di MAURA BRONDOLIN
BARDONECCHIA – Si è tenuta ieri a Bardonecchia , presso i locali del Commissariato di Polizia, l’inaugurazione della saletta dedicata “una stanza per te”, iniziativa promossa e realizzata in collaborazione tra Città Metropolitana di Torino, Polizia di Stato, l’associazione Onlus “Svolta Donna contro la violenza sulle donne” e la collaborazione della Regione Piemonte.
Accoglie i presenti e dà inizio alla conferenza di presentazione dell’evento il Questore di Torino Salvatore Longo, il quale nel salutare e ringraziare gli intervenuti sottolinea l’impegno delle Forze dell’Ordine nel contrasto al fenomeno della violenza sulle donne, resosi ancora maggiormente necessario negli ultimi tempi visti i dati riportati dalle statistiche relative all’incidenza di casi.
Passa la parola alla Consigliera ai Diritti Sociali e Parità, Welfare della Città Metropolitana Lucia Centillo che ha sottolineato l’impegno dell’ente nel contrasto e lotta contro la violenza sulle donne e la violenza di genere e contro ogni discriminazione. La Città Metroolitana intende contrastare il fenomeno con un progetto sociale, con la realizzazione di altri punti dedicati di accoglienza come questo inaugurato a Bardonecchia.
Il sindaco di Bardonecchia Roberto Borgis ha ricordato l’interesse sollevato dall’evento realizzato da Comune e ValsusaOggi il 25 novembre presso il Palazzo delle Feste di Bardonecchia , proprio in occasione della giornata internazione contro la violenza sulle donne, con la testimonianza della sottoscritta, al quale avevano partecipato i ragazzi del liceo Rosa, Istituto Frejus e Istituto Des Ambrois, ieri rappresentato dal preside Pietro Ainardi.
Era presente anche la consigliera regionale Daniela Ruffino, vicepresidente del Consiglio Regionale del Piemonte, che ha sottolineato quanto sia importante l’accoglienza e l’ascolto delle vittime attraverso percorsi mirati, ma altrettanto sia importante dare la possibilità a Comuni e Province di contrastare ed affrontare il fenomeno attraverso lo stanziamento di risorse economiche mirate, che rendano possibie la realizzazione di strutture e canali di accoglienza, supporto e recupero per le vittime.
L’avvocato Silvia Lorenzino ha presentato l’Associazione Svolta Donna, che come spiega, ha sempre puntato sin dalla sua nascita sulla collaborazione e comunicazione tra tutta la rete di servizi territoriali, azienda sanitaria e servizi socio-assistenziali, oltre ai vari collaboratori dell’Associazione che a titolo di volontariato seguono la donna vittima di violenza dall’ascolto, all’accoglienza, alla tutela legale e giuridica e con il supporto specialistico durante il lungo e difficile percorso di riappropriazione di sé e della proopria vita.
Da ormai diversi anni sono attivi il numero verde 800-039900 gli sportelli di ascolto di Pinerolo, Avigliana, Orbassano e più recenti di Rivoli e Susa, proprio grazie alla collaborazione con l’Asl To3, rappresentata ieri da Alda Cosola, responsabile dei Progetti Promozione Salute e vicepresidente dell’Associazione, e da Pasquale Grassano, responsabile del Distretto di Susa. Il quale ha annunciato l’intenzione, da parte dell’Asl, di estendere questo progetto anche alla Val Sangone, in corso già la ricerca di risorse e figure nell’ambito dell’ospedale di Giaveno.
Presente anche il parroco di Bardonecchia, don Franco Tonda, che si auspica sempre più una maggior sensibilità e soprattutto sottolinea l’importanza della formazione degli operatori del settore. Era presente anche il maresciallo Radaelli.
Dopo la conferenza di presentazione, si è proceduto alla vera e propria inaugurazione della saletta, con taglio del nastro e visita.
Nella sua semplicità, ed oserei dire , nel suo candore, questo angolo così pulito ed essenziale, sembra quasi un sorriso, un abbraccio,di comprensione e di ascolto, di protezione. E personalmente, dal senno dell’esperienza vissuta, credo proprio che sia ciò di cui abbia bisogno una donna, che seppur nelle ferite del corpo e dell’anima, così difficili e dolorose da dimenticare, voglia e debba trovare il coraggio di reagire, la forza di denunciare, e pian piano rialzarsi e ritrovare il sorriso e la fiducia nella vita perchè non è sola, ma tante mani sono lì, pronte ad accogliere ed aiutare…e non ferire.