurezza e per garantire adeguati ristori alle migliaia di attività oggi in gravissima crisi.
Si tratta di un settore che, ricordiamo, ha un fatturato complessivo nazionale di dodici miliardi di euro. Questa iniziativa congiunta ha raccolto i primi risultati con l’approvazione alla Legge di Bilancio di ordini del giorno che impegnano il governo a stanziare fin dal prossimo Decreto Ristori, che dovrebbe essere varato nei prossimi giorni, finanziamenti adeguati per l’intero comparto, che tenga realmente conto delle perdite subite e degli investimenti fatti.
Silvia Fregolent: “Abbiamo chiesto al Ministero dell’Economia di utilizzare il cosiddetto modello francese per individuare le risorse da assegnare: quello cioè che di ristorare, su un 70 per cento di perdite, almeno un 40% calcolato sulla base dei biglietti venduti e sulla media di fatturato del biennio precedente. Le imprese che gestiscono gli impianti di risalita hanno infatti costi di gestione indispensabili e molto onerosi e la manutenzione ordinaria deve essere effettuata periodicamente. Occorrono anche finanziamenti adeguati per i maestri di sci, i lavoratori stagionali e le imprese ricettive e di ristorazione ed accoglienza che fanno della stagione invernale la loro maggiore fonte di profitto. Lo sci e la montagna hanno bisogno di aiuti e regole certe per evitare che intere economie locali possano collassare”.
Claudia Porchietto: “Il governo deve dare risposte certe e rapide; la stagione invernale sta per concludersi ed interi territori stanno soffrendo di una crisi che rischia di divenire irreversibile. È necessario un piano di interventi simile a quello già adottato dalla Francia; che preveda quindi risarcimenti legati ai mancati fatturati e proporzionali ai costi fissi sostenuti; occorrono poi ristori per tutta l’economia montana e l’indotto legato al sistema neve, dai maestri di sci agli impianti di risalita. Sono inoltre urgenti norme condivise, concertate con le imprese e gli enti locali, che garantiscano l’adozione di protocolli adeguati per poter svolgere le attività sportive invernali in sicurezza”.
Ci auguriamo che una volta per tutte siano inclusi anche gli hotel perché non si può lavorare anche se li lasciano aperti.I veri turisti , mancano. Niente stranieri e pochisdimi italiani….tante seconde case ….ma per il resto è tutto fermo.
E poi chi rischia di aprire ,assumere,fare il carico dai vari fornitori, riscaldare 1500mq e + in un Italia che cambia colore e regole ogni settimana con prenotazioni al lumicino?
Ci vogliono contributi a fondo perduto in base al calo del fatturato dell anno.
Adesso scade Canone Rai ,Siae , contributi fissi, fissi di luce_ telefono_
Per non parlare del riscaldamento obbligatorio per non far ghiacciare le strutture montane e la tassa rifiuti dovuta anche se chiusi per mesi e mesi.
Guardate che non siamo un pozzo senza fine…prima o poi smetteremo di pagare causa fondi esauriti.I risparmi ormai se ne vanno solo in tasse e imposte varie…e quei pochi contributi che arrivano servono solo per saldare bollette lasciate indietro.