di THOMAS ZANOTTI
BARDONECCHIA – Quando da dieci anni Don Paolo Di Pascale ha festeggiato i suoi 50 di Sacerdozio, egli si occupava di sei parrocchie nel paese di Bardonecchia e per questo motivo venne soprannominato affettuosamente “Esarca”. Tenace e sempre come prete egli si occupa ancora di quattro parrocchie ossia quelle delle borgate di Les Arnauds, Melezet, Millaures e Rochemolles. Questo straordinario percorso é stato festeggiato nella giornata di domenica 26 giugno presso la Parrocchia di Sant’Ippolito di Bardonecchia con la presenza del prete della Parrocchia stessa Don Franco, al neo sindaco della “Perla delle Alpi” Francesco Avato e con molte altre persone provenienti dagli altri paesi della Valle di Susa. Don Paolo, originario di Bardonecchia, é entrato in seminario a partire dal mese di ottobre del 1950 dove ha ricevuto sei anni dopo l’Ordinazione Sacerdotale da parte del Monsignor Giuseppe Garneri. Di Pascale é stato Vicario del paese di Condove per ben quattro anni in seguito a Bardonecchia fino al 1971 in carica della Parrocchia di Rochemolles trovando anche il tempo di dedicarsi al soccorso in montagna. In quello stesso anno con il grande dispiacere dei suoi parrocchiani, egli ebbe l’incarico di Curato a Sestriere. Egli doveva restarvi per 31 anni prendendo anche lo Ski Pass dello Sci Club locale.
La sua vita sacerdotale, é costellata di avvenimenti soventi tristi tra cui spicca la tragica valanga del 1961 a Rochemolles quando curato da poco tempo e impegnato in operazioni salvataggio ha celebrato i funerali di quattro vittime. Uomo di chiesa, Don Paolo Di Pascale é uno storico e proprio a lui si devono centinaia di informazioni su tutta la Valle di Susa ma soprattutto su Bardonecchia, frazioni e dintorni. Da quando é tornato, egli ha consacrato e dedicato gran parte del suo tempo al Museo di Arte Sacra del Melezet e poco dopo anche alla Cappella di San Pietro e alla Chiesa di San Pietro Apostolo di Rochemolles. Il suo cuore é indirizzato soprattutto verso il restauro della Cappella del Thabor, ossia un edificio precario a 3178 metri di altezza costruita su un terreno piuttosto friabile. Per soddisfare le necessità di un così grande cantiere, Don Paolo si dedica ad ottenere dei finanziamenti, dai comuni di Bardonecchia e da quelli francesi oltralpe quali Modane, Nevache e Val Meinier. Nel mese di agosto Di Pascale compirà 84 anni ma essi si vedono soltanto sulla sua carta d’identità. Egli naviga su Internet con la destrezza di un adolescente. Sicuramente Don Paolo Di Pascale é un personaggio che ha lasciato delle tracce fondamentali e importanti nella storia delle valli alpine occidentali francesi e italiane sotto il profilo culturale e spirituale.
(FOTOGRAFIE DI PIERA MARCHELLO)