Riceviamo dalla Mamma di Edoardo
BARDONECCHIA – Sono trascorsi circa due mesi da quel terribile giorno, il 12 marzo, e quando chiudo gli occhi è ancora nitido il ricordo dell’incidente sulle piste da sci del Melezet.
Tutto si è svolto in un attimo, mio figlio che si scontra con un altro sciatore, l’impatto è violentissimo e lui perde subito i sensi…io sono paralizzata dal dolore, vedo mio figlio immobile privo di coscienza.
Sopraggiunge un maestro di sci della scuola Spazio Neve, Marco De Matteis, che tempestivamente chiama i soccorsi. Colgo qui l’occasione per ringraziarlo del sostegno morale che ha saputo profondere nei miei confronti, in una circostanza così critica come quella che stavo vivendo.
Il panico aveva preso il sopravvento, i poliziotti sopraggiunti compiono le prime operazioni di soccorso, in attesa dell’elicottero che arriverà poco dopo, coordinando velocemente una manovra di atterraggio in overing, per consentire al velivolo il massimo avvicinamento possibile per agevolare un recupero ancora più rapido ed immediato sulla pista. Mai come in queste circostanze la variabile del tempo può giocare la differenza!
Oggi, ripensando all’accaduto, mi rendo conto di quanto sia stata di fondamentale importanza, la tempestività e la capacità di coordinamento delle manovre di soccorso prima da parte dei poliziotti del Soccorso Alpino, Sig. Russo Carlo e Sig. BraghieroRougier Maurizio e successivamente da parte dei medici dell’elisoccorso del CTO.
Oggi, dopo la disperazione del coma, la gioia del risveglio e la fiducia nella riabilitazione verso la completa guarigione, sono più che mai consapevole che i primi angeli custodi di mio figlio, siano proprio stati i poliziotti del Soccorso Alpino di Bardonecchia e il personale sanitario dell’elisoccorso del CTO di Torino, ai quali va tutto il mio ringraziamento, dal profondo del cuore.
Con stima e gratitudine, la mamma di Edoardo.