BARDONECCHIA, IN 160 CONTRO IL NUOVO PIANO REGOLATORE / ECCO TUTTE LE CRITICHE: DALLE AREE SCIABILI ALLE FRAZIONI

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Si contano quasi 160 firme nel documento pervenuto al Comune di Bardonecchia, in merito al nuovo Piano Regolatore Comunale. Il primo firmatario è l’architetto Mainardi.

I firmatari espongono una serie di osservazioni e proposte, volte a neutralizzare alcuni effetti del Piano, precisando che questo si articola in due atti: uno riguarda l’individuazione delle aree sciabili, adottata con Delibera di Consiglio Comunale n. 3 del 22.04.20015, mentre l’altro concerne l’adozione della proposta tecnica di Progetto Preliminare, avvenuta con Delibera n. 2 del 22.04.2015.

LE NUOVE AREE SCIABILI? “SONO A MACCHIA D’OLIO E SUPERANO IL FABBISOGNO DELLE PISTE”

In primo luogo, i sottoscrittori denunciano il fatto che il Consiglio Comunale, nel redigere la Delibera n.3, “individuazione aree sciabili”, non abbia preso in considerazione l’elenco catastale delle proprietà rientranti nelle suddette aree, che interessano circa 12 milioni di mq.

Sarebbero molti, dunque, i proprietari non informati del vincolo posto dalla legge in materia di espropriazioni per pubblica utilità e non tutelati dai fondamentali strumenti di garanzia del cittadino.
Per questi motivi, i sottoscrittori chiedono al Comune di annullare le due delibere attuative del nuovo Piano Regolatore e di rifare la procedura, secondo loro “non valida dal punto di vista amministrativo”.

In secondo luogo, i 160 firmatari contestano l’individuazione delle nuove aree sciabili in quanto sarebbe stata fatta, a detta loro, “a macchia d’olio per comprensorio”. Secondo loro, le zone sciistiche indicate dal Comune, “superano di gran lunga l’effettiva estensione ed il fabbisogno delle piste e degli impianti, recando posizioni vincolistiche a danno dei cittadini, non giustificate da effettive esigenze”. Inoltre ritengono che la procedura di identificazione delle aree sciabili, attuata dal Comune “oltre che essere penalizzante per i cittadini, sia anche a scapito dell’interesse pubblico”.

I firmatari dicono che il tutto sia una “situazione chiaramente intollerabile, sia per l’interesse privato, sia per quello pubblico”, ricordando che per legge, la responsabilità per l’uso delle aree sciabili esterne alle piste, non è in capo al gestore delle stesse, ma ricade sui proprietari delle aree, o sul Comune che ha posto il vincolo di “aree sciabili”.

In terzo ed ultimo luogo, per quel che riguarda ancora le zone sciabili, i cittadini segnalano che le delibere di aprile non prevedono delle idonee attività ricettive per i comprensori, e non considerano il rapporto intercomunale con il Comune di Oulx, dal momento che gli elaborati del Piano Regolatore individuano 80.000 mq di piste sul questo territorio.

LE CRITICHE ALLE FUTURE STRUTTURE ALBERGHIERE

La petizione continua il suo esame del nuovo Piano Regolatore, il quale risulterebbe “poco realista” in merito alle procedure alberghiere e terziarie, visti i tempi di crisi, e la crescente chiusura di hotel. Infatti affermano che il vincolo di destinazione alberghiera, previsto nel Piano e posto su certe residenze a carattere condominiale, risulta “incomprensibile”. Perché “come possono gli edifici a condominio, quindi con proprietà suddivisa, trasformarsi in complessi alberghieri?”.

IL “SILENZIO” SUL PONTE DELLE FERROVIE DI INGRESSO PAESE

Ma le domande non si esauriscono qui: i firmatari si chiedono anche come mai “nonostante il tempo e le risorse impiegate dall’Amministrazione, il Piano Regolatore non tenga conto di alcuni gravi problemi idrogeologici del Comune”. Primo fra tutti quello che riguarda la confluenza dei torrenti sotto il ponte delle ferrovie: “Si tratta del problema più grave per la città, potenzialmente in grado di arrecare danni gravissimi a tutto l’abitato” spiegano i sottoscrittori “e propongono come soluzione la previsione di una viabilità alternativa di accesso all’abitato e la riapertura di tutti i fornici del ponte ferroviario, di cui solo uno è attualmente attivo, con grave rischio per la sicurezza degli abitanti”.

Altre questioni essenziali per i firmatari, e che non sarebbero state prese in considerazione dal Comune nel piano regolatore, sono: la gestione della frana attiva della Rouas, in frazione Melezet, centrale per l’equilibrio idrogeologico di Bardonecchia; e il Bacino Paradiso, il quale non risulta ancora cartografato.

DUE NUOVE ZONE ALBERGHIERE AL MELEZET?

A questo elenco di problematiche idrogeologiche, i firmatari aggiungono che a loro avviso risulta “poco comprensibile” la scelta del Comune di realizzare due zone alberghiere a San Sisto (Melezet) e sul confine con la Francia, poichè dicono si tratti di aree ad elevato rischio idrogeologico ed esposte anche a rischi provenienti dal versante francese; nella stessa situazione pensano si trovino anche i due campeggi in Valle Stretta.

Viene quindi chiesto all’Amministrazione Comunale di revocare le due delibere inerenti al piano regolatore, avviando una nuova procedura, rispettosa delle garanzie che la legge assicura al cittadino e più attenta alle problematiche idrogeologiche.

LE FRAZIONI MELEZET E LES ARNAUDS: NO AI NUOVI PARCHEGGI

Si continua nell’esame del Piano Comunale, riferendosi anche al ruolo delle frazioni di Melezet e di Les Arnauds, nella pianificazione urbanistica del paese: in questo frangente, i sottoscritti rilevano “un inutile accanimento” dell’Amministrazione, volto a trasformare le aree pertinenti alle abitazioni in parcheggi. “Il sottrarre importanti aree, tutt’ora destinate sia all’uso agricolo da parte dell’unica azienda locale sopravvissuta, sia a quello ortofrutticolo dei singoli residenti, dichiari come obiettivo dell’Amministrazione la negazione del patrimonio culturale e territoriale, fondamento di questa comunità montana” ecco come i firmatari difendono il ruolo delle due frazioni.

Nello specifico, segnalano inoltre il loro dissenso sulle seguenti proposte del Comune:
– l’ampliamento del parcheggio sito alla partenza della seggiovia, in località Les Arnauds;
– la localizzazione dei parcheggi privati;
– l’ampliamento del parcheggio pubblico, previsto vicino al centro storico di Les Arnauds;
– il progetto di parcheggio sopra l’abitato di Melezet, a loro riguardo non necessario.

A tal proposito, sono contrari anche al progetto delle due future ipotetiche aree parcheggio: in località Ciambìe-Orti, e a monte della Cappella Madonna delle Grazie.

Infine, viene ricordata anche Piazza Suspize, area di “sogni urbanistici” mai realizzati, come puntualizzano i confutatori del Piano Regolatore.

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