dall’UFFICIO DEL TURISMO DI BARDONECCHIA
BARDONECCHIA – La Giunta Comunale di Bardonecchia, su indicazione dell’apposita Commissione DE.CO., presieduta da Maurizio Gonella, consigliere comunale, nella sua seduta di fine agosto, ha deliberato, al termine di un lungo percorso, di attribuire al “Miele della Conca di Bardonecchia” e al “Grappolo della Scuola del Melezet” la Denominazione Comunale (DE.CO), istituita per valorizzare le eccellenze produttive, con particolare riferimento ai settori agro-alimentare, ed artigianale del territorio della Conca, denominazione già attribuita lo scorso anno alla Soupe Grasse. Contestualmente sono stati deliberati i relativi loghi.
Le DE.CO. sono una certificazione che ha la funzione di legare un prodotto o le sue fasi realizzative ad un particolare territorio comunale. Vengono disciplinate a livello comunale e sono pertanto alla portata di iniziative di valorizzazione locale di prodotti e ricette tipiche del territorio. Dare valore economico alle DE.CO. creando un giusto marketing intorno ai prodotti per rilanciare i territori, potrebbe costituire un’occasione per contrastare disoccupazione, spopolamento e promuovere tutte quelle iniziative che attingono dall’esperienza e dalla conoscenza delle persone più anziane, affinché il nostro patrimonio culturale, di inestimabile valore, non vada perduto ma, anzi, venga salvaguardato e ancora più valorizzato per le generazioni future. Il prodotto DE.CO. può far rinascere l’economia di un territorio e l’amministrazione ha intrapreso seriamente questa strada. Dove c’è Denominazione comunale c’è storia, cultura, il gusto e l’arte dell’Italia, ma soprattutto c’è la gente, quella che emoziona, che si fa sentire, all’ombra delle cime delle nostre montagne.
Il Miele della Conca di Bardonecchia è un prodotto unico che nasce da nettare bottinato al di sopra dei 1300 metri, in un ambiente incontaminato, che permette di ottenere mieli puliti, salubri, freschi, con caratteristiche organolettiche eccezionali e grande ricchezza aromatica che rispecchia la biodiversità della flora, degli ecosistemi naturali e del fattore antropico. Millefiori e monoflora che richiedono impegno e costi elevati, la loro produzione non è costante a causa delle instabili condizioni meteorologiche: siamo in montagna, il periodo di raccolta, nelle annate favorevoli, è limitato ai soli mesi di giugno, luglio e agosto. Non bisogna dimenticare infine l’importanza della presenza delle api per l’ambiente, in un momento di importanti cambiamenti climatici, con la loro incessante attività di impollinazione, Albert Einstein affermava che “Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”. Altro fattore favorevole alla concessione è stata la volontà politica di favorire sinergie virtuose, al fine di ampliare il numero dei produttori, in particolare rivolgendosi all’imprenditoria giovanile.
Il Grappolo della Scuola del Melezet è il riconoscimento di un manufatto dell’artigianato locale che affonda le sue radici nel XV secolo, sculture in legno che si estrinsecano in elementi decorativi, pannelli in legno, intagliati con rilievi diversi, che rappresentano vere proprie cascate o ghirlande di fiori e frutti, ulteriormente valorizzati dalla vivace decorazione policroma e dalla doratura. L’attribuzione della DE.CO. è il riconoscimento alla Scuola del Melezet della preziosa opera che tra le sue finalità ha anche quella di mantenere viva la tradizione della lavorazione artistica del legno. Importante segnalare che la verifica dell’accuratezza di esecuzione e la qualità delle opere prodotte, nel rispetto del Disciplinare, sono demandate alla “Scuola del Melezet”; solo le opere ritenute idonee sono soggette all’apposizione di un marchio a fuoco identificativo della DE.CO.
La Soupe Grasse di Bardonecchia, un piatto della tradizione locale che utilizza gli ingredienti poveri della montagna: burro, formaggio, pane di segale, cipolla, cavolo verza. Una zuppa, che nella sua semplicità, è ricca di storia. Nel passato, è stata uno dei pochi piatti che le famiglie potevano permettersi nei giorni di festa, riportarla all’attenzione dei consumatori è un omaggio anche alla biodiversità gastronomica del territorio che non deve essere dispersa e dimenticata.
Quanti ” artigiani ” che si dedicano ai “grappoli” sono iscritti alla Camera di commercio , e all’ Albo delle imprese artigiane ? Non è che il “marchio DE.CO. , si finisce per applicarlo ad abusivi che lavorano in NERO ? Lo stesso vale per il miele .